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Nostalgia

Cara "old school" nipponica.

Nostalgia (con l'accento sulla "ì"), quella degli atavici appassionati di JGDR vecchia scuola, con incontri casuali ogni cinque secondi, dungeon da esplorare e le solite classi da sviluppare, magia bianca e magia nera... e poi, ehi, abbiamo persino una nave volante!

Nostalgia (con l'accento sulla prima "a") quella reclamata dal nuovo titolo di Matrix Software, con incontri casuali ogni cinque secondi, dungeon da esplorare e le solite classi da sviluppare, magia bianca e magia nera... e poi, ehi, abbiamo persino una nave volante!

Se ancora non si fosse capito, stiamo parlando di un prodotto studiato appositamente per gli irriducibili della vecchia formula ruolistica made in Japan, la stessa che tanta fortuna portò ai vari Final Fantasy, Dragon Quest e innumerevoli altre storiche saghe tutt'ora presenti nel cuore degli appassionati. Nostalgia rappresenta, da questo punto di vista, una produzione sicuramente competente, nonostante gli abusati cliché che si porta dietro.

L'ambientazione è un XIX secolo alternativo, gustosamente steampunk e ricreato con una dovizia di particolari sicuramente pregevole per gli standard del Nintendo DS. Tutto è in 3D, con personaggi pacioccosi al punto giusto, come già visto nell'esemplare riedizione di FF 3 e 4 per il portatile a due schermi. L'impatto estetico si rivela pertanto estremamente soddisfacente, con texture pennellate a dovere e scorci visivi dettagliatissimi e alquanto suggestivi.

Nulla da eccepire sul comparto grafico: l'engine di Matrix Software continua a dare grandi soddisfazioni.

La storia prende avvio con la scomparsa di Gilbert Brown (i rapporti di somiglianza con Indiana Jones sono imbarazzanti), personaggio che ci troveremo a impersonare nei primi minuti di gioco. A seguito del rocambolesco scontro che lo vede sconfitto, ci ritroveremo più tardi nei panni del figlio Eddie, che dal padre ha ereditato coraggio e spirito d'avventura. Eccoci così intenti a viaggiare intorno al mondo in cerca di "papi" (ehm, no, il nostro Presidente del Consiglio non c'entra nulla), tra antiche reliquie e la costante minaccia di un ordine malvagio denominato Ancient Father’s Cabal. L'incipit è abbastanza agevole ed evidenzia subito i toni della trama, ma il prosieguo delle vicende manterrà un ritmo da crociera, generalmente lento e con poche sorprese.

Il gameplay, come detto poc'anzi, si riconduce essenzialmente alla reiterata esplorazione dei labirintici dungeon e al confronto con i nemici. I combattimenti sono casuali, e dalla visuale standard si passa a quella da battaglia con l'intero set di mosse e opzioni raffigurate all'interno del touch-screen. Roba facilmente gestibile anche dai giocatori meno avvezzi al genere, data anche l'estrema debolezza dei nemici nelle fasi iniziali. Una volta formato il party (quattro personaggi più qualche new entry che opererà autonomamente in casi sporadici), potrete cominciare a sondare le varie classi, tra magie d'attacco, pozioni curative e armi sempre più potenti.

Ecco come si presenta il gioco durante le fasi di combattimento...

Tutto all'insegna della classica struttura nipponica e i giocatori di vecchia non faranno fatica a sentirsi a proprio agio. Le prime ore scorrono via senza alcun problema, poiché la difficoltà si mantiene pressocché inalterata (anche negli scontri con i Boss) per le prime dieci ore di gioco. Dopo si assiste a un'inspiegabile impennata, ma anche qui nulla capace di mettere in difficolta i giocatori più smaliziati. D'altronde avrete già abbastanza denaro ed esperienza per acquisire armi e upgrade tali da condurvi alla fine della storia senza troppa preoccupazione. Chiaro però che sarete chiamati a livellare con una certa frequenza, grazie anche alle subquest fornitevi dalla Adventurers Association, organizzazione della quale vostro padre era membro di spicco.

Un minimo di varietà in più viene offerta dalle sessioni a bordo della nave volante, grazie alla quale avrete modo di spostarvi tra le varie location. Il vostro mezzo potrà essere accessoriato e migliorato in modo da raggiungere quote sempre più elevate tali da consentire la traversata verso luoghi prima inaccessibili. Alla stregua dell'indimenticabile Skies of Arcadia, anche qui avremo modo di combattere a bordo della nostra nave, equipaggiandola a dovere e impiegando tutti i membri del party in specifiche zone del velivolo. In questo caso si avrà un'unica barra relativa agli health point, che in pratica saranno gli stessi della stessa nave. Gli scontri sembravano promettere bene, peccato che andando avanti diventino non solo inutilmente ostici ma anche seriamente ripetitivi...

Nostalgia è in definitiva un titolo godibile, non troppo impegnativo e capace di esprimere in maniera esemplare le capacità grafiche della console Nintendo. Peccato per l'eccessiva presenza di stereotipi, molti dei quali potrebbero venire a noia persino agli appassionati più coriacei. Gli amanti della vecchia formula potranno trovare la medesima atmosfera dei tempi andati e una struttura di gioco che, a distanza di anni, può comunque regalare grandi soddisfazioni. Il gioco rimane infatti un validissimo esponente della buona vecchia scuola nipponica, con i pregi e i difetti che tutti ormai conosciamo, anche se essendo un brand inedito si poteva certamente osare di più. Se al contrario siete stufi di incontri casuali ogni cinque secondi, dungeon da esplorare, solite classi da sviluppare, magie bianche e magie nere... potete tranquillamente passare oltre.

Nostalgia è uscito lo scorso ottobre in USA. Al momento non è ancora stata annunciata alcuna release europea.

7 / 10

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Dario Tomaselli

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