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LittleBigPlanet

PiccoloGrande miracolo.

La fisica ha un ruolo di primissimo piano all'interno del gioco. Tuttavia, per preservare ancora una volta l'idea di una commistione tra fantastico e reale, la fisica risulta credibilissima ma leggermente esagerata e rallentata. Ogni cosa rimbalza, si scontra, reagisce agli input in maniera goderecciamente diversa, addirittura al punto da costringere il performante hardware di PS3 a qualche rallentamento durante le situazioni più convulse e le fasi racing più lanciate verso velocità davvero supersoniche. L'interazione ambientale diventa allora l'ennesimo spunto per sorrisi e scherzi, e aggiungendo altri giocatori crescono tanto il baccano quanto il divertimento.

Applicando rigorosamente la fisica ad ogni dettaglio, Media Molecule ha costruito i suoi livelli sfruttando fattori come l'inerzia o le differenze di peso piuttosto che enigmi particolarmente cervellotici o equilibrismi al limite. Anche se la qualità forse non è sempre così cristallina -il gioco si trascina leggermente nella sezione messicana, posta a circa metà dell'avventura, che appare troppo pignola e vagamente derivativa. Anche i livelli mini-game sembrano excursus leggermente inutili e tutt'altro che imprescindibili, anche se sfruttando l'opzione Quick Play ed inserendoli in un contesto multiplayer possono regalare una o due ore di sano e chiassoso divertimento. La seconda metà dello Story mode è comunque davvero memorabile, e nei punti più ispirati tra tunnel, ingranaggi e trappole che i Sackboy dovranno evitare si raggiungono livelli di eccellenza assoluta solitamente propri soltanto delle migliori opere Nintendo.

Il sistema di controllo e la gestione delle vite però non risultano altrettanto perfetti. I Sackboy sono certamente un vero spasso da far muovere, in particolar modo nelle interazioni simil marionetta gestibili tramite il sensore del Sixaxis e nelle esilaranti espressioni facciali assegnate al d-pad. Eppure al di là della loro rimbalzosa gioia di vivere sono riscontrabili una leggera mancanza di precisione e definizione negli ariosi salti, un bizzarro effetto colla e soprattutto un ritardo di una frazione di una frazione di secondo nelle risposte. E quanto il titolo presenta al giocatore minuziose sfide incentrate sulla destrezza e sul ritmo difetti di questo tipo si fanno purtroppo in parte sentire. Combinando poi il tutto con il vago, lento e sin troppo zelante movimento di auto-correzione tra i 3 piani di profondità del gioco, la cosa può farsi problematica.

Qualche complicazione nel sistema di controllo e nella gestione dei checkpoint rovina marginalmente la festa, ma il divertimento è comunque assicurato.

C'è inoltre un discutibile sistema di vite a checkpoint: le vite per ogni stage sarebbero virtualmente infinite, ma risultano limitate (a 3 o a 6...) dai checkpoint stessi. E benché i checkpoint siano collocati in posizioni generose ed opportune, 3 vite possono non essere sufficienti per alcune sezioni particolarmente ostiche. Certo, eliminando del tutto il concetto delle vite si sarebbe rinunciato alla tensione e alla sfida indispensabili per dare carattere al prodotto, eppure un sistema tanto inflessibile fa sì che 5 o 6 passaggi risultino caratterizzati da un senso di irritazione e noia che mal si sposa con lo spirito dell'esperienza.

LittleBigPlanet è un ottimo platform game. Non uno perfetto, ma nemmeno c'era bisogno che lo fosse, dato che i suoi tool di creazione lo rendono qualcosa di completamente unico, godibile e potenzialmente infinito. Persino -e questo è un punto cruciale- se non li utilizzerete mai in prima persona.

Il numero di stage iscritti alla nostra competition che annoverano lo skate a propulsione si aggira sui 4 fantastiliardi.

Andando infatti nella sezione Cool Levels LittleBigPlanet vi offrirà un mondo alternativo costituito dagli schemi creati da altri utenti, presentati fra l'altro in maniera volutamente un po'confusa in modo da incoraggiare una ricerca più svagata e senza troppi pensieri. Un geniale sistema di giudizio -in cui vi verrà richiesto di descrivere il livello appena affrontato tramite una parola scelta da una lunga serie di aggettivi e attributi- combinato con un punteggio in “cuori” (assegnare un cuore in LittleBigPlanet equivale a mettere tra i preferiti un livello o un utente) rende inoltre immediatamente evidenti i contenuti che meritano di essere a tutti i costi provati. I livelli vengono caricati molto velocemente, e possono pure essere copiati e salvati sull'hard disk per averli sempre a disposizione o per editarli. La nostra review copy presentava qualche intoppo nelle feature di ricerca di specifici schemi, ma siamo certi che queste piccoli imperfezioni verranno sistemate nella release definitiva (oppure tramite patch...).

E i livelli stessi, basandoci su quanto visto e provato nella beta, sono veramente strepitosi. Cose semplicemente mai viste in un videogame ad oggi. Design platformici da Oscar sono comprensibilmente rari, e i tentativi di ricreare soluzioni già apprezzate altrove, tipo lo stage 1-1 di Super Mario Bros, non funzionano proprio al 101%. Eppure avrete modo di rimanere estasiati al cospetto della creatività più selvaggia sposata ad un gusto per lo humor puramente anarchico, situazioni che nessuna software house nel senso canonico del termine avrebbe potuto partorire: una sorta di peculiare e scanzonata ignoranza rispetto all'esigenza di offrire a tutti i costi una sfida, un vincolo da sempre presenti nel format videogioco.

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PS3, PlayStation Vita, PSP

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Marco Mottura

Contributor

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