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Zeno Clash

Una disturbante fantasia indie.

Quando ho visto per la prima volta un paio di screenshots di Zeno Clash, ormai qualche mesetto fa, sono rimasto semplicemente estasiato. Letteralmente a bocca aperta dinnanzi quei ritratti di un incubo colorato e dissonante, ho subito pensato che nonostante tutto (sono ormai un convinto Mac user e confesso di non essere mai stato un supporter del gaming su PC...) io un titolo così avrei dovuto assolutamente giocarlo.

Troppo era il desiderio di aggirarmi per quelle lande distorte, incontenibile la voglia di scoprire tutte le grottesche sorprese nascoste nel mondo di Zenozoik: provare e possibilmente finire Zeno Clash sarebbe dunque stato un inderogabile diktat, in perfetto accordo con la mia genuina passione per tutto ciò che è artisticamente bizzarro e sperimentale.

Sviluppato da una minuscola software house cilena chiamata ACE Team, Zeno Clash è un gioco unico per almeno una valanga di motivi. Finalista all'Independent Games Festival di quest'anno, questo atipico videogame in prima persona si distingue orgogliosamente a partire dal genere di appartenenza: a dispetto della visuale in prima persona (e dell'occasionale utilizzo di armi da fuoco) Zeno Clash non è infatti il solito FPS visto e stravisto, bensì una sorta di viscerale picchiaduro a scorrimento in soggettiva.

Siete avvertiti: alla locanda del Northern Gate incontrerete gente un po' così.

Pur senza le avveniristiche soluzioni ludico-tecnologiche ammirate in Mirror's Edge (del resto qui alle spalle non c'è un colosso del calibro di EA...) l'opera prima del talentuoso team di Santiago riesce a presentarsi effettivamente come qualcosa di innovativo e strutturalmente tutt'altro che campato per aria. Nel corso della breve ma (è il caso di dirlo) intensa avventura, sarete costantemente impegnati in feroci duelli all'ultimo sangue dal sapore deliziosamente fisico. Colpi rapidi, potenti affondi caricati, calci, gomitate, prese, schivate e contrattacchi saranno i mezzi per farvi valere sul campo di battaglia, in un brutale turbinio di risse da strada dove l'uno contro tutti (3, 4 avversari per volta) sarà un'entusiasmante costante.

A dispetto della sua natura sfaccettata e pure piuttosto profonda, il sistema di combattimento non è comunque purtroppo perfetto: da una parte la sensazione di pesantezza e violenza delle mosse entusiasma e coinvolge (grazie anche alle animazioni credibili e al palpabile dolore inferto virtualmente...), dall'altra però l'intero apparato risulta leggermente macchinoso e occasionalmente frustrante. Per carità, il risultato, soprattutto se inquadrato in un'ottica indie, è lodevolissimo, anche se in tutta franchezza da questo punto di vista Zeno Clash non mi ha convinto al 100%.

Ecco a voi Deadra, la vostra enigmatica compagna di viaggio.

Nonostante il lock-on migliorabile, la discutibile gestione delle armi da fuoco (ricaricare sarà dolorosamente impossibile durante gli scontri più intensi, e così vi limiterete al massimo ad utilizzarle una tantum per una rapida scarica di proiettili...) e qualche sporadica imprecisione nelle collisioni Zeno Clash ha comunque un merito assoluto: quello di entrarti dentro a livello cromosomico, stregandoti il cuore con la sua confusionaria atmosfera da rissa un po' barbara e un po' fumettosa. Ci troviamo insomma dinnanzi ad uno di quei giochi capaci di andare ben al di là degli oggettivi difetti, riuscendo alla fine ad intrattenere e a divertire senza se e senza ma.

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Marco Mottura

Contributor

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