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Napoleon: Total War

L’orgoglio di un generale.

Erano anni che attendevamo questo momento, fin da quando i ragazzi di Creative ci solleticarono chiedendoci di impersonare un mitico Shogun. Certo le divagazioni con gladiatori e circensi oppure con dame e cavalieri sono stati piacevoli diversivi, un giusto viatico per forgiare mente e cuore all'impresa che ci attendeva. Ma la sete di strategia non si era placata.

Sì, il tempo dei grandi imperi ha avuto il suo fascino, un'epoca di intrighi, diplomazia e fine tattica, dove le guerre erano pretesti per portare avanti i propri interessi e dove finalmente ci era stata data la possibilità di combattere anche fra le acque impetuose. Ma noi volevamo Lui.

Abbiamo sempre e solo voluto Lui, con le sue battaglie, con la sua aura di invincibilità, con il suo essere al di là del tempo e dello spazio, una figura ammantata di leggenda in grado di segnare con il suo nome un'epoca. Lui, il solo e mitico Napoleone.

E ora qui, sulle soglie di quello che è il suo impero, dopo aver ripercorso al suo fianco la sua crescita, le sue difficoltà, i suoi momenti bui e i suoi momenti gloriosi, ci troviamo a inchinarci ancora una volta, solo l'ultima, per chiederci alle porte del mondo reale quanto veramente quest'uomo abbia saputo creare e plasmare questa realtà che ora viviamo giorno dopo giorno. Quanta vita in un solo videogioco..

Soli in mezzo ai nemici, uniti per la vittoria!

Se poi, per uno strano scherzo del destino, questo sogno materializzatosi dopo anni di preghiere non dovesse ancora bastarvi, sarà infine l'introduzione, dove il generale ripercorrerà le sue imprese, a darvi la spallata finale nella mente e nell'orgoglio, ponendovi nella corretta disposizione d'animo per affrontare con il giusto piglio quello che vi si prospetta davanti, qualcosa di realmente al di fuori di ogni parametro che potete al momento anche solo immaginare.

Nel preparare questo strategico in tempo reale i ragazzi di Creative Assembly sembrano infatti aver dato fondo a tutta l'esperienza accumulata in questi anni, ricercando con maniera certosina il corretto equilibrio che potesse portare alla vittoria su un terreno tanto incerto quale è stato l'epoca napoleonica, dove le spinte concomitanti delle serpeggianti idee rivoluzionari e dell'assedio di Austria, Prussia e Inghilterra concorsero a creare i germogli di quell'Europa divenuta ora realtà.

Per raggiungere questo obiettivo la scelta strategica della compagnia inglese, con un approccio che reputo particolarmente illuminato, ha richiesto qualche passo indietro rispetto a un Empire Total War, le cui dimensioni tattiche e belliche avevano raggiunto dimensioni mastodontiche.

Il multiplayer integra in maniera egregia la chat vocale e la lista amici di Steam.

Il tutto infatti si svolgeva spesso a discapito di un apparentemente latitante chiarezza di fondo, aspetto che ha penalizzato in maniera sensibile i generali alle prime armi, unitamente a un codice foriero di diversi bug che ha innervosito invece i più navigati.

Qui le carte in tavola sono decisamente cambiate e partendo dalla mappa strategica della campagna (di dimensioni più contenute), passando poi per variabili come ad esempio la durata dei turni (ridotti dai sei mesi precedenti alle due settimane attuali) o le trattative diplomatiche, emerge un'attenzione molto più marcata, finalizzata a rendere il più agile possibile l'intera gestione delle vostre terre e dei vostri eserciti, fornendo così un pacchetto complessivo estremamente robusto.

Attenzione però, più agile non vuole essere una parafrasi gentile per dire “all'acqua di rose”, in quanto la perizia richiesta per venire a capo delle situazioni più intricate sarà una dote non proprio comune e le possibilità di micro e macro gestione toccheranno in diversi frangenti vette notevoli.

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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