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Linger in Shadows

Fenomeni videoludici incontrollabili.

Il concetto di "arte" è sempre stato alquanto relativo. I moderni canoni artistici sono in continua e perenne evoluzione e dare una definizione in qualche modo esaustiva della materia diventa ogni volta più problematico. Pensiamo a Marcel Duchamp. Un giorno prende uno sgabello, ci mette sopra una ruota di bicicletta e dice: "Questa è arte". I francesi lo snobbano, gli americani esultano. Da quel giorno, quella benedetta ruota (senza camera d'aria e copertone) è diventata il simbolo di un qualcosa di metafisico...roba su cui i critici hanno scritto tomi su tomi, probabilmente alla ricerca della "verità".

Linger in Shadow non è un gioco. Qualcuno ci snobberà, qualcun altro ci darà ragione. All'inizio si trattava solo di un'intrigante tech demo, qualcosa capace di mettere in mostra le strabilianti performance di PlayStation 3. Si trattava in pratica di un filmato interattivo, dai toni indubbiamente onirici in cui l'utente (non parliamo di giocatore), poteva curiosare a piacere un ambiente 3D e gestire il tutto fotogramma per fotogramma, esplorando spazi nascosti e ruotando determinati oggetti via joypad. Da quel giorno in realtà, è cambiato molto poco.

Linger in Shadow non è un gioco, ma nemmeno una tech demo. Nella mente dei suoi creatori Linger è "un'esperienza digitale interattiva", un nuovo modo di creare Arte sfruttando le potenzialità offerte dalla tecnologia. Sarebbe quindi un prodotto della Demoscene, un fenomeno culturale alternativo nemmeno troppo recente, i cui primi esempi sono ravvisabili in macchine quali Commodore 64 e ZX Spectrum.

Questo è un gatto. Un gatto sul tetto. Il tetto non scotta. Non chiedeteci quale sia il significato di tutto ciò in Linger in Shadow...

Con le demoscene, i giovani programmatori si sbizzarivano a testare determinati hardware creando animazioni e musiche dando così sfogo alla propria fantasia. Con l'avvento della grafica in 3D qualcuno cominciò ad usare il termine Arte, chiamando in causa le particolari suggestioni audiovisive di tali produzioni. Lo scopo sembrava essere non solo quello di abbattere i limiti delle macchine informatiche, ma anche oltrepassare la barriere della mente, scavando nell'inconscio umano con poche righe di codice. La fantasia "al potere" in una scienza relativamente nuova e in gran parte inesplorata.

LIS prova a fare lo stesso e vi offre la possibilità di alterare il tempo, ma a differenza di un certo principe persiano, qui potrete andare avanti e indietro senza preoccuparvi di eventuali scorte di sabbia magica nel taschino. "L'esperienza digitale interattiva" si racchiude però in un filmato di pochi minuti, decisamente criptico.

Proviamo a riassumere il filmato in breve: nubi che assumono sembianze umane, il volto di una donna, ancora nubi in sembianze umane, il volto di un uomo, dissolvenza, titolo del gioco, dissolvenza, musica inquietante in sottofondo, una striscia di fumo nero si aggira per lo schermo, la musica si fa incalzante (è splendida, tra l'altro), la nube percorre gli spazi di una città deserta, bidoni volanti (?) ruotano attorno ad un'isoletta di terra con una strana radice sopra, la musica continua ad essere splendida e a seguire le evoluzioni del fumo nero tra palazzi fatiscenti e disabitati, un cane su un tetto, un gatto su un tetto, il cane comincia a nuotare sospeso nel vuoto, tenta di avvicinarsi ad una strana costruzione posta su una roccia, due colonne di marmo e una statua in mezzo, il gatto sembra inquietarsi, il fumo nero tenta di risucchiare il cane, un essere metallico dotato di tentacoli sbuca dal nulla e si avvicina al cane che di colpo vola via, i tentacoli del mostro si avvinghiano alle colonne, il fumo nero lo circonda, le colonne si sgretolano... respiriamo, dopo il periodo più lungo della storia del giornalismo videludico. Lo schermo va in frantumi.

Eccolo, il mostro di metallo con i tentacoli. Chissà che fine ha fatto il cane.

Fine... Riprendiamo fiato, ancora una volta.

Se non avete idea di cosa diavolo sia tutto ciò... be', sappiate che siete in buona compagnia: stiamo esattamente come voi, nonostante il test. Come detto poc'anzi, l'intero video può essere gestito dall'utente tramite il sixaxis. I tasti da premere vi verranno suggeriti nella parte superiore dello schermo: l'idea è quella di esplorare la sequenza alla ricerca di elementi nascosti. La difficoltà risiede unicamente nella pronta esecuzione dei comandi, dato che i tasti saranno sempre evidenziati sopra: il problema è beccare l'istante giusto per vederli apparire. Eseguendo l'ordine corretto scoprirete dei sigilli da sbloccare. Sono stati implementati i Trofei ma non c'è nessun punteggio. Nel caso abbiate mancato un preciso tasto non vi resta che riavvolgere la scena e tentare di nuovo con maggiore cautela per capire i passaggi saltati.

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A proposito dell'autore

Dario Tomaselli

Contributor

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