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SNK Retro Compilation Roundup

World Heroes, Fatal Fury, SNK Arcade Classics.

Agli inizi degli anni ’90 il mondo dei videogames doveva ancora gran parte della sua esistenza alle storiche sale giochi, nelle quali era possibile trovare un ampio parco di coin-op con i più disparati titoli presenti in quel momento sulla piazza. Erano gli anni in cui il NeoGeo Multi Video System spopolava permettendo ai giovani appassionati dell’epoca di godere di tanti prodotti tra cui anche i titoli SNK, azienda che riuscì ad accaparrarsi una buona fetta del mercato arcade grazie soprattutto a titoli come Metal Slug e King of Fighters. La compagnia nipponica è stata in grado di attraversare più generazioni di console, ma al contempo ha cercato di mantenersi fedele ai suoi principi cardine che oggi si riassumono in questa nuova triade di compilation.

World Heroes Anthology

Nato sulla scia dei successi ottenuti da Capcom, World Heroes cercò di distinguersi dalla massa di titoli genericamente considerati dei meri e poco ispirati cloni di Street Fighter II. Nello specifico questa edizione per Playstation 2 contiene rispettivamente i porting di World Heroes, World Heroes 2, World Heroes 2 Jet e World Heroes Perfect, apparsi tra il 1992 e il 1995, che riportano alla nostra memoria le fattezze di Giovanna d’Arco, dell’alchimista Rasputin, del ninja Hattori Hanzo, e ancora di Bruce Lee così come del vulcanico Hulk Hogan.

Il risultato non è affatto male se prendiamo in considerazione il discreto mix di lottatori proposti che si differenziano per fattezze e abilità tecniche. Per contro il sistema di controllo conferma i difetti ormai storici della serie, che si traducono in particolare in una limitata possibilità di variazione nelle mosse speciali e in una difficoltà non particolarmente stimolante.

Che dire, ci sembra difficile prendere in considerazione questi quattro titoli se non come un’imitazione di Street Fighter II, il che è piuttosto singolare considerando che poco meno di vent’anni fa gli stessi si proponevano esattamente come robusti contraltari al franchise di Capcom. Peraltro il prodotto scade se confrontato con altri importanti esponenti di SNK come Fatal Fury e Art of Fighting, ulteriormente ridimensionato anche dal prezzo sostenuto, specie se rapportato ad Art of Fighting Anthology che garantisce un miglior rapporto qualità-prezzo. Senza dubbio potrà essere apprezzato dai fan e dai cultori del collezionismo ma gli appassionati che si avvicinino per la prima volta potrebbero rimanere fuorviati e dubitare della reale qualità dei prodotti firmati da SNK.

5/10

Fatal Fury Battle Archives Vol. 1

Come abbiamo già evidenziato è difficile per il panorama dei picchiaduro anni ’90 non fare i conti con scomode analogie rispetto a Street Fighter II. Fatal Fury dal canto suo riteniamo possa a buon titolo entrare nella limitata categoria in grado di tenervi testa, seppur senza riuscire a raggiungere lo stesso livello di dinamicità e profondità. Analogamente a World Heroes Anthology anche questa raccolta non è altro che una fedele replica dei titoli originali Neo Geo, con l’introduzione di un editor per scegliere il colore dei personaggi e di un accessibile sistema di menù per passare da un gioco all’altro. Anche in questo caso non possiamo evidenziare altro se non che si tratti di una classica riproposizione delle meccaniche originarie, con i loro pregi e i loro difetti.

Dopo aver visto di cosa erano capaci Ryu e Ken, World Heroes si sforzò di lasciare il segno e ora mostra i segni del tempo in questa nuova compilation

Fatal Fury ha solamente tre personaggi giocabili e questi ultimi non possiedono differenze peculiari o stili di combattimento diametralmente differenti. All’epoca in cui apparve sul mercato introdusse una nuova caratteristica che consisteva nella suddivisione dei livelli in due differenti piani, dando quindi la possibilità ai giocatori di muoversi da una piattaforma all’altra per schivare i colpi e contrattaccare. Ben presto questa feature divenne un tratto caratteristico per l’intera serie sebbene tutto sommato si riducesse ad un utilizzo limitato, specie nel primissimo capitolo. L’aspetto meno riuscito rimane comunque il sistema di controllo, povero di combo e corredato da mosse speciali frustranti nella loro inconsistenza.

I capitoli successivi riuscirono a migliorare alcuni di questi difetti senza comunque risolverli completamente. Ancora una volta ci interroghiamo sul valore che si potrebbe dare a questo prodotto se confrontato con Art of Fighting. E’ vero che sono presenti quattro titoli, ma non va dimenticato che Fatal Fury Special è sostanzialmente un “no more of the same” del secondo capitolo, con pochi personaggi extra e una diversa impostazione della velocità di gioco.

6/10

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Davide Spotti

Contributor

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