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Prince of Persia: Epilogue

Un epilogo poco convincente.

A prima vista, questo capitolo conclusivo di Prince of Persia sembra capace di offrire qualcosa in più rispetto a quello che la gente normalmente si aspetta da un contenuto scaricabile. Dopo le fatiche compiute dal Principe e dalla giovane Elika per mantenere rinchiuso Arhiman all'interno del tempio questa espansione dà la possibilità al giocatore di vivere due ore supplementari di gioco.

Se però andiamo a sondare quello che c'è sotto la superficie, ci si renderà conto che Epilogue non riesce a prendere come riferimento gli elementi positivi del gioco vero e proprio, evidenziandone al contrario le problematiche e i difetti più marcati.

La storia riprende esattamente da dove si era conclusa, ovvero dall'imprigionamento di Arhiman e dalla successiva decisione del Principe di liberarlo definitivamente per far tornare in vita Elika [ecco fatto...me lo sono spoilerato NdEldacar]. In effetti gli eventi conclusivi della trama ci avevano alquanto spiazzato, più che altro per quel senso di frustrazione dovuto alla consapevolezza di aver giocato dieci ore buone con un solo obiettivo da perseguire, che poi in men che non si dica si è rivelato completamente vano. Elika ovviamente non ha preso di buon grado la scelta egoistica del protagonista e la storia tuttavia non si dimostra capace di mascherare il fatto che l'uscita di Arhiman dalla sua prigione sia stata pensata più per esigenza pratica che per coerenza narrativa.

Travolti dalla furia distruttrice del signore delle tenebre ora completamente ridestato, i due protagonisti cercheranno rifugio all'interno di un grande palazzo sotterraneo. Come se non bastasse questo nuovo setting non riesce a fornire il medesimo colpo d'occhio che offrivano tutte le altre zone esplorate nel corso della trama principale, rese particolarmente efficaci dalle alternanze cromatiche tra aree corrotte e risanate. In questo caso si è invece obbligati a vagare dall'inizio alla fine in un mondo dominato esclusivamente da tonalità cupe e una palette oscura.

Il sistema di combattimento non introduce novità significative al gameplay, mantenendo la medesima ripetitività.

Situazione prevedibile, del resto la corruzione è tornata ad imperare in ogni luogo indisturbata, libera dalle catene che gli erano state imposte in passato da Ormazd. In un contesto per niente vivace come questo, non poteva che emergere uno dei principali difetti del gioco, ovvero la ripetitività delle situazioni che si vengono a creare mentre ci si muove per i livelli, di muro in muro, di colonna in colonna, quasi come se si trattasse di fare del parkour in un luogo dai contorni fiabeschi. Mentre coloro che abbiano trovato eccessivamente semplice il livello di difficoltà della trama principale saranno lieti di sapere che in Epilogue le parti tra un checkpoint e l'altro sono state prolungate, con il conseguente incremento della componente prova/sbaglia/riprova. E' anche vero che spesso le sessioni finiscono col rivelarsi eccessivamente frustranti. Capita infatti di giungere al termine di un percorso ricco di ostacoli e di cadere nel vuoto solamente per qualche comando non recepito dal personaggio o per una posizione infelice dell'inquadratura.

Elika è in possesso di un nuovo potere chiamato Restauro, che funge sostanzialmente in modo analogo agli altri già disponibili. Premendo il pulsante Y si potranno attivare aree diversamente non percorribili e raggiungere punti dello scenario che diversamente sarebbero preclusi. Il punto in cui questa espansione fallisce riguarda in particolare il sistema di combattimento: a parte l'introduzione di una nuova tipologia di nemico che peraltro assume le caratteristiche del Guerriero o del Cacciatore, affrontati già un elevato numero di volte, non ci sono altre novità. Tanto per rimarcare questo fatto, capiterà di incontrare e combattere nuovamente e a più riprese anche l'anima ormai completamente corrotta del padre di Elika.

Gli ostacoli da evitare lungo i percorsi sono rimasti gli stessi.

La libertà di esplorazione, date le dimensioni limitate dello scenario introdotto, è ridotta ai minimi termini e non esiste un delineato percorso narrativo che aggiunga qualche elemento rilevante alla storia che già conosciamo. Come di consueto a corredo dell'espansione sono disponibili anche degli obiettivi extra da poter sbloccare, per un totale di 250 punti, ma non essendoci una mappa di riferimento nè la possibilità di ripercorrere zone già esplorate, per recuperarne qualcuno si renderà necessario ricominciare l'espansione dall'inizio.

Epilogue non possiede features capaci di rendere interessanti le poche ore aggiuntive che propone. Chi ha apprezzato molto il gioco completo potrebbe comunque provare soddisfazione nel vivere ancora per alcuni momenti le vicende del Principe e dell'affascinante Elika, ma quando non si introducono validi motivi per procedere la narrazione si rischia di scadere nel banale o nel superfluo.

5 / 10