Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

Prince of Persia

Il nuovo principesco action Ubisoft sembra mantenere le promesse...

Le liti tra fratelli sono abbastanza comuni, e spesso si risolvono in fretta. Certo, se il bisticcio in questione riguarda Ormazd, dio della luce, e Ahriman, dio delle tenebre, be'... la faccenda si fa lievemente più complicata. Trattasi in effetti di un conflitto epocale che minaccia il mondo intero, una lotta tra forze primigenie che rischia di condannare al caos e alla corruzione ogni speranza di vita. Nei rinnovati panni del Principe ci siamo pertanto trovati coinvolti in un'avventura semplicemente prodigiosa.

Non diremo molto altro sulla trama del nuovo Prince of Persia perché, nella sua semplicità (da non confondere con banalità), rimane pur sempre un viaggio epico che merita di essere assaporato in ogni suo aspetto. Ciò che invece non possiamo celare è la nostra reazione a tanta magnificenza artistica: se è vero che l'occhio vuole la sua parte, vi diciamo subito che il comparto grafico del gioco saprà tirare a lucido anche le pupille più maliziose. Mai nella nostra vita di giocatori abbiamo visto un cel shading applicato con tanta sapienza. La sensazione, progredendo nella storia e scoprendo inediti scenari, è quella di essere all'interno di un dipinto ad acquerello che ha magicamente preso vita.

L'engine utilizzato è l'ottimo Anvil, il medesimo apprezzato in Assassin's Creed, ma qui abbiamo l'indiscutibile valore aggiunto di una direzione artistica incredibilmente brillante e coesa. Rifiutando qualsiasi approccio di verosimiglianza, il mondo di gioco riesce ad apparire esotico, spiccatamente fantasy e nonostante tutto "credibile". Più di una volta ci siamo sorpresi nel restare immobili, ruotando la visuale giusto per cogliere anche il più recondito scorcio di paesaggio. I giocatori più esperienti sanno bene che, quanto questo accade, significa che qualcosa è riuscito a fare breccia dentro di noi.

Qui non si tratta infatti di mera potenza tecnologia (esistono ben altri titoli di impatto) ma di come tale tecnologia viene sfruttata a favore dell'esperienza ludica. Ubisoft Montreal ha dato in questo senso una prova di grande maturità. L'engine Anvil risce inoltre a muovere il tutto con una grazia particolare, sfoggiando effetti grafici superbi ma sempre funzionali all'aspetto emozionale del gioco, e ciò è vero tanto nei combattimenti quanto nell'esplorazione degli ambienti.

L'engine Anvil vi offrirà spesso immagini del genere. Una delicata carezza per gli occhi, fidatevi.

In nostra compagnia abbiamo Elika, custode della prigione da cui è evaso Ahriman. Sarà lei a guidarci in tutto il corso dell'avventura indicandoci il cammino, aiutandoci nei combattimenti e salvandoci nelle situazioni più disperate. Elika possiede la magia con la quale potremo ridare vita alle zone oscure e corrotte dalle tenebre. Su tutto aleggia la Corruzione, l'essenza malvagia rilasciata dal dio delle tenebre, ma ogni volta che avremo sconfitto un nemico il paesaggio tornerà a rispldendere, un po' come avvenuto in quel capolavoro di gioco con protagonista un lupo bianco...

Assistere in tempo reale alla trasformazione dello scenario e vederlo rivivere con nuovi e scinillanti colori è sicuramente un'esperienza di grande impatto emotivo, oltre che una pregevole feature estetica. Ciò vi spingerà ad esplorare con rinnovata curiosità, portandovi alla scoperta di passaggi prima inaccessibili. Altro elemento del gioco che ci ha piacevolmente colpiti è la verticalità di alcune ambientazioni. A differenza dei vecchi episodi, qui saremo spesso in location molto vaste e soprattutto aperte, dove grazie al nostro guanto speciale avremo modo di trovare appiglio anche nei luoghi e nelle sporgenze più improbabili. Il guanto ci permetterà di artigliare qualsiasi superfice liscia e di tenere ben salda la presa mentre scivoliamo rapidamente da altezze vertiginose.