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MadWorld

Il Wii è diventato grande.

Ho appena staccato la testa di un tipo vestito da minotauro e, senza nemmeno avere il tempo di respirare, ecco che un altro barile di anabolizzanti con le gambe mi si fa incontro. Bene, mi stavo giusto scaldando. In un movimento ricco di grazia e poesia assassina, picchio la zucca cornuta del bestione che ho appena decapitato sulla spalla del nuovo arrivato e lo faccio con una forza e una violenza tale che la mia arma improvvisata si conficca nel corpo del poveraccio rimanendo saldamente "in sede", lasciandomi tutto il tempo (stavolta) di ammirare l'orribile spettacolo. I commentatori dell'azione, che sembrano arrivare direttamente da un'edizione moderna di Wrestlemania, si lasciano andare a un traducibilissimo ma poco delicato: "You've got one minute left: which is precisely the amount of time your wife spent f***ing you on your honeymoon." Ma c'è poco da stupirsi: MadWorld non ha niente di delicato.

Infatti mi impossesso di un segnale stradale e lo pianto bello bello nella seconda testa che gli ho appena "installato". Lui rimane un po' perplesso e mi lascia il tempo di accendere la motosega che ho fissata al braccio destro, come il buon Ash di Evil Dead. Incoraggiato dalla sobria iconcina FINISHER! che lampeggia sullo schermo, mi appresto a fare una cosa che nemmeno Gears of War 2 in tempi recenti mi ha permesso: tagliarlo in due verticalmente in due con un movimento secco del Wiimote. Il suo torso si apre come una banana sbucciata mentre una rossa pozza di sangue denso si forma ai miei piedi. Il pubblico impazzisce e io, o meglio il mio alter ego Jack, sono l'idolo della folla.

I giocatori che lamentano l'assenza di giochi per adulti su Wii saranno ancora una volta delusi, perchè un titolo adatto ai più piccoli. Qualcosa di sobrio, per niente aggressivo, un po' come Barbie Avventure a Cavallo, sempre che Barbie, nel corso delle sue fantastiche Avventure, non sbatta il suo magnifico Cavallo in una cisterna di benzina in fiamme prima di schiantarlo contro un muro irto di punte acuminate. E per un paio di volte di fila.

MadWorld sarà una manna per i genitori preoccupati, indubbiamente il titolo che più attirerà le ire di sociologi, psicologi e ignoranti (in termini videoludici) assortiti. Naturalmente, il particolare stile in bianco e nero, spezzato solo dal rosso del sangue e dalle onomatopee delle vostre gesta, concorre ad ammorbidire, se possibile, la natura estrema delle immagini sullo schermo, ma si tratta di una precisa scelta degli ex Clover Studios. Nel pedigree del defunto sviluppatore rinato come PlatinumGames, d'altra parte, troviamo altri capolavori grafici firmati dal grande Atsushi Inaba, titoli per famiglie come Viewtiful Joe, Okami o Godhand. "E che c'azzecca un gioco come MadWorld nella lista di questi titoli quasi poetici?" potrebbe dire il difensore della moralità di turno. "Ma è realmente importante saperlo?" potremmo rispondere noi...

Concettualmente, MadWorld è estremamente violento e fa parte di quella ristretta e controversa serie di titoli che annovera nomi del calibro di Manhunt e Smash TV, genere "snuff" insomma, dove bisogna ammazzare i nemici nei modi più violenti possibili per il piacere di un ipotetico pubblico televisivo. Si tratta quindi di un videogioco estremamente truce dove la violenza, per quanto inutile, bizzarra, eccessiva, paradossale, ha uno scopo. Non c'è pace o tregua che tenga in MadWorld: se non sbudelli tu il tuo nemico, puoi stare certo che sarà lui a impalare te.

Jack, il solito riluttante antieroe protagonista di MadWorld, è l'ultima stella di Death Watch, uno show televisivo ripreso sulla Jefferson Island dalle telecamere di CCTV. In un futuro grigio caratterizzato da un regime dittatoriale, l'isola è stata circondata da mura altissime (1997: Fuga da New York o L'Invincibile appaiono come un'influenza innegabile) e trasformata in un sanguinolento set televisivo nel quale gli abitanti dell'isola diventano i protagonisti dello show, con l'obiettivo di guadagnarsi fama e gloria catodica. Jack lavora per il produttore Agent XIII e insegue il suo momento di celebrità attraversando le varie aree della città incontrando le altre star del programma, i vari boss di fine livello, che gli consentono di salire nella classifica dei personaggi più amati. In pratica, una specie di Grande Fratello, ma con la motosega (che poi se la tazza di Federica avesse preso Gianluca, poteva venir fuori una roba all'altezza in effetti). Malgrado queste premesse di una banalità sconcertante, l'autore della trama Yasumi Matsuno (più noto per Final Fantasy Tactics e Vagrant Story) riesce a costruire una storia interessante che ci mette davvero poco per decollare.

Quando starete per raggiunger le varie soglie di punteggio appariranno nuove armi per ognilivello. Robetta come mazze ferrate o da golf e lanciafiamme risultano utili alternative alla vostra inseparabile motosega.

Per quanto possa anche non riuscire a catturare fino in fondo, la trama dona al gioco una struttura solida e tradizionale con ogni distretto della città suddiviso in livelli fino a un massimo di tre, ognuno con il suo boss finale da sconfiggere. In ogni livello dovrete accumulare un determinato numero di punti, in modo tale che il boss possa essere fatto fuori. L'obiettivo del "quorum" di punteggio può essere raggiunto grazie ai vari mini-boss che vi vengono mandati contro, che potrete tranquillamente finire a cazzotti, oppure affettare con la motosega, a seconda di come vi sentite più comodi. Ovviamente, per raggiungere i punteggi più elevati, vi viene richiesta una certa creatività permessa dalla concatenazione delle combo prima del colpo finale.

Le opzioni non mancano e potrete usare buona parte della spazzatura e degli "arredi" sparpagliati in ogni set televisivo. Potrete, per esempio, intrappolare un nemico con un copertone che gli blocca le braccia, tagliargliele via, e buttare quello che resta del povero corpo in un cassone della mondezza. La foga della vostra azione finirà per spezzare la carcassa del nemico, con conseguente spruzzo di sangue. Ogni passo della sequenza di morte funziona da moltiplicatore e maggiore sarà la violenza che ci metterete, più alto sarà il punteggio. Applausi.

I controlli, che fanno uso praticamente di tutti i pulsanti di nunchuk e Wiimote, sono complessi solo in apparenza e risultano estremamente intuitivi. Il pulsante A viene utilizzato per colpire i nemici e afferrarli, mentre gli attacchi speciali vengono scatenati muovendo i controller in maniera che mimino le azioni che si vedono sullo schermo. Anche se succedono un sacco di cose, sarà facile per voi riuscire a fare tutto e ogni azione risulterà quasi istintiva.