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Steam vs Vapor: Amazon potrebbe rivelarsi l'unico vero rivale di Valve

Il leak di Twitch svela Vapor. Lo Steam di Amazon sarà il più grande sconvolgimento del mondo PC?

Le ultime settimane sono state delle autentiche montagne russe per Amazon Games.

Il lancio dell'MMORPG New World è il primo tentativo credibile di creare un titolo di successo che ha portato a server pieni e lunghe code di giocatori. Non una cosa positiva per il miglior provider al mondo di servizi cloud forse, ma un segnale positivo per il futuro del gioco. È un grande evento per la divisione considerando che i precedenti sforzi non sono nemmeno arrivati al lancio ufficiale con l'esempio più recente rappresentato da Crucible, immediatamente cancellato dopo una pessima reazione alla beta.

Per i dirigenti della divisione gaming di Amazon, tuttavia, ogni sentimento di gioia per l'ottima reazione a New World è probabilmente andato dimenticato di fronte agli eventi della settimana successiva, quando un enorme attacco hacker ha portato al leak di decine di gigabyte di codice e dati relativi alla divisione videogiochi della compagnia e all'universo streaming rappresentato da Twitch.

Forse New World finirà per essere una grande hit ma anche se dovesse perdere la propria spinta, Twitch continuerebbe comunque ad attirare un pubblico gigantesco giorno dopo giorno

Finora lo scenario assolutamente peggiore per questo leak non sembra essersi verificato: mentre una grande quantità di dati privati è stata rivelata, la sicurezza degli utenti non sembra sia stata compromessa direttamente. Ciò nonostante, qualsiasi siano i punti di vista su Twitch, Amazon o Jeff Bezos e le sue navi spaziali, la mole di informazioni private inclusa nei file leakati (in particolare, i guadagni degli streamer che si sono ritrovati nel fuoco incrociato motivato da un non meglio precisato problema che i leaker hanno con Amazon), rende tutto quello che è successo molto difficile da giustificare.

Un elemento chiave incluso nei dati è, però, particolarmente interessante per tutti coloro che stanno cercando di prevedere quale sia esattamente la strategia di Amazon nel settore videoludico. Le azioni della compagnia nel corso degli ultimi anni sono state a dir poco confuse. C'è sempre stata la forte sensazione che Amazon sentisse la necessità di dover fare qualcosa relativo ai videogiochi (da qui l'esistenza di Amazon Games), ma sin dall'acquisizione di Twitch nel 2014, i videogiochi non sono mai sembrati una priorità per i piani alti della compagnia e la direzione intrapresa dalla strategia gaming è stata decisamente poco chiara.

Alla luce di tutto questo la conferma che Amazon abbia lavorato o stia lavorando a una piattaforma di distribuzione digitale pensata per competere con Steam (un obiettivo reso ancora più chiaro dal nome in codice "Vapor") improvvisamente mette diverse cose a fuoco e suggerisce un percorso per le ambizioni di Amazon che potrebbe avere un impatto piuttosto importante su tutto il mercato PC.

Vapor sembra a tutti gli effetti un vero e proprio rivale di Steam profondamente integrato con Twitch e non sarebbe una sorpresa se la versione finale dovesse poi chiamarsi Twitch Games Store o qualcosa del genere. Potrebbe non sembrare nulla di rivoluzionario visto il continuo dominio di Steam sullo spazio di distribuzione digitale su PC ma potrebbe rivelarsi una mossa molto più dirompente di quello che sembrerebbe a prima vista.

Prima di tutto, non sorprende il fatto che Twitch sia il reale cuore delle ambizioni di Amazon nel gaming. Ovviamente alla compagnia piacerebbe ottenere qualche frutto dai propri sforzi legati allo sviluppo e alla pubblicazione sapendo, da quanto visto con Prime Video nel tentativo di renderlo una piattaforma streaming di spicco, quanto i contenuti first-party siano importanti. Tuttavia l'elemento davvero di successo che possiede attualmente nello spazio gaming è Twitch ed è logico costruire il resto delle proprie ambizioni partendo da quella piattaforma, piuttosto che incrociare le dita e sperare che uno dei propri tentativi nella creazione di un grande gioco online vada a buon fine. Forse New World finirà per essere un grande successo ma anche se dovesse deludere, Twitch attirerà sempre un pubblico gigantesco giorno dopo giorno.

Steam, come Amazon, offre un vasto pubblico con cui interagire, un elemento che altri store hanno faticato a ricreare

L'idea centrale di costruire a partire da Twitch per creare uno store che permetta agli spettatori di avere un processo di acquisto o abbonamento immediato ai giochi che stanno guardando (o che sono consigliati dai loro streamer preferiti) è un'idea ovvia ma non per questo meno importante. Sappiamo già quanto essere giocati e promossi da streamer sia una parte essenziale del marketing e delle vendite per i titoli di oggi. Soprattutto tra i non AAA, la maggior parte degli sviluppatori e publisher ha aneddoti riguardo lanci basati sul supporto promozionale degli streamer. Agevolare il collegamento tra stream e acquisto di conseguenza potrebbe essere una grande cosa e il potenziale commerciale dietro al permettere agli sviluppatori di ottenere accordi facilmente con gli streamer è enorme, anche se le implicazioni etiche e morali non sono necessariamente piacevoli al 100%.

Certamente Vapor, o Twitch Store o qualsiasi sarà il suo nome, non sarebbe il primo tentativo di far cadere Steam dal proprio trespolo. Tuttavia, anche lasciando da parte i muscoli retail derivanti dall'avere Amazon alle spalle, questo store sarebbe il primo a cercare di sconvolgere la distribuzione digitale su PC in un modo che comprende davvero come lo sconvolgimento dei business funzioni nel 21° secolo.

