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MotorStorm: Arctic Edge

Il racing Sony diventa portatile.

Di certo non avrà sconvolto il mondo dei racing game, ma resta il fatto che MotorStorm sia una delle più affermate tra le nuove IP di casa Sony. Il suo stile genuinamente arcade, le ambientazioni esotiche ed estreme in congiunzione ad un gameplay abbordabilissimo ma non privo di spessore gli hanno garantito largo consenso presso il pubblico. Dopo le due uscite su PlayStation 3 non poteva mancare una versione handheld, ed è per questo motivo che oggi ci troviamo a recensire MotoStorm: Arctic Edge in formato PSP.

L'atipico setting di questo nuovo capitolo è rappresentato dalle candide e letali terre dell'Alaska, dove un gruppo di piloti fuori di testa si è dato appuntamento per gare al limite della sopravvivenza. Diciamo subito che ci piace moltissimo l'idea di assegnare ad ogni capitolo una particolare ambientazione e, conseguentemente, una spiccata personalità.

Il comparto grafico non è certo all'avanguardia per gli standard PSP, ma offre comunque qualche spaccato suggestivo tra i vari circuiti.

La nuova location consente infatti di usufruire di due veicoli inediti e sicuramente meritevoli d'attenzione: lo Snowcat e la macchina spazzaneve, entrambi interamente personalizzabili in ogni componente, opzione riguardante del resto l'intero parco macchine a disposizione del giocatore. Avremo pertanto la classica sfilata di jeep, motociclette, auto elaborate, camion e altre diavolerie attraverso le quali lanciarci a folle velocità sulle glaciali lande del nord.

Nuove vetture, nuovo setting e persino un nuovo sviluppatore, Bigbig Studios (noto per la serie Pursuit Force) che ha però saputo mantenere inalterato il feeling del brand. Come da tradizione, la scusa di un festival dedicato alle corse ci consente di entrare subito nella modalità principale del gioco, dove attraverso una sequela di gare saremo chiamati a guadagnare punteggi sempre più elevati in modo da avanzare nel ranking e sbloccare nuovi circuiti e competizioni prima inaccessibili.

Contemplati oltre un centinaio di eventi ai quali prendere parte, il che rende la modalità in singolo corposa e longeva anche per gli insaziabili.

Se inizialmente la modalità principale vi consentirà di giuidare solo determinati veicoli, il Time Attack e il Giro Libero vi offrono invece la possibilità di testare con mano i bolidi di qualsiasi classe, anche solo per capire gli eventuali approcci da adottare nel corso della carriera e nella scalata alla graduatoria.

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Dario Tomaselli

Contributor

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