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Prince of Persia

Il Principe si prepara al salto generazionale.

Il problema delle fiere è che, se da un lato ti offrono la possibilità di vedere e toccare con mano molti giochi, dall'altro non hai mai abbastanza tempo per provarli come si deve. Titoli familiari come LocoRoco 2 non ne hanno bisogno, e nel caso di Hula Wii la mancanza di tempo è spesso qualcosa di misericordioso. Il problema si pone invece con giochi del calibro di Prince of Persia, brand storico ma mutato profondamente sotto diversi punti di vista.

Abbiamo infatti avuto modo di provarlo per una buona mezz'ora al Tokyo Game Show in compagnia del producer Ben Mattes. Alla fine della sessione, avevamo molte più domande che risposte.

Gli interrogativi sono spuntati già dalla sequenza iniziale del gioco. L'aspetto visivo è mirabile e potete constatarlo da voi dando un'occhiata alle immagini che vi proponiamo, ma il momento è subito stato rovinato non appena i personaggi hanno cominciato ad aprir bocca. Il nostro eroe potrà anche essere coperto di sciarpe orientali, ma il suo accento non è più persiano di quello del mio gatto (persiano, anche lui.) Insomma: più che il Principe di Persia potrebbe benissimo essere il Principe di Canada, tanto stona il suo modo di parlare. Stesso problema di doppiaggio ravvisato nella sua nuova alleata, la seducente Elika.

Ci troviamo quindi subito con il Principe, Elika e un asino, l'unico a non risultare comico quando apre la bocca. Il Principe dice anche cose come "Whoa", tanto per farvi capire. Ad un certo punto, mentre sta per cadere da un burrone, sembra urlare "Oh merda!" (in inglese ovviamente), ma probabilmente tale espressione sarebbe risultata troppo tagliente. Ecco quindi che si trasforma nell'equivalente di un "Oh meeee..." Non sappiamo quanto di ciò verrà inserito nella versione finale del gioco, ma speriamo che qualcuno trovi un rimedio al più presto. I fan della serie potrebbero certamente indispettirsi al ricordo del vecchio Principe, nobile, galante e soprattutto non avvezzo ad espressioni sboccate.

Gli effetti visivi del gioco sono spesso strabilianti.

Sin dal suo annuncio, Ubisoft ha manifestato la chiara intenzione di far evolvere la serie verso nuove direzioni. Una volta preso in mano il controller, si capisce quanto serie fossero quelle dichiarazioni. Gli ambienti sono differenti, il Principe si muove più lentamente e con un'andatura pesante. Ovviamente può ancora eseguire salti assurdi e mosse acrobatiche, ma anche qui il ritmo risulta più lento rispetto ai capitoli precedenti.

Vi troverete ad impersonare il protagonista tramite un nuovo sistema di controllo, studiato appositamente per risultare ancora più semplice e intuitivo. Se ad esempio volete correre sui muri, non dovete più premere un secondo pulsante. Vi basterà saltare in direzione del muro per vedere il Principe correre automaticamente nella direzione desiderata, sia in verticale che in orizzontale. Premento ancora il medesimo pulsante si metterà fine alla corsa.

In questa immagine il Principe sembra riportare la luce nelle mistiche terre di... MotorStorm.

All'inizio sarà necessario prendere un minimo di dimestichezza con i controlli per poter eseguire le mosse acrobatiche e quelle più pericolose. Dopo qualche tentativo avrete comunque capito il giusto tempismo da adottare per saltare tra una sporgenza e l'altra evitando di finire nel vuoto. Vi capiterà di dover riprovare più volte i passaggi più ostici, ma alla fine si riesce senza troppi sforzi a padroneggiare le abilità atletiche del principe e a trovare la vie nascoste negli scenari. Noi siamo stati capaci di saltare, rololare e scalare senza particolari problemi, ma forse con un pizzico di fluidità in meno rispetto alla trilogia de Le Sabbiel del Tempo.

Ma è nei combatimenti che il nuovo Principe prende seriamente le distanze dai vecchi capitoli. Abbiamo un tasto per colpire con la spada e un altro per utilizzare il nostro guanto speciale. Ovviamente, sarà possibile combinare i due attacchi dando vita a combinazioni complesse e devastanti. Niente di rivoluzionario, sia chiaro, ma anche qui abbiamo ravvisato un ritmo decisamente meno frenetico rispetto a quello che ci saremmo aspettati. Come ci ha spiegato Ben Mattes, avere pollici veloci non garantirà particolari vantaggi.

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In this article

Prince of Persia

PS3, Xbox 360, PC

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A proposito dell'autore

Dario Tomaselli

Contributor

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