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Splinter Cell: Conviction

Hanno fatto arrabbiare lo zio Sam!

L'incremento della velocità di spostamento di Sam è fondamentale, visto che si rivela un elemento chiave del nuovo gameplay di Splinter Cell. Sfruttando le zone d'ombra e le coperture, è possibile esplorare le ambientazioni senza farsi individuare dalle guardie, cercando di eludere la sorveglianza o, nella maggior parte dei casi, di renderla inoffensiva.

Anche la migliore delle spie, tuttavia, può essere scoperta dalle sentinelle più attente, ed è proprio quando Sam viene individuato che il gioco mostra la propria essenza. Quando una guardia si accorge dell'intrusione, infatti, sullo schermo compare l'immagine residua dell'ultima posizione dove Sam è stato visto, punto in cui l'IA concentrerà per un breve periodo di tempo tutta la propria attenzione, sparando raffiche di mitra e lanciando qualche granata (o flashbang) occasionale.

È in queste circostanze che Sam può approfittare della propria rapidità, per abbandonare la posizione dove le guardie concentrano il proprio fuoco, e cogliere alle spalle i soldati eliminandoli in modo chirurgico.

Gli interrogatori sono brutali e coreografici, ma non richiedono sforzi particolari per essere portati avanti.

Una simile operazione non è certo delle più semplici, soprattutto impostando il livello di difficoltà a Realistico. L'Intelligenza Artificiale, infatti, è particolarmente sveglia, e salvo alcuni occasionali cali di attenzione (in un paio di situazioni mi è capitato di eliminare 3 o 4 guardie rimanendo fermo in un punto, mentre queste venivano ingenuamente a controllare i cadaveri accumulatisi sul pavimento), si dimostra in grado di procurare parecchio filo da torcere.

Trovando un buon nascondiglio in un punto elevato del livello, è possibile vedere chiaramente gli schemi comportamentali dei soldati, apprezzandone i movimenti tattici fatti a coppie, e l'attenzione con cui vengono controllati gli angoli e le zone buie tramite l'uso delle torce elettriche. L'unica vera pecca è che, per l'appunto, le sentinelle non guardano mai verso alto, a meno che non vengano allertate da uno sparo o da un movimento brusco.

La reattività delle truppe che Sam si trova ad affrontare nella campagna rende tutto incredibilmente appagante, ancora di più grazie alla possibilità di vedere finalmente in azione un agente segreto privo di tutti i vincoli precedentemente impostigli da Third Echelon. Il risultato? Ora il caro Fisher è molto più letale, ed è in grado di avvicinarsi silenziosamente ai propri bersagli per eliminarli in un lampo con una marea di tecniche “discrete”. Basta arrivare abbastanza vicini alla propria preda (perché in Conviction è di questo che si parla, quando ci si riferisce ai soldati) e premere il tasto B per eseguire l'attacco.

L'abilità di Sam viene messa ancor più in risalto dal nuovo sistema di mira parzialmente assistita (che permette con poco sforzo di indirizzare sempre i propri colpi sul bersaglio) e, soprattutto, dalla nuova dinamica chiamata Mark and Execute, che in sostanza permette di taggare un numero variabile di bersagli (influenzato dal tipo di arma utilizzato e dai potenziamenti a essa applicati), per eliminarli in rapida successione attraverso la semplice pressione del tasto Y.

Una serie di esempi del Mark and Execute.

Se state pensando che una simile opzione possa rendere il gioco eccessivamente facile, vi basti sapere che prima di poter effettuare un mark and execute è necessario guadagnarselo sul campo, abbattendo con un'uccisione silenziosa corpo a corpo un bersaglio qualsiasi.

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Splinter Cell: Conviction

iOS, Xbox 360, PC

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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