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Microsoft, Activision Blizzard e Bethesda un monopolio nei videogiochi? La risposta di Phil Spencer

Il boss di Xbox sul possibile intervento dell'antitrust USA.

Microsoft e Activision Blizzard nella giornata di ieri hanno annunciato un matrimonio che a conti fatti avverrà sul serio "solo" nel 2023 e intanto gli organismi regolatori tra cui ovviamente l'antitrust valuteranno quello che è un affare che viste le cifre e i colossi coinvolti non può che attirare l'attenzione.

Della questione antitrust ma anche dell'acquisizione vera e propria ha discusso Phil Spencer, fresco di nomina a CEO di Microsoft Gaming, nel corso di un'intervista rilasciata a CNBC. Partiamo da un fatto molto interessante: a quanto pare l'intera operazione è avvenuta piuttosto velocemente:

"Nel mondo ci sono 3 miliardi di giocatori, persone che giocano in tutte le parti del globo, creatori di ogni provenienza e condividiamo sempre la nostra strategia con i nostri partner e discutiamo con loro dei vari feedback raccolti. Penso che semplicemente ci sia sempre stata una buona connessione con i team di Activision Blizzard quando si tratta della direzione da imboccare per il futuro. Onestamente questo è un affare che è avvenuto piuttosto velocemente. Come detto abbiamo avuto delle discussioni costruttive su opportunità specifiche nella parte finale del 2021 e sentivamo che questo fosse il momento giusto per aggiungere le giuste capacità e risorse a entrambe le compagnie".

Ma andiamo alla questione più interessante: l'antitrust potrebbe davvero intervenire? C'è un problema monopolio causato da questa acquisizione?

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"In ambito videoludico c'è un mercato incredibilmente competitivo. La verità è che le piattaforme videoludiche più diffuse sul pianeta sono i dispositivi mobile, la distribuzione su quei contenuti e il controllo su quei device. Quindi guardate a una compagnia come Microsoft, stiamo unendo contenuti e proprietà intellettuali per compensare l'assenza di una capacità di distribuzione su mobile. Questa è la nostra opportunità per lottare e competere sulla piattaforma più diffusa in ambito gaming, il mobile. Questo aspetto è cruciale per noi e come detto da Bobby (Kotick), non abbiamo mai avuto così tanti creativi nel settore come oggi.

"Abbiamo giochi provenienti dalle compagnie ma anche dai produttori più disparate, abbiamo giochi che arrivano da grandi publisher come EA e Activision e Take-Two ma si vedono anche moltissimi giochi "fatti in casa" da piccoli team che sono in grado di raggiungere il pubblico mondiale grazie ai mezzi di distribuzione sempre più capillari che si trovano su PC e console. Attualmente quello dei videogiochi è uno spazio incredibilmente vibrante e vivo".

Insomma, sicuramente l'antitrust analizzerà attentamente la questione ma la sensazione di molti è che, nonostante i legittimi dubbi sulla situazione dell'industria alle prese con il colosso Xbox-Bethesda-Activision Blizzard, l'affare dovrebbe andare in porto. Come sottolineato da Spencer, la competitività nonostante tutto non sarebbe a rischio

Fonte: WccfTech