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The Legend Of Zelda: Skyward Sword

La magia di sempre a portata di mano.

Forse è perché a Londra s'è appena tenuto il concerto del 25esimo anniversario, ma la prima cosa che si nota in The Legend of Zelda: Skyward Sword è la musica. L'estasiante colonna sonora classica è amplificata dalla sua reale esecuzione orchestrale e il risultato è epico ed eccitante come lo era stato in Super Mario Galaxy.

Dal momento che una serie si concentra sull'aspetto narrativo in relazione alle dimensioni della sua avventura, Nintendo ha imparato a trattare le emozioni dei giocatori con altri mezzi, perlopiù attraverso una dose sfacciatamente dolce di nostalgia e novità.

Come ben sapranno i fan di vecchia data, in Zelda più le cose cambiano, più restano le stesse. Lungi dal rappresentare una mancanza di fantasia degli sviluppatori, la consolidata familiarità della serie ci mostra con successo come Nintendo giochi all'infinito per creare quella "sorpresa" che Miyamoto cita sempre come suo obiettivo creativo.

Il principale cambiamento inThe Legend of Zelda: Skyward Sword è di tipo tecnico. Si tratta della prima grande release targata Nintendo, all'infuori delle collezioni di mini-giochi, costruita esclusivamente intorno a MotionPlus, l'aggiornamento per Wiimote lanciato due anni fa e largamente ignorato dagli sviluppatori.

Skyward Sword è il primo Zelda pensato appositamente per il Motion Plus.

Si è poi scoperto che inizialmente nemmeno Nintendo intendeva includerlo nel nuovo Zelda ma ha poi scelto di farlo e gli effetti di questa decisione si sentono fin da quando Link maneggia la sua prima spada d'allenamento.

Agitando il controller si nota subito che il braccio destro di Link riflette i movimenti del giocatore con notevole precisione.

Una tale precisione ha un grande impatto sui combattimenti nel gioco: non è più una semplice questione di tempismo, la direzione dei gesti adesso conta enormemente. I primi nemici possono essere eliminati soltanto evitando di attaccare le loro difese: se un avversario si difende a sinistra, è necessario puntare alla sua destra; le fauci di una pianta devono essere colpite in lungo e non di fronte; altri ancora rivelano i propri punti deboli solo una volta scagliati in aria con un colpo verso l'alto.

Link può anche scatenare un attacco speciale puntando la spada al cielo e concentrando su di essa la sua energia, come se fosse He-Man, mentre per l'essenziale attacco rotatorio è necessario far scorrere sia il Wiimote che il Nunchuck verso sinistra.

I movimenti del nostro braccio destro saranno costanti in Skyward Sword: i pigri però non temano, il divertimento avrà la meglio.

Questi movimenti richiedono un impegno fisico che potrebbe spaventare i pigrissimi fan del divano, ma rendono ogni incontro fresco ed eccitante.

Per tradizione, i giochi della saga The Legend of Zelda sono divisi tra un mondo di superficie e i dungeon sotterranei. In Skyward Sword, il mondo si compone di tre parti: il cielo, con le sue isole fluttuanti; la superficie del mondo sotto le nuvole e, naturalmente, i dungeon.

Il cielo è molto simile all'oceano di Wind Waker: si tratta di una vasta mappa attraverso la quale viaggiare, con nuove terre da scoprire avanzando nell'avventura. Link viaggia per questo regno a bordo del suo uccello guardiano, controllabile tenendo il Wiimote come una freccia, puntandolo in alto e in basso o scuotendolo da lato a lato.

La casa di Link, nonché il punto iniziale dell'avventura, è Skyloft, una piccola isola fluttuante al di sopra delle nuvole, piena di personaggi eccentrici e con una buona dose di misteri e segreti.

The Legend of Zelda: Skyward Sword non è un titolo che va di fretta. Pur iniziando con un bel pisolino pomeridiano, il prologo scorre via liscio, per lo più facendo familiarizzare l'utente con i controlli ed esplorando delicatamente la relazione tra Link e Zelda.

Scopriamo le zone di Eldin Volcano ed Earth Temple.

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Paolo Sirio

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Boxaro ma non troppo, sonaro a tratti con un occhio di riguardo per Nintendo, comprende ben presto che il mestiere del giornalista, filtrato per la passione dei videogiochi, ha tutto un altro sapore.
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