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Resident Evil 5: Versus

Capcom si dimentica una modalità di gioco. E io pago.

Sopravvissuti è invece una modalità molto simile ai deathmatch più tradizionali dove i giocatori (tutti contro tutti, o due contro due) hanno come obiettivo quello infliggere il maggior numero di danni ai rivali per incrementare il proprio punteggio complessivo. A differenza di Assassini, in questo caso la scelta del personaggio è quasi marginale perché al di là di differenti tipologie di granate, spray medici o mine, ogni personaggio è privo di un'arma secondaria e può quindi contare solo sulla pistola di ordinanza. Per rendere il tutto più interessante, le armi più potenti possono essere però ottenute uccidendo nemici particolarmente temibili (come ad esempio i Majini Boia) o limitandosi ad eliminare un altro giocatore già in possesso dell'arma desiderata. In questa variante di gioco i nemici controllati dalla CPU ricoprono un ruolo del tutto secondario, al punto che potremmo definirli quasi come dei semplici diversivi, ma è comunque importante tenerli a debita distanza per evitare di essere eliminati e perdere quindi punti preziosi.

Alla luce degli evidenti limiti del gameplay già evidenziati nella nostra recensione (tra cui l'impossibilità di correre e sparare allo stesso tempo), il multiplayer competitivo si dimostra però riuscito solo a metà: l’esperienza online risente dell'eccessiva macchinosità dei comandi, così come della scarsa velocità del sistema di puntamento (specialmente nelle situazioni più caotiche). Due difetti che nella maggior parte dei casi conducono ad un forte senso di frustrazione oltre che a morti premature. In alcuni frangenti, potreste infatti ritrovarvi K.O. ancor prima di essere riusciti a "“localizzare" il vostro bersaglio. Allo stesso modo anche le meccaniche di copertura non ricoprono un ruolo di primaria importanza nell'economia di gioco, rivelandosi del tutto marginali ai fini dell’azione e rendendo ogni scontro a fuoco una semplice questione di "chi riesce a prendere la mira per primo vince".

E pensare che tutto ha avuto inizio da una semplice discussione riguardo alla Champions League...

Le varie modalità non richiedono, o meglio, non permettono quindi alcun tipo di strategia o tattica, evidenziando in maniera ancor più marcata di quanto non avesse già fatto l’avventura principale, l'evidente propensione del gioco verso una struttura action. Nel corso delle vostre sfide non farete altro che correre incessantemente nella speranza che qualche avversario non vi abbia sotto tiro, cercando a vostra volta di spuntare alle spalle di un altro giocatore per farlo fuori prima che possa anche solo accorgersi della vostra presenza. È un peccato che il tutto si riduca a qualcosa di così piatto e banale, soprattutto alla luce delle innegabili potenzialità del prodotto.

Il DLC soffre purtroppo di altri problemi che evidenziano una realizzazione alquanto superficiale. Oltre alla mancanza di qualsiasi opzione di personalizzazione che possa darà un tocco di originalità alle varie sfide, non è infatti possibile ripetere una stessa partita con gli stessi giocatori. Una volta concluso un match, si è infatti riportati automaticamente al menù principale e costretti ad iniziare nuovamente il processo di matchmaking.

In definitiva, pur proponendo delle modalità competitive per la prima volta nella storia del franchise, questo DLC non si dimostra purtroppo all'altezza delle aspettative. Il divertimento iniziale, scaturito dalla tanto attesa possibilità di mettere alla prova le proprie abilità contro altri giocatori, è infatti rapidamente oscurato dalla monotonia dell'esperienza e dalla frustrazione dovuta ad un gameplay minato da evidenti limiti. Nel 2009, per una serie storica come quella di Resident Evil, si poteva sicuramente fare molto di più.

4 / 10

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Resident Evil 5: Versus

PS3, Xbox 360

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Davide Persiani

Contributor

Davide inizia a lavorare nel campo dell'editoria videoludica all'età di 16 anni. Dopo qualche anno di gavetta in Spaziogames e Play Media Company, subisce l'irresistibile fascino di Eurogamer.it.
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