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Intervista a Katsuhiro Harada

Eurogamer.it intervista il padre di Tekken.

È probabilmente una delle figure più importanti e influenti del mondo dei videogiochi, in particolar modo dei picchiaduro. Katsuhiro Harada, partito in sordina nella metà degli anni '90 come semplice supporter, dopo una lunga gavetta è oggi il deux ex machina della saga di Tekken.

Incontrato durante l'AOU Show 2011, ci ha parlato del nuovo Tekken TAG Tournament 2, delle ragioni per cui non possiamo vedere nelle nostre beneamate sale Tekken 5, Tekken 6 e soprattutto l'inossidabile BloodLine Rebellion!

Eurogamer È difficile partire con un'intervista quando sai che dall'altra parte ti trovi dinnanzi al leader indiscusso dei picchiaduro! Harada, benvenuto su Eurogamer.it: è da tempo che aspettavamo di averti tra noi!
Katsuhiro Harada

Grazie, sono contento anch'io di poter essere qui con voi.

Eurogamer Partiamo dall' inizio. Ad oggi sei una delle figure più influenti nel panorama videoludico: quando inizia il tuo interessamento per i videogiochi e in generale per i picchiaduro? Da dove nasce questa passione e quali sono stati in gioventù i tuoi titoli preferiti?
Katsuhiro Harada

Dunque, sono sempre stato un fan dalle arti marziali e questo lo si capisce bene giocando tutti i Tekken! Ho sempre cercato di sperimentare e innovare continuamente, introducendo stili di combattimento diversi.

Parlando delle mie preferenze giovanili, non posso nascondere di far parte di quella generazione che è cresciuta con Space Invaders e Mario, ma il gioco che più mi ha influenzato nei picchiaduro è stato sicuramente Double Dragon, prodotto da Technos (da noi distribuita da Taito, ndR), che ritengo ancora ad oggi intramontabile.

Eurogamer Quando ti sei avvicinato a questa industria e hai incominciato realmente a pensare di fare questo mestiere?
Katsuhiro Harada

Sinceramente non ci ho mai pensato! Tutto è avvenuto naturalmente, mosso dalla passione: mi sono avvicinato all'industria dei videogiochi frequentando le sala giochi, il mio passatempo preferito. Quando uscì il primo Tekken diventai subito un supporter del gioco e da lì incominciai ad entrare in contatto con i produttori, lo staff e, col tempo, coi dirigenti Namco.

Eurogamer La concorrenza con Sega e AM2 al tempo era veramente spietata. Virtua Fighter di Yu Suzuki era il più gettonato in Giappone, mentre Tekken era l'inseguitore quando invece negli USA ed in Europa spopolava. Come ti spieghi quella situazione e, soprattutto, com'è potuta cambiare nel tempo?
Katsuhiro Harada

Sì, la rivalità c'era.. e c'è ancora oggi seppur in maniera ridotta, in quanto AM2 è stata sciolta. Basta vedere che tuttora ad ogni Jamma c'è un torneo di Virtua Fighter, inevitabile visto il largo seguito che la saga di Yu Suzuki ha creato in Giappone.

Allora era molto diverso: Tekken era agli albori, la Mishima Zaibatsu era ancora all'inizio e le novità rivoluzionarie introdotte nel gameplay come le combo non vennero subito capite (i giapponesi in genere sono conservatori, se non refrattari alle novità.. ndR). Inoltre Sega allora aveva un hardware proprietario ed esclusivo (il Model 3, ndR) a cui era difficile tenere testa!

Col tempo le cose sono cambiate e, grazie a Sony e alla Playstation, siamo riusciti a "sdoganare" pian piano le meccaniche di gioco e quindi a combattere ad armi pari. Da lì in poi è storia dei nostri giorni...

Eurogamer Sì ma, sul più bello, nel 2004 per l'esattezza, Namco ha avuto un tracollo economico ed è stata assorbita dal colosso Bandai: pensi che questo abbia influenzato lo sviluppo dei seguiti sotto il profilo creativo?
Katsuhiro Harada

Basta vedere i risultati! Tekken ad oggi non è più solo un videogioco ma un progetto ad ampio raggio con un film come "Tekken: Blood Vegeance", un nuovo TAG Tournament (dopo quasi 10 anni, ndR), un Tekken X Street Fighter in 3D per le sale, e tante altre iniziative di cui nel tempo vi svelerò i particolari.

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A proposito dell'autore

Marco Zangirolami

Contributor

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