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World of Warcraft: Cataclysm

Alla scoperta di Gilneas e dei Worgen.

Il gameplay fa un uso estensivo delle dinamiche di phasing fin dalle prime battute: vedremo la città, le architetture e gli eventi mutare per rispondere alla nostra progressione all’interno della storia.

Pur giocando contemporaneamente a molte altre persone, questo sistema riesce con successo a mantenerci al centro della narrazione, attraverso una tecnica di micro-istanziazione all’interno dei livelli. Il giocatore vede infatti solo il mondo e gli eventi correlati alle azioni che lui sta vivendo e che ha sbloccato sino a quel momento, pur rimanendo coerentemente inserito all’interno di un MMORPG.

Nulla che non si sia già visto anche in Wrath of the Lich King, ma diciamo che qui il tutto viene portato a un livello maggiore. La qualità della grafica in generale ha subito l’innesto, non sempre riuscito, di nuovi elementi: impossibile non notare infatti lo stacco di alcune nuove texture quando affiancate alle vecchie, e lo stesso dicasi dei nuovi modelli quando raffrontati a quelli a cui siamo da sempre abituati.

Le migliorie più evidenti sono avvertibili nella resa dell’acqua che, con tutte le impostazioni grafiche spinte al massimo, comincia a sembrare finalmente realistica, riuscendo per la prima volta in WoW a operare una transizione con la terraferma veramente gradevole.

Cosa c'è di meglio di una bella cannonata per sbarazzarsi degli avversari?

Anche gli effetti particellari sono stati grandemente migliorati: l’inserimento di volumetrie e luci più realistiche riescono con successo a dare nuova vita anche alle skill più consolidate.

La storia in sé e per sé è interessante e coinvolgente, sebbene sia impossibile non notare quanto il lavoro del team di sviluppo sia stato volto a ridurre l’estensione delle starting zone.

Dimentichiamoci dunque la grandezza, la ricchezza e la complessità delle terre dei Blood Elf o dei Dranei (per non dire di quelle di WoW “vanilla”), così come la durata della nostra permanenza all’interno delle lande natie: se per finire tutta la quest-line dei Dranei potevano occorrere (dandosi il tempo di godere tutto senza eccessive frenesie) al massimo una decina di ore di gioco, per i Worgen saremo alle battute finali in non più di 5.

Blizzard è sempre maestra nella narrazione e queste poche ore sono ricche di personaggi ed eventi assolutamente ben congeniati: combatteremo contro nientepopòdimeno che la Banshee Queen in persona, e ci faremo largo con cannoni, cavalleria, carrozze e pipistrelli presi in prestito ai non-morti per difendere il Re di Gilneas durante la sua battaglia per proteggere l’amata città.