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VVVVVV

Sorpresi e capovolti

Durante la scorsa decade i videogiochi hanno imparato come comportarsi. Hanno scoperto che vengono considerati molto di più smettendo di essere troppo brutti. Hanno imparato a presentarsi in modo corretto facendosi conoscere gradualmente dalla gente, e a divertire in modo educato, senza essere sempre rudi e competitivi. In altre parole, sono cresciuti, e anche piuttosto bene.

Alcune persone, tuttavia, inclusi i migliori amici dei videogame, credono che con questo approccio caldo, confortevole, dalla curva di apprendimento dolce e dove un solo bottone è sufficiente per vincere, i giochi possano perdere di vista la loro essenza primordiale. E così, una serie di nuovi deliziosi titoli vecchio stile e dalla difficoltà sadica ha iniziato a emergere, sia con un look antico come Mega Man 9, sia in versione più moderna come Trials HD e Demon's Souls, o come l'insospettabile New Super Mario Bros. Wii: questi videogame colpiscono forte e duro, e i giocatori, svegliatisi dal torpore degli ultimi anni, rispondono felici: “colpiscimi ancora!”.

Tutti coloro che sono in cerca di simili sfide impazziranno per VVVVVV di Terry Cavanagh, incredibile platform indie 2D basato sul concetto di inversione della gravità. Si tratta di un gioco dal design infernale e dall'elevata velocità, che per essere affrontato a dovere richiede grandi riflessi e un'eccezionale capacità di risolvere enigmi.

Quella è Violet, ovviamente.

Non ci troviamo, comunque, di fronte a qualcosa di stupido o ironico, come la grafica pixelosa potrebbe suggerire, o nemmeno a un gioco che vive nel passato. VVVVVV è brillante e generoso: la morte è istantanea e molto frequente, quindi le ripartenze sono rapide, i checkpoint sparsi ovunque e le vite illimitate. È anche sofisticato, con una struttura astuta, un design vario e fantasioso, un ritmo perfetto e perfino, nella sua semplicità, una struttura narrativa interessante. È un po' come un Portal nel 1985.

Il filmato introduttivo più economico del mondo racconta la situazione in modo telegrafico: una nave spaziale incontra alcuni disturbi dimensionali sulla propria rotta, e i sei membri dell'equipaggio (i cui nomi iniziano tutti per “V”) finiscono dispersi su una stazione spaziale misteriosa e terribilmente pericolosa, attorno alla quale il tessuto spazio-temporale sembrerebbe essere distorto. Vestendo i panni del capitano Viridian, il compito del giocatore è quello di trovare il resto dell'equipaggio e di riunirlo a bordo della nave riattivando la rete di teletrasporti. Nel far questo deve affrontare una serie di livelli sparsi all'interno di un mondo caotico come una mappa disintegrata di Metroid.

Sì, sì, sì, sì, sì... NO!.

I controlli di VVVVVV si basano su appena tre comandi: sinistra, destra e l'inversione della gravità. Il capitano non può saltare ma può volare improvvisamente dal pavimento al soffitto e rimanervi incollato. Per invertire la gravità, però, dev’essere fermo su una superficie. Attorno a questa semplice ma originale rivisitazione delle basi dei platform, Cavanagh ha messo insieme dozzine e dozzine di intriganti enigmi spaziali e di sfide, con cui mettere alla prova la destrezza e il tempismo dei giocatori. Ogni livello è racchiuso in una singola schermata fissa con un titolo spiritoso di Bennet Foddy.

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Filippo Facchetti

Contributor

Filippo Facchetti è un rispettabile nerd da sempre appassionato di "giochini elettronici". Prima di approdare a Eurogamer scrive per importanti riviste di settore e conduce programmi TV dedicati all'intrattenimento digitale.
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