Lanciare un rivale di Steam che si intrecci direttamente con Twitch è molto più dirompente e potenzialmente capace di alterare il mercato perché Twich ha quel che Epic non ha: una gigantesca base di consumatori incorporata

I precedenti pretendenti allo scettro di Valve sono stati concettualizzati come store molto tradizionali: concentrano la loro attenzione sulla sfida di creare uno store che faccia gola alle compagnie che forniranno prodotti da vendere con l'approccio verso i consumatori "se lo costruisci (e lo riempi con sufficienti prodotti di qualità), verranno". Questo è vero specialmente per Epic Games Store, le cui diversità più importanti sono pensate per chi crea i prodotti (sviluppatori e publisher), mentre l'effettiva esperienza del consumatore in termini di funzionalità è rimasta indietro rispetto a Steam sin dall'inizio.

Questa nozione tradizionale di costruire un business, in cui la sfida chiave è mettere insieme prodotti interessanti che spingano i consumatori a usare il tuo store, è comprensibilmente attraente per una compagnia come Epic dato che pone gli sviluppatori al centro dell'intero modello. La maggior parte delle imprese di rottura del 21° secolo però è andata esattamente nella direzione opposta: business che mettono insieme grossi volumi di consumatori e offrono l'accesso a questi consumatori a compagnie che vogliono vendere i propri prodotti. Compagnie come Uber e Lyft nella loro essenza non si concentrano sull'offrire ai consumatori una selezione di autisti, piuttosto possiedono un ampio pubblico di consumatori di cui vendono l'accesso ad autisti che desiderano vendere i propri servizi. Deliveroo e Uber Eats vendono a ristoranti e lavoratori l'accesso ai propri tantissimi clienti ed AirBnB fa lo stesso nel suo campo. Che amiate od odiate il modo in cui questi business funzionano, il modello è sempre lo stesso.

Amazon comprende questo modello incredibilmente bene, perché per quanto abbia iniziato con un modello di business che assomiglia a una libreria tradizionale, i decenni l'hanno trasformato proprio in questo tipo di business di rottura. Ora opera meno come un rivenditore tradizionale e più come un portale attraverso cui i produttori, gli importatori e così via, possono accedere a un grosso bacino di consumatori in tutto il mondo, le centinaia di milioni di persone il cui primo istinto quando devono acquistare qualcosa è andare su Amazon. L'accesso a questi consumatori è il prodotto di Amazon e la compagnia è felicissima di fornire accesso al proprio prodotto in molti modi diversi.

Essenzialmente questo è anche il modo in cui opera Steam. Proprio come Amazon, Steam non è un monopolio (ci sono diversi competitor e in teoria l'ostacolo per entrare nel mercato non è così alto) ma alla fine della fiera Steam è un servizio che ha un gigantesco gruppo di consumatori "vincolati" (diciamo... l'intero mercato PC, più o meno) e offre l'accesso a questo gruppo a publisher e sviluppatori.

Una delle ragioni per cui Epic Games Store ha faticato a ottenere popolarità e apprezzamenti è il fatto che Epic Games non sembra abbia capito questa importante differenza. Ha pensato che la battaglia da combattere fosse sull'offerta e quindi si è concentrata sull'attirare i creatori dei prodotti ma ha fallito nel prestare sufficiente attenzione al lato della domanda e lavorare sull'impresa, indubbiamente più ardua, di strappare utenti a Valve. Lanciare un rivale di Steam che si integri direttamente in Twitch è una mossa molto più dirompente e capace di alterare il mercato, precisamente perché Twitch ha quel che Epic non ha: un gigantesco bacino di consumatori incorporato. Vendendo videogiochi attraverso la piattaforma streaming più popolare al mondo, Amazon avrebbe in pratica risolto il problema del pubblico che Epic per certi versi non ha nemmeno iniziato ad affrontare.

La vera domanda, direi, è come mai questo non sia già accaduto. Perché stiamo sentendo parlare di Vapor attraverso un leak piuttosto che averlo già disponibile ora? È insolito che Amazon, una compagnia che generalmente si muove molto velocemente quando ha chiare ambizioni, ci stia mettendo sette anni per muovere questo prossimo passo per Twitch. Forse la ben documentata difficoltà di sviluppare first party sta bloccando le cose con la compagnia che, vista l'esperienza di Prime Video, non è sicura di affrontare Steam (e ora Epic) fino a quando non avrà alcuni first-party di buona qualità per assicurare il servizio.

È ugualmente probabile che il fatto che stiamo ottenendo conferme dell'esistenza di Vapor solo ora, sia un segnale che l'effettiva strategia di Amazon nello spazio videoludico rimane sfocata e con priorità bassa. Se è questo il caso, anche l'enorme vantaggio offerto da Twitch verrebbe probabilmente sperperato: per quanto dirompente la tua idea di business possa essere, non si batte un pezzo grosso del mercato come Valve arrivando allo scontro distratti e disarmati.

Amazon è probabilmente posizionata meglio di qualsiasi altra compagnia al mondo per quanto riguarda l'imporsi come un grosso giocatore in questo mercato ma se farlo non è una priorità strategica allora Vapor può benissimo rimanere nel reame dei leak e della fantasia.

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Rob Fahey

Contributing Editor

Rob Fahey is a former editor of GamesIndustry.biz who spent several years living in Japan and probably still has a mint condition Dreamcast Samba de Amigo set.
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