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Driver: San Francisco

Chi ha più bisogno del single player?

Come anticipato qualche giorno fa dal buon Filippo in conclusione della sua anteprima di Driver relativa al single-player, stamattina mi sono recato negli uffici di Ubisoft per testare il multiplayer del gioco.

Come ho avuto modo di scrivere di ritorno dall’E3, quanto visto a Los Angeles mi era sembrato davvero intrigante, sebbene la mia esperienza si fosse limitata unicamente a provare una sola modalità.

Ebbene, dopo la prova di oggi effettuata negli uffici milanesi del publisher transalpino, posso confermare che il multiplayer di Driver: San Francisco è dannatamente divertente. Eppure, nonostante lo staff sia stato prodigo di consigli e accorgimenti, sono riuscito solo a scalfirne la superficie, se è vero che le modalità a disposizione saranno in tutto ben 19.

Esse sono raggruppabili in 3 macro aree: Team (Cattura la Bandiera, Incursione, Staffetta e Corsa a Squadre); Racing (Mini GP, Gara Classica, Gara Shift, Corsa ai Checkpoint) e Solo (Scia Infuocata, Ce l'hai, Eliminazione). A ciò vanno poi ad aggiungersi 8 modalità offline, con split-screen in verticale. Di queste 5 sono competitive (nei panni di Tanner e Jericho) e 3 cooperative (interpretando Tanner e Jones).

Occhio ai camion con le rampe quando giocate a Ce l'hai: basta impattare male e ci si cappotta in volo, venendo così subito contro-taggati.

Un dato questo che fa riflettere sulle intenzioni dei Reflections per quanto riguarda il multi: non un orpello da aggiungere al single player giusto per ‘timbrare il cartellino’, quanto piuttosto una parte fondamentale dell’esperienza complessiva.

Abbandonato allora Tanner, ridotto da un incidente in coma e capace di pilotare le macchine altrui dall’Animus, nell’eterna lotta tra Templari e Assass… ops, mi sto confondendo con le licenze di Ubisoft! Dicevo: abbandonato il protagonista del gioco, ridotto nelle condizioni in cui sappiamo, eccoci a farci strada (in tutti i sensi) attraverso il multiplayer di Driver.

La prima cosa interessante che ci viene detta è che si potranno creare delle vere e proprie playlist di modalità, impostando sessioni motoristiche di biathlon, triathlon e, volendo, persino di undecathlon (che non esiste, ma voi fate finta di sì). Ciò permetterà, una volta scelte le modalità preferite, di misurarsi senza soluzione di continuità con le varie specialità previste da Edmondson e soci.

In Driver San Francisco ci saranno anche i Buggy: peccato non averli potuti provare nella nostra sessione...

Volendo rendere le cose ancora più complesse, all’avvio di ognuna di queste modalità si potranno disputare delle vere e proprie sessioni di qualifiche, delle prove di abilità (Derapata, Sorpasso, Velocità, Salto e Scontro) che permetteranno al vincitore di partire non solo in prima fila ma anche di disporre di armi e power-up preziosissimi, come il turbo al massimo o lo Shift già carico.

A proposito dello Shift, ovvero la possibilità di muoversi al di fuori del proprio corpo e di possedere i guidatori che si muovono per le strade di San Francisco (e pilotare dunque i loro veicoli), c’è da dire che tutte le modalità provate paiono ritagliate addosso a questa feature. Se quindi il nostro Fucketti aveva dimostrato qualche perplessità circa l’introduzione dello Shift nel single player, da par mio posso dire che nel multiplayer invece ci sta benissimo.

Il risultato finale, infatti, è quello di ottenere un’estrema incertezza fino alla conclusione delle gare, un po’ come in Mario Kart, dove non si può mai dire quel che accadrà fino a che non si è tagliato il traguardo. Siete rimasti indietro nelle corse a checkpoint a causa di un incidente rovinoso? Uscite dal vostro corpo, possedete quello di un guidatore a ridosso del leader della corsa e il gioco è fatto.

Scopriamo il multiplayer con questo video.