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Hollywood Monsters 2

Un'avventura da brividi.

Il cinema horror aveva ai suoi albori un fascino particolare, quel fascino che solamente la pura immaginazione e il gusto per l'assurdo tipici delle produzioni degli anni '40 sapevano regalare con tanta munificenza.

Pendulo Studios che già in passato con il primo Hollywood Monsters aveva attinto a tali atmosfere, ha deciso così di calcare nuovamente l'onda del cinema retrò, dando vita a quella che può essere definita come una sorta di riedizione di quell'avventura storica, sfruttando in maniera furbesca un plot solo in parte originale e un lavoro tecnico già abbozzato con l'ultimo Runaway.

Una piccola pausa per la casa spagnola prima di immergersi in nuovi orizzonti? Può essere, ma un risultato finale che porta HW2 fra i migliori titoli del genere di quest'anno videoludico penso giustifichi ampiamente operazioni di questo genere.

Piccola curiosità prima di cominciare una disamina più puntuale è il fatto che mentre in Italia e Spagna, unici paesi dove il primo Hollywood Monsters vide la luce, il gioco richiama il proprio ispiratore nel titolo, negli altri mercati questi è uscito come The Next Big Thing, nome a posteriori probabilmente più adatto non essendo lo stesso, come accennato poc'anzi, un seguito propriamente detto, ma più una sorta di riadattamento in chiave moderna dell'originale.

La grafica del gioco è da mascella slogata.

La storia è ambientata nella magica Hollywood del dopo guerra e ci porta nei panni dello strano duo rappresentato da Dan Murray, un giornalista sportivo caduto in disgrazia e Liz Allaire, una redattrice che non sfigurerebbe nella redazione di Eurogamer grazie alla sua pronunciata pazzia.

I due formano una coppia stranamente assortita, incaricata di intervistare ad un ricevimento le star degli horror dell'epoca, vere e proprie celebrità che devono il proprio successo ad un aspetto fisico che non richiede nessun trucco per poter girare le pellicole che li vedono come protagonisti.

Come era logico attendersi però questo appuntamento di gala non è altro che il pretesto per immergere il giocatore in una trama a più ampio respiro dove, guidando alternativamente i due personaggi, vi verrà chiesto di indagare su un misterioso furto avvenuto nella villa del magnate FitzRandholph, personaggio a capo della più grande casa produttrice di film horror del paese, gli MKO Studios, in un crescendo di rilevazioni e piccole gag umoristiche.

Non si direbbe che questo belloccio giri con una mazza da baseball nel bagagliaio vero?

Accennata quella che è la parte narrativa che, a causa anche della sua brevità, merita di essere lasciata agli avventurieri che decideranno di immergersi nel gioco, quello che attende gli amanti del punta e clicca è una struttura classica che più classica non si può.

Tutto infatti verrà svolto utilizzando solamente il mouse, con il celebre "clic sinistro" a fare la parte del leone permettendovi di raccogliere e analizzare la consueta montagna di oggetti che passeranno per il vostro inventario per tutta la durata dell'avventura.

Anche i dialoghi, prolissi e vagamente umoristici come da tradizione, sfruttano la consueta struttura "chiedi tutto a tutti", fatto salvi quegli sporadici casi dove la dolce tortura vi verrà risparmiata qualora scegliate la linea di dialogo corretta al momento giusto.

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Roberto Bertoni

Contributor

Proveniente dalla ridente Brianza, è cresciuto a pane e Amiga. Ama inoltre in maniera viscerale il retro, ma solo videoludico. Piatto preferito: pollo con la carrucola in mezzo.
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