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Lara Croft and the Guardian of Light

Un cambio di prospettiva…

Tomb Raider è uno dei giochi più amati di sempre, perché ci permette di viaggiare con la fantasia, di eseguire mosse acrobatiche, di essere protagonisti di avventure memorabili. Il suo gameplay da classico action in terza persona difficilmente ha deluso, così come gli elementi puzzle, quelli legati all’esplorazione o alle sparatorie. Spesso la somma di tutto questo è appunto nell’atmosfera che si respira, in quelle giungle così misteriose in cui ci perdiamo insieme a Lara.

Così, dopo aver passato appena due minuti sulla demo di Lara Croft and the Guardian of Light, abbiamo pensato che qualcosa non stesse andando per il verso giusto. Il gioco che stava girando sullo schermo non somigliava infatti a nessuno dei Tomb Raider che conosciamo. La visuale è isometrica e la telecamera è fissa. Lara, in questo suo apparire piccola, è super indaffarata a sparare ai nemici, per poi avvicinarsi a un tempio con le solite esplosioni sullo sfondo, il che ci ha portato a pensare: “Oh, Lara, ma cosa ti hanno fatto?”

Attenzione, però. I successivi 28 minuti della demo ci hanno fatto completamente ricredere. Alla fine siamo riusciti a comprendere meglio il progetto che si cela dietro a Guardian of Light, una produzione che cercherà di offrirci qualcosa di differente rispetto al passato ma sempre con molta, moltissima attenzione.

Una prova di questo cambiamento si trova anche nel titolo. Come ci ha spiegato il Brand Director Karl Stewart, la decisione di togliere le parole Tomb e Raider è stata fatta da subito. “Quando venne completato Underworld, esso rappresentava la fine di una trilogia, ma allo stesso tempo anche il termine di un’intera era,” ci ha raccontato. “Per questo abbiamo trascorso un paio di mesi a sperimentare, cercando di trovare la direzione giusta da intraprendere.”

Ecco un esempio di collaborazione tra Lara e Totec.

Lara Croft and the Guardian of Light è il risultato finale. Si tratta di un gioco per il download digitale, in fase di sviluppo per PC, PSN e XBLA, e che uscirà questa estate al costo approssimativo di 15 euro. “Sarà un episodio di mezzo, qualcosa di diverso,” osserva il Creative Director Daniel Neuburger. “Abbiamo comunque cercato di catturare tutta l’essenza e lo spirito di Tomb Raider.”

Guardian of Light rappresenta un episodio a sé della saga ed è ambientato nella giungla dell’America Centrale. Si racconta che ci fu una battaglia tra Totec, leader dell’Esercito della Luce, e il cattivo Xolotl. Totec risultò vincitore, mise al bando Xolotl e si seppellì nel Tempio della Luce insieme a un mistico specchio in modo da non farlo finire nelle mani sbagliate.

Tornando ai giorni nostri, ecco che Lara scopre il tempio e trova lo specchio, ma un gruppo di mercenari che l’ha seguita le ruba l’artefatto. L’episodio riporta in vita Xolotl, che li uccide e recupera lo specchio. Lo stesso Totec si risveglia, capisce cos’è successo e rimprovera Lara dell’accaduto. L’unica cosa da fare è lavorare insieme per riuscire a recuperare l’oggetto e uccidere Xolotl.

Questo è lo spunto che ha portato allo sviluppo di Guardian of Light. Il gioco è infatti pensato come un titolo co-op, che si può giocare online oppure offline. “È qualcosa di completamente nuovo per noi,” ci dice Stewart.