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Red Steel 2

La prima sorpresa del 2010?

Arriverete insomma a padroneggiare e massimizzare il vostro devastante potenziale offensivo soltanto dopo qualche ora di gioco, seguendo con attenzione le indicazioni di una fanciulla in carne e ossa di bianco vestita: una visione completamente fuori contesto e addirittura stridente con il mirabile cel shading del gioco, deliberatamente inserita a detta di VandenBerghe per attirare in maniera inequivocabile l'attenzione del fruitore (pare che utilizzando uno dei protagonisti o un generico omino in wireframe il 30% delle persone si distraesse vanificando il senso dei tutorial stessi; in pratica l'ennesima conferma di un certo proverbio riguardante un sottile filamento di cheratina ed un carro di buoi...).

Nonostante i vincoli (quel guascone di Jason mi ha caldamente consigliato di incominciare l'hands on direttamente dall'inizio dell'avventura, promettendomi che la scelta non avrebbe avuto influenze né sul mio status di hardcore gamer né sul mio fascino con le donne!), la prova su strada si è dimostrata comunque più che appagante e convincente dal punto di vista del sistema di controllo, ed è anzi apparsa come un invitante assaggio di quello che Red Steel 2 avrà da offrire nelle sue 12 ore di campagna. A prescindere da quello che ho sperimentato con mano mi è infatti bastato vedere in azione il creative director per fugare ogni dubbio riguardo alla profondità e alle possibilità ludiche offerte dal particolare combat system, con un trionfo di mazzate uno contro tutti di quelli che promettono di lasciare il segno.

VandenBerghe si è autodichiarato 'uno di quelli che in Zelda si divertono a tagliare tutti i fili d'erba', e la sua pulsione compulsiva si è tradotta in Red Steel 2 in decine di oggetti da distruggere.

È allora tutto oro quel che luccica? Diciamo quasi. Al di là della splendida cosmesi, del ritmo incalzante e della vigorosa dinamicità del gameplay, c'è un aspetto (invero non esattamente trascurabile) in cui la produzione francese mi è sembrata essere non proprio al passo con i tempi: il game design. Privo com'è di quell'immersività a 360° e di quella compiutezza caratteristica degli FPS di ultima generazione, Red Steel 2 ricorda infatti nella sua architettura demodé fatta di corridoi e stanze in successione, titoli oggi meno ambiziosi quali il mai troppo lodato Maken X o l'immortale Hexen II.

"Siamo consapevoli della struttura non elaboratissima del gioco, ma considerate le risorse a disposizione ci siamo trovati ad un bivio: decidere se realizzare qualcosa di non troppo complesso ma eseguito in maniera inattaccabile o se proporre un'esperienza ad ampio respiro certamente meno solida, e alla fine abbiamo preferito scegliere la prima opzione.", ha ammesso con un'onestà fuori dal comune VandenBerghe. Un ragionamento comunque condivisibile e coerente, specie contando anche e soprattutto la qualità indubbia del risultato finale.

Red Steel 2 promette insomma di essere un titolo interessantissimo, candidato a combattere senza alcun timore reverenziale con i pesi massimi di casa Nintendo in arrivo nei prossimi mesi. Siete pronti ad imbracciare spada e pistola? La battaglia definitiva tra pagode, saloon e cyborg è in dirittura d'arrivo.

Red Steel 2 sarà disponibile in esclusiva per Wii il prossimo 25 marzo.

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Red Steel 2

Nintendo Wii

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Marco Mottura

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