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Medal of Honor

Diario dal fronte...

I Rangers sembrano estremamente efficienti in combattimento. I loro fucili d'assalto tolgono di mezzo la resistenza nemica in pochi secondi, ma è difficile capire se questo sia dovuto al talento dei ragazzi EA che stanno giocando o a un'effettiva potenza in combattimento di questa fazione.

Arriviamo a un accampamento devastato e apparentemente deserto: neanche il tempo di fare questa considerazione che un nemico spunta da dietro una roccia. Viene spazzato via in un secondo e il suo corpo vola in aria per svariati metri.

La scelta di ambientare la storia del gioco in un paese realmente afflitto da una guerra è sempre stato il marchio di fabbrica della serie Medal of Honor, così come il puntare su personaggi ben caratterizzati ha (quasi) sempre contribuito all'immedesimazione del giocatore nella trama. In questo contesto volutamente realistico, vedere un corpo che vola per 10 metri senza alcun rispetto per la fisica è una cosa che sinceramente non ci saremmo aspettati e che speriamo venga corretta nella versione finale.

Si inizia a fare sul serio. L'opposizione nemica si fa più decisa ma il nostro volume di fuoco cresce di conseguenza. Un deposito di armi nemico ci permette di disporre di bocche da fuoco ancora più potenti, tra le quali spicca una devastante mitragliatrice anti-carro. La nostra squadra avanza finhé un compagno di squadra riesce a piazzare un bengala di segnalazione. Non ci resta che nascondersi dietro le rocce e aspettare che il raid aereo appena richiesto finisca il lavoro.

Le reazioni della squadra alla successiva, mostruosa esplosione sono decisamente varie. Commenti come "merda", "cazzo che botto!" e "la prossima volta non voglio rimanere così vicino", ci fanno sentire per la prima volta parte di una squadra. Finalmente qualcosa che ci rende partecipi dell'azione, che ci trasmette il feeling di aver fatto un lavoro difficile da veri professionisti. Sono cose come questa che rendono coinvolgente un gioco.

Proseguendo attraverso i resti del campo, Ybarra calcia un cadavere e ancora una volta il corpo si muove in modo del tutto esagerato. Le possibilità sono due: il nostro compagno d'armi possiede una potenza mostruosa oppure la fisica del gioco deve davvero essere rivista.

Dopo aver eliminato la resistenza residua, comprese due postazioni RPG nascoste nella vegetazione, arriviamo alle pendici di una montagna: ora abbiamo la possibilità di vedere quanto l'engine grafico del gioco sia davvero potente. Lo scenario è spettacolare, natura selvaggia a perdita d'occhio... o quasi, visto che in lontananza si notano due case.

Non sono come le altre costruzioni che abbiamo visto finora. I muri e i tetti sono integri e sembrano disabitate. I nostri compagni si dispongono ai lati degli ingressi quando... qualcosa di strano accade. Un cellulare squilla e tutti noi ci guardiamo come a chiederci cosa stia succedendo, quando un'esplosione squarcia il silenzio.

Lo schermo torna ad essere nero, come all'inizio, ma stavolta il soldato non potrà telefonare alla moglie per rassicurarla. La demo è terminata.

Medal of Honor uscirà il 15 ottobre 2010 su PC, PS3 e Xbox 360.