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Activision avrebbe licenziato degli sviluppatori di Call of Duty Warzone dopo aver promesso un aumento

Il Controllo Qualità di Call of Duty Warzone è reso una 'zona di guerra' da Activision.

Activision è di nuovo nella bufera - senza eccessivi giochi di parole con "Blizzard": dodici impiegati al Controllo Qualità di Call of Duty Warzone hanno ricevuto notifica che il 28 gennaio saranno licenziati.

Ai tester dello studio di Raven Software, adesso noto per il suo lavoro su Warzone, erano stati promessi aumenti di stipendio, ma non a tutti: ad alcuni, il salario minimo orario verrà effettivamente aumentato (da 17 dollari all'ora a 18,50, insieme ad altri benefits), mentre altri verranno semplicemente licenziati.

Il community manager Austin O'Brien ha scritto su Twitter quanto segue: "Sono devastato oggi. A dei miei amici del Controllo Qualità a Raven Software era stato promesso, per mesi, che Activision stava riorganizzando le buste paga per dargli un aumento. Oggi, membri di valore del team sono stati chiamati uno per uno per dei colloqui in cui gli è stato detto che sarebbero stati mandati via. A questa gente era stato chiesto di trasferirsi a Madison, nel Wisconsin. E il 28 gennaio saranno disoccupati."

I tester riportano che lo studio non si è fatto praticamente sentire al riguardo. Gli sviluppatori hanno saputo dei licenziamenti più con il passaparola che con comunicazioni dei piani alti, il che ha solo contribuito allo stress dello staff. Una fonte interna ha riferito a Kotaku che già un terzo degli impiegati al Controllo Qualità è stato licenziato, e che altri saranno licenziati la prossima settimana - tutto ciò nonostante gli ottimi profitti di Activision nell'ultimo quarto dell'anno fiscale. Non è la prima volta, in realtà, che succede una cosa simile: già a marzo di quest'anno furono licenziati in 190, e addirittura nel 2019 ben 800 persone sono state cacciate nonostante "risultati record".

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Fonte: Kotaku