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Uncharted 2 : Il Covo dei Ladri

Il capolavoro di Naughty Dog.

Altro approccio possibile è quello stealth, mai troppo severo nella sua esecuzione, e foriero di grandi soddisfazioni, con tutta la serie di medaglie e trofei da sbloccare neri modi più cruenti possibili. Avvicinarsi ad un nemico, sorprenderlo alle spalle o lateralmente, per poi esibirsi in un calcio al ginocchio e infine agguantarlo con il braccio per spezzargli il collo è qualcosa di maledettamente appagante. L'intera sequenza avviene in appena un secondo: movimenti rapidi e letali, che vi consentono di guadagnare svariati benefici.

Innanzitutto avrete modo di risparmiare le minuzioni per i nemici più tosti, quelli che di certo non vanno giù con due colpi di pistola; in secondo luogo potrete tenere sotto controllo la situazione nei momenti più delicati, sfoltendo il numero di avversari con calma e precisione, senza dover necessariamente far scoppiare il finimondo. Volendo, ci si può anche improvvisare cecchini e godersi da distanza di sicurezza tutti gli headshot che il vostro cuoricino richiede.

Il nostro eroe non sempre avrà l'aria di uno sveglio, ma di certo sa come piantare un cazzotto in faccia al nemico.

Ma le buone nuove non finiscono qui. Mettiamo caso di trovarci su di un tetto e di dover tenere a bada schiere di balordi che sbucano ovunque. Vi sembra appropriato scambiarsi cazzotti a mo' di figurine in un momento del genere? Ovviamente no, e senza la possibilità di una copertura concreta, cos'altro ci resta da fare? La cosa più semplice, ragazzi: afferriamo il malcapitato e lo buttiamo giù. Con cattiveria.

La struttura dei livelli è ovviamente un fattore coadiuvante sia negli scontri a fuoco che nelle fasi esplorative. Nel primo caso avrete spesso e volentieri un ampio margine di manovra, potrete raggiungere qualsiasi sporgenza e saltare ovunque (a vostro rischio e pericolo, s'intende), mentre nel secondo si tratta di direzioni obbligate.

Nelle fasi di perlustramento potrete sondare il terreno in cerca di tesori e ricompense alla stregua del primo capitolo, ma la direzione da intraprendere sarà sempre una sola. Volendo essere pignoli avremmo preferito almeno qualche diversivo, giusto un bivio magari più difficile, attraverso cui affrontare il percorso, ma basta ritornare a giocare con la visuale per restare incantati dalla profondità e dal dettaglio di determinate location. Se poi teniamo conto della fluidità di queste sessioni di gioco...beh, puntare il dito ci pare davvero fuori luogo.

E veniamo adesso agli enigmi. Pochi ma buoni (non che nel primo ci fosse chissà quale abbondanza), e soprattutto implementati a dovere. Stavolta a fare la differenza sarà il taccuino del nostro eroe, in cui saranno puntualmente annotati oggetti, progressi, indizi e personaggi. Uno stesso enigma, vedi quello della statua a sei braccia, vi spingerà a consultare più volte le vostre pagine in cerca di un filo logico. Nulla che costringa ad arrovellarsi troppo, ma di certo risultano essere un minimo più elaborati rispetto agli ovvi indovinelli della scorsa avventura. Basta pigiare il tasto select, concentrarsi un po' e darsi da fare col taccuino.

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Dario Tomaselli

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