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Mercury Hg

Lezioni di chimica a un prezzo conveniente.

Se avessi giocato a Mercury HG qualche anno fa, mi sarei probabilmente risparmiato un 4 in Chimica.

È infatti un mondo popolato di piccole perle, quello degli Arcade, spesso sottovalutato a causa di budget striminziti e dei pregiudizi che da questi derivano.

L'ultima produzione di casa UTV Ignition (quella di El Shaddai: Ascension of the Metatron, per intenderci) è un'autentica lezione scientifica per Live Arcade, con la sua spettacolare colonna sonora, interamente firmata da Sugar Jesus, e un comparto grafico sgargiante.

Mercury HG, ennesimo episodio su 60 livelli di una serie apprezzata soprattutto in ambito portatile e figlio di questa logica al risparmio che esalta le qualità artistiche di produzioni simil-indipendenti, è il risultato di un mix letale di componenti.

Oltre alla spettacolare soundtrack, che verrà apprezzata anche da utenti non proprio vicini agli ambienti dell'elettronica, come il sottoscritto, nella lista dei pro vanta anche un pacchetto visivo che, pur gridando al dejà-vù e non godendo di un sistema di camere precisissimo, sa decisamente come saltare all'occhio.

Un turbinio di luci che, sebbene sforzi poco un motore grafico naturalmente non ai vertici della tecnologia videoludica, coinvolge il giocatore soprattutto quando musica ed effetti procedono allo stesso incalzante ritmo.

Il gioco si articola in due modalità: Scoperta, durante la quale dovremo scuotere delle pericolosissime (mai come a scuola) tavole periodiche e far scorrere su di esse una sfera di mercurio, permette di rivisitare gli elementi uno ad uno per risolvere puzzle nemmeno troppo complicati. All'utente il potere di trascinarsi contro gli spigoli della tavola per dividere e poi riassemblare la sfera, ottenendo in questo modo colori utili alla soluzione degli "enigmi".

In Sfida, come suggerisce il nome della modalità, si devono ripercorrere i livelli e sottostare ai dettami degli sviluppatori che, prevalentemente, chiedono di saltare questo o quel precipizio e ottenere un tempo sufficiente ad entrare nelle leaderboard.

Il trailer di Mercury HG.

Il cuore del titolo, quello che ho appena descritto, non sembra dunque abbastanza articolato: passata la sbornia di musiche e colori, che comunque vada segnano un plus rispetto alle produzioni concorrenti, non sembra restare molto che giustifichi sessioni di ore ed ore.

Certo, in molti casi l'utente è spinto a ripetersi (più tentativi portano ovviamente al punteggio perfetto) ma la difficoltà dei passaggi, in cui manca peraltro un intermedio, poiché si approda al quasi impossibile senza una preparazione adeguata, non spinge certo alla conclusione della breve "avventura".

Alla lunga, dunque, Mercury HG dice poco al videogiocatore: l'incantesimo è bello finché dura, dopodiché è giusto concentrarsi su altro. D'altro canto, per soli 400 Microsoft Point (€4,99 per la versione PS3, che vanta anche il supporto al Sixaxis), si può consigliare senz'altro un ripasso delle proprie nozioni di chimica.

7 / 10