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Videogiochi e tossicità: aveva minacciato di morte uno sviluppatore e finalmente c'è la condanna

Un importante traguardo nella battaglia contro la tossicità nei videogiochi.

Nel settembre 2019, minacce di morte sono state inviate allo sviluppatore di giochi con sede a Tokyo Arika. Le minacce sono state fatte contro la società e inviate tramite il modulo di contatto del sito Web di Arika.

Lo stesso giorno, la società ha contattato la polizia ed è iniziata una battaglia di due anni per trovare l'autore delle minacce.

Arika è nota per aver sviluppato Street Fighter EX, Tetris 99 e, più recentemente, Fighting EX Layer Another Dash. Lo studio è stato fondato da Akira Nishitani, che ha co-progettato Street Fighter II e Final Fight.

Secondo 4Gamer, le autorità hanno identificato il possibile colpevole all'inizio di ottobre 2020 e hanno continuato a indagare sul caso. Le accuse non sono state presentate fino alla primavera successiva, con la giustizia che si muoveva lentamente fino all'incriminazione dello scorso settembre.

Un verdetto di colpevolezza è stato emesso il 5 ottobre 2021.

Arika non ha rivelato cosa ha provocato le minacce, né ha rivelato altri dettagli su di esse. Sono stati forniti anche pochi dettagli sulle indagini penali oltre a una tempistica generale. Secondo Arika, le minacce non sono state divulgate pubblicamente fino ad ora nel tentativo di aiutare le indagini.

In una dichiarazione ufficiale, la società ha affermato che non consentirà minacce come questa e continuerà ad essere imperterrita nel gestirle. Probabilmente, tutte le aziende dovrebbero agire in questo modo contro questo genere di cose.

Ma troppo spesso, purtroppo, le società di videogiochi continuano a dover affrontare minacce di morte. All'inizio di questo mese, ad esempio, Blue Box Studios stava chiedendo ai giocatori di smettere di inviare loro minacce di morte sulla scia di una cospirazione infondata che coinvolgeva un leggendario creatore di giochi. Blue Box Studios non dovrebbe chiedere questo innanzitutto, perché le persone semplicemente non dovrebbero inviare minacce di morte.

Considerando che si è verificata una vera violenza fisica in seguito a minacce di morte, come l'incendio doloso di Kyoto Animation, qualsiasi minaccia dovrebbe essere presa con la massima serietà, in Giappone o altrove.

Fonte: Kotaku.

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Matteo Zibbo

Contributor

Appassionato di videogiochi e musica (quella più rumorosa e veloce possibile), ha un'insana passione per i GdR occidentali che gli sta condizionando l'esistenza.

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