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Resistance: Retribution

La guerra in tasca.

La visuale del gioco passa ora alla terza persona, posizionando la telecamera alle spalle del protagonista. Una scelta rivelatasi efficace tanto da un punto di vista estetico quanto nel gameplay. La mappattura dei controlli tiene sapientemente conto dei limiti strutturali della console, e vi si adegua traendone fuori il meglio. Con la levetta analogia potremo cos? manovrare Grayson, mentre i tasti frontali serviranno a gestire il mirino. I tasti dorsali sono comodamente deputati al fuoco (primario e secondario). Il d-pad ci consentir? infine di ricaricare l'arma o cambiare equipaggiamento (azione questa un po' troppo fastidiosa, considerando che viene effettuata giusto con un solo pulsante attraverso cui far ruotare il proprio elenco).

Puntare il nemico tramite i tasti frontali non ? certo semplice, ed ? per questo che il team di sviluppo ha utilizzato un sistema di mira automatica, il quale si premura di fissarsi prontamente sui nemici all'interno di una visuale rettangolare. Inutile dire che ci? agevola notevolmente il lavoro del giocatore, concedendogli di focalizzarsi su eventuali coperture sventagliando proiettili senza timore di sprecarli. L'azione che ne deriva ? veloce e frenetica, anche perch? i Chimera non saranno certo disposti a farvi impunemente da bersaglio. Sempre tramite la croce direzionale si potr? poi zoomare sugli obiettivi da colpire, gestendo di volta in volta il proprio target.

La mira automatica consente di spostarsi velocemente verso salvifici punti di copertura.

? probabile dover faticare un po', almeno nelle fasi iniziali del gioco, ma una volta acquisita un minimo di familiarit? con il sistema di controllo Retribution riesce davvero a divertire. La struttura delle location non sar? avara di coperture, posizionate ad hoc lungo i livelli. L'esperienza guadagnata con Syphon Filter ha fatto s? che il tutto sia estremamente funzionale, nonostante la (voluta) rigidit? di alcune sessioni di gioco. Non mancano poi boss enormi, capaci di riempire abbondantemente il generoso schermo di PSP. Il livello di sfida ? certamente abbordabile per gran parte dell'utenza (i medikit si trovano abbastanza facilmente, cos? come le munizioni) e l'unica pecca seriamente difficile da mandare gi? ? data dall'impossibilit? di salvare a piacimento. Sono tanti, troppi, i titoli "da taschino" privi di una feature tanto essenziale.

Le modalit? multigiocatore via Wi-Fi sono in linea con gli standard pi? comuni (Team Deathmatch, Cattura la Bandiera e cos? via...) ma per questo non prive di interesse. Fino ad otto giocatori in simultanea potranno sfidarsi nei panni della Resistenza o degli invasori alieni: questi ultimi vedranno anche un vantaggio alquanto considerevole nella modalit? Assimilazione, in cui ogni umano ucciso verr? irrimediabilmente introdotto nelle file nemiche in veste di Chimera. Una modalit? di gioco sadica e ingiusta, ma forse proprio per questo maledettamente divertente. Senza dubbio qualcosa di nuovo nelle abusate meccaniche del gioco in multiplayer.

Resistance: Retribution ha brillantemente superato i limiti tecnici imposti dall'hardware, candidandosi probabilmente a miglior esponente del genere su PSP. Un titolo capace di camminare con le proprie gambe a dispetto della sua natura di spin-off, che sapr? regalare ore di divertimento a svariate tipologie di giocatori. James Grayson, inoltre, ? risultato essere un protagonista parecchio pi? intrigante di Nathan Hale, eroe della serie principale. Dati gli ottimi traguardi raggiunti, non fatichiamo ad ipotizzare ulteriori iterazioni del brand sul portatile Sony.

8 / 10

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Dario Tomaselli

Contributor

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