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Dead Rising 2: Off the Record

Il solo West non basta.

Come anticipatovi nel mio recente hands-on, una delle feature più interessanti di Dead Rising 2: Off the Record è senza dubbio la modalità sandbox che, come suggerisce il suo stesso nome, garantisce la massima libertà decisionale e comportamentale, senza alcun tipo di timer o di indicatore di energia in perdita progressiva che influenzi le nostre azioni.

Sin dall'inizio della partita potremo infatti agire nella maniera che riterremo più opportuna: potremo dedicarci a un interminabile genocidio di zombi per conquistare obiettivi o trofei dedicati o più semplicemente per sperimentare nuove combinazioni di armi o scovare uno dei tanti segreti che si celano in Fortune City. Diversamente, potremo utilizzare questa modalità per affinare le nostre abilità di "cacciatori di zombie" in vista di una nuova partita nella modalità principe del prodotto.

Ed è proprio per quest'ultimo motivo che gli sviluppatori, consci che la suddetta modalità potesse in qualche modo cedere il fianco ad una certa monotonia, hanno pensato bene di inserire una lunga serie di sfide a difficoltà crescente che potremo decidere liberamente se completare, per sbloccarne così delle altre, o se ignorarle in blocco.

Le sfide rappresentano senz'altro un pregevole stratagemma per ovviare al problema della ripetitività e scacciare così la noia, ma ciò non toglie che, complici delle meccaniche di gioco che anno dopo anno mostrano sempre più i loro limiti, la modalità in questione non appare destinata a determinare il successo o il fallimento del prodotto.

Dopo le prime ore in cui le vostre capacità saranno senz'altro messe a dura prova, l'esperienza si farà via via sempre meno gratificante conducendovi all'inevitabile momento in cui deciderete di riporre il gioco nella sua confezione per dedicarvi a qualcosa di più stimolante.

In sintesi, se la definizione "more of the same" fosse presente sul vocabolario, è molto probabile che al suo fianco vi sarebbe una foto della copertina di Dead Rising 2: Off the Record. Nonostante le qualità del prodotto siano innegabili, così come il divertimento che questo sarà in grado di assicurare a tutti gli amanti del brand e della categoria, è infatti impossibile ignorare il fatto che l'esperienza susciti un costante senso di déjà vu lungo tutta la sua durata.

Il gameplay, seppur nella sua tradizionale solidità, appare purtroppo superato e sempre meno convincente, e la sostanziale mancanza di novità, arginata solo da una storyline inedita, una piccola nuova zona e qualche arma supplementare, tradisce una preoccupante mancanza di fantasia e creatività da parte dei suoi creatori.

E pensare che agli albori dell'attuale generazione, proprio questo franchise appariva invece come uno dei più innovativi...

6 / 10