Skip to main content
Se clicchi sul link ed completi l'acquisto potremmo ricevere una commissione. Leggi la nostra policy editoriale.

The Maw

Un po' Katamari, un po' Mario.

I platform sono morti, lunga vita ai platform. Bizzarro in effetti il destino di questo piacevolissimo genere, passato da popolare esponente dei videogame in senso lato (chi ha detto Super Mario Bros?) a vera e propria rarità da tutelare come neanche il più delicato dei panda. E così, nell'odierno panorama sovraffollato da FPS e shooter vari, l'uscita di un platform merita qualche attenzione speciale, a maggior ragione se si parla di un prodotto come The Maw.

Vincitore dell'Audience Choice Award all'ultimo PAX10, nonché finalista all'Independent Games Festival 2009, la fatica di Twisted Pixel è una graditissima aggiunta alla già maestosa line up di Xbox Live Arcade.

Nel gioco si narra l'avventura di un placido alieno azzurro di nome Frank: catturato da alcuni bracconieri spaziali, durante la prigionia il tenero protagonista riuscirà a stringere una certa amicizia (complici anche i suoi poteri psichici...) con il Maw, un voracissimo extraterrestre gelatinoso dall'appetito a dir poco insaziabile. Ed una volta evasi, complice un rovinoso incidente aereo, Frank ed il suo tremendo cucciolo avranno un intero pianeta da esplorare...

Al di là della fenomenale ingordigia, che consente al Maw di divorare qualsiasi creatura della sua stessa taglia o inferiore, è importante però evidenziare un'altra peculiarità del simpatico blob viola, ovvero la capacità di assumere le caratteristiche specifiche delle sue prede. Praticamente un Kirby leggermente più feroce, per intenderci. E così dovrete servirvi dell'attitudine di Frank e degli attributi del Maw per ritrovare la tanto agognata libertà.

Cinque sono le tipologie di creature alle quali il Maw potrà "rubare" le abilità: il lavico Gastro, l'elettrico Bulbous, l'etereo e vermiforme Puff-Tor, il feroce Loofer ed il corazzato Beetull. Disponibili come stuzzichini assortiti anche gli Yum, dolcissimi esserini rosa che in qualsiasi altro gioco sarebbero stati i buoni indifesi da salvare, ed i Gloober, bestie lumacose protette da un guscio granitico.

Divorate un Puff-Tor e vedrete il vostro Maw trasformarsi in qualcosa di molto simile ad un palloncino.

L'incedere sarà comunque più una questione di esplorazione in stile adventure piuttosto che di piattaforme nude e crude. Qualche volta dovrete liberarvi del Maw, privandovi per breve tempo del guinzaglio laser che lo lega a voi per arrampicarvi verso aree altrimenti inaccessibili, ma in generale si tratterà quasi sempre di capire quali poteri far acquisire al vostro gelatinoso compagno per poter proseguire. Frank non sarà comunque completamente inutile: con il guinzaglio potrete infatti spostare alcuni massi, lanciare vari oggetti ed intrappolare piccoli animaletti per la gioia del Maw.

Come in Katamari Damacy, avrete modo di superare un livello solo una volta raggiunte determinate dimensioni con il Maw. Una soluzione invero piuttosto accomodante e non del tutto convincente, considerando soprattutto che sarà impossibile morire e che non si incapperà in alcuna penalità girovagando svogliatamente per lo stage in cerca di segreti. Soffermandovi su tutte le texture e ficcando il naso in ogni singolo anfratto arriverete ad esplorare un livello in una ventina di minuti circa, e dato che gli stage sono soltanto otto (di cui l'ultimo ehm, diciamo "diverso"...) capirete subito che si parla di una durata tutto sommato modesta.

Non che si tratti di un imperdonabile difetto, sia chiaro. Certo, una volta completato il gioco non sarete del tutto "sazi" e ne vorrete probabilmente ancora, ma almeno non avrete modo di lamentarvi per la ripetitività di fondo che contraddistingue tante altre produzioni. Il vero difetto di The Maw è comunque un vago senso di incompiutezza che aleggia sul titolo Twisted Pixel, come se il vero potenziale ludico del concept non fosse stato completamente espresso. I puzzle risultano infatti piuttosto basici, e manca un utilizzo più sofisticato delle abilità del Maw. Vanno segnalate anche leggere imprecisioni nella gestione della telecamera ed in termini di controlli, con il Maw che richiederà continui micro aggiustamenti durante l'esplorazione.

Il design delle creature è assolutamente accattivante, con il Maw che ovviamente fa la parte del leone.

Quello che certo non manca a The Maw è comunque il carattere. Parliamo infatti di un prodotto veramente incisivo, senza dubbio una delle espressioni più piacevoli da guardare tra quelle viste sul Live Arcade, con due protagonisti carismatici e tutt'altro che ordinari. E' specialmente la bestiolina violacea a lasciare il segno: un irresistibile mix tra Slimer dei Ghostbuster e Taz, fantastico nella sua simpatia casinara. Entusiasmante anche l'idea di lasciare praticamente libera di agire una belva fuori controllo, virtualmente in grado di divorare l'intero universo un morso dopo l'altro.

The Maw è il gioco perfetto per un pomeriggio di svago, da trascorrere all'insegna di un'avventura spaziale che ricordi vagamente l'epoca d'oro dei platform su Nintendo 64. Al di là del divertimento di qualche ora purtroppo non troverete infatti chissà quale profondità nell'epopea di Frank e del suo cucciolo, ma va detto che non tutti i videogame necessitano di una rigiocabilità stellare. Senza contare che per quello che costa The Maw è comunque qualcosa di affascinante ed a suo modo memorabile.

7 / 10