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New Play Control! Pikmin

Pikmin vecchio fa buon brodo.

Pikmin in versione New Play Control riuscirà ad incantare chiunque con il suo gameplay magnetico e con il rinnovato sistema di controllo, anche se va detto che la differenza con l'originale (comunque uno dei videogame più intrinsecamente adatti al pad del Cubo...) non è così abissale come si potrebbe credere.

A prescindere dalla questione controlli, il resto del gioco è rimasto virtualmente inalterato. Ancora presente l'annosa questione del limite di trenta giorni, capace di costringere l'utente a dover ripartire da zero con il suo salvataggio qualora non riesca a raccogliere i 25 pezzi entro il tempo stabilito. Importante comunque in quest'ottica l'inedita possibilità di ricominciare le giornate dall'alba: un genocidio di Pikmin ad opera di un titanico boss non si rivelerà dunque più come una tremenda catastrofe, bensì come un accadimento fastidioso ma comunque indirettamente bypassabile. Grazie a questa opzione di soft restart sarà allora molto difficile non far ripartire Olimar entro quel fatidico mese.

Senza la pressione di una volta e col puntatore a disposizione, Pikmin diventa una delizia tutta da riscoprire. Tecnicamente un po' datato (anche se non è certo invecchiato male, soprattutto se si prendono come riferimento le produzioni "medie" viste su Wii...), riesce comunque a compensare con il fascino e con l'atmosfera tipici del gioco: le ambientazioni sono accattivanti e le creature adorabili, per non parlare di certi dettagli fenomenali come l'astronave di Olimar fatta di rottami tipicamente umani o lo stesso esercito di Pikmin, che con i suoi comportamenti da cartoon riesce a stregare con la stessa identica magia del 2001.

La morte di un Pikmin è uno degli eventi virtuali più strazianti di sempre. E ne vedrete a centinaia, preparatevi.

Eccellenti le musiche, con ninnananne rilassanti e di grande impatto, ed intatta l'eleganza del game design, con scelte perfettamente bilanciate ed un generale senso di granitica solidità d'insieme. Da lodare inoltre (per la seconda volta!) l'equilibrio e l'accessibilità della creatura di Miyamoto, capace di risultare tremendamente appassionante e godibile tanto per gli appassionati degli strategici quanto per i neofiti del genere. Anche il principale difetto è rimasto purtroppo però immutato: la longevità. Pikmin è un'esperienza fantastica ma davvero breve, resa fra l'altro ancor più fulminea dalla versatilità dei controlli e dalle nuove possibilità di salvataggio.

L'avventura botanica del papà di Mario era e rimane insomma un prodotto entusiasmante, fresco e divertente come pochi altri. Perfetto per chiunque non abbia avuto modo di apprezzarlo all'epoca, e comunque interessante per chi ne conserva soltanto un vago ricordo. Niente negli ultimi otto anni ha saputo regalare un'atmosfera simile, uno stile tanto azzeccato ed un così convincente senso di meraviglia nascosto nelle cose più piccole e all'apparenza insignificanti.

Anzi, qualcuno sì: il suo sequel. Che è poi anche il problema principale di questa riedizione, perché anche Pikmin 2 arriverà nei prossimi mesi in versione New Play Control. E visto che si parla di un gioco molto migliore sotto ogni punto di vista, la faccenda potrebbe farsi problematica: Pikmin 2 è infatti più longevo e più sofisticato, più vario e più completo, senza fastidiose limitazioni di tempo e addirittura provvisto di fantastiche modalità multiplayer. Sta dunque a voi decidere se recuperare entrambi gli episodi di questo piccolo grande classico o se ignorare l'originale per aspettare direttamente il seguito capolavoro.

7 / 10