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Babylon's Fall Recensione: Un action in grado di scontentare chiunque

Tantissime criticità e un comparto tecnico semplicemente anacronistico.

Che Babylon's Fall sarebbe riuscito a deludere le aspettative di tutti, poteva essere chiaro da un bel po' di tempo. Avevamo avuto modo di seguire la sua inaspettata metamorfosi, dapprima osservando le sequenze di un trailer nel quale il gioco appariva irriconoscibile, e in un secondo momento esplorando i contenuti di una demo capace di toglierci qualsiasi dubbio a riguardo.

Probabilmente non scopriremo mai il vero motivo della trasformazione vissuta dal nuovo action RPG di Platinum Games, e qualcuno potrebbe legittimamente chiedersi se un titolo all'apparenza votato al single player sia diventato un live service solo per assoggettarsi a delle logiche di mercato ben precise. Quel che è chiaro, però, è che qualcosa nello sviluppo di Babylon's Fall è andato davvero storto, trasformando un videogioco con alcune buone idee in un disastro tecnico e di game design che tutti, anche i fan di Platinum, dovrebbero seriamente considerare di ignorare, almeno in questa fase.

In partenza, il gioco pubblicato da Square Enix si poneva peraltro degli obiettivi particolarmente chiari, e non necessariamente da condannare a priori. Babylon's Fall è infatti il risultato di un esperimento volto a ibridare le dinamiche di un titolo live service alla Destiny con il marchio di fabbrica di Platinum Games, quel gameplay action dalla qualità stellare che ha reso lo studio nipponico uno dei più apprezzati al mondo.

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L'esperimento, quasi sorprendentemente, poteva anche portare a degli ottimi risultati, dato che il nucleo del gioco funziona ed è tutto sommato abbastanza solido. Purtroppo, Babylon's Fall non fa altro che trasmettere dall'inizio alla fine la sensazione che si tratti di un progetto secondario, low budget, data l'arretratezza del suo comparto tecnico, la pigrizia con cui sono state realizzate le sue missioni e una storia principale priva di alcun mordente e puntellata da personaggi assolutamente dimenticabili.

Ci troviamo in un universo immaginario, fin troppo generico, nel quale un nuovo, potente impero è impegnato nella conquista delle rovine dello Ziggurat, una colossale torre costruita dall'antica civiltà babilonese, ormai scomparsa. La torre è però infestata di mostri di ogni genere, i Gallu, ed è per questo che l'impero ha elaborato un metodo eccezionale per esplorarla senza subire troppe perdite: a prigionieri e reietti di ogni tipo viene impiantato sulla schiena un peculiare congegno, il Gideon Coffin, in grado di trasformare chiunque in un supersoldato. Chi sopravvive alla letale modifica diventa una Sentinella, lanciata all'esplorazione dei piani della torre alla ricerca della conoscenza perduta dell'antica civiltà babilonese.

In pieno stile RPG, Babylon's Fall non propone un protagonista predeterminato, ma permette di modellare la propria, personale Sentinella attraverso un editor che offre però pochissime scelte di personalizzazione, sia sul fronte estetico che su quello delle caratteristiche. I volti a disposizione sono pochissimi e non possono essere modificati nel dettaglio e le capigliature sono appena una manciata, mentre la scelta della classe iniziale ha solo tre possibili esiti, che impattano sulle abilità che il personaggio potrà utilizzare una volta raggiunto l'endgame di Babylon's Fall.

Fin dai primi istanti del tutorial, è possibile accorgersi di quanto sia indietro il comparto tecnico di Babylon's Fall.

Le tre classi rappresentano più che altro un mero background narrativo della Sentinella, che può provenire da tre distinti regni ed essere quindi portato a uno specifico stile di combattimento. Certo, il gameplay ricalca il classico stile delle altre opere di Platinum Games, ma in Babylon's Fall avremo la libertà di scegliere cosa portare in battaglia, anche se le opzioni sono molte meno di quelle offerte da qualsiasi altro looter game.

La schermata del personaggio comprende, proprio come in altri giochi della categoria, alcuni slot d'equipaggiamento che possono essere utilizzati per indossare i vari componenti dell'armatura, ma anche quattro slot per le armi, che si dividono in altrettante categorie. Esatto, per tutto il corso dell'avventura e oltre (dal momento che Babylon's Fall è un live service e ambisce a tenervi impegnati per centinaia di ore) potremo utilizzare esclusivamente quattro tipi di armi, tra martelli, spade, scudi e bastoni incantanti.

Questo aspetto è legato alla prima, enorme criticità di Babylon's Fall, relativa alla scarsissima varietà di moveset e combo durante il combattimento. Tutte le armi possono essere ottenute in versioni differenti, ma ognuna avrà lo stesso moveset di quelle appartenenti alla sua categoria, al punto che dopo solo qualche missione avrete ormai appreso a memoria i pattern d'attacco di ciascuna di loro.

Come se non bastasse, l'accesa connotazione hack 'n' slash del combat system non aiuta a stemperare la ripetitività degli scontri, sebbene il button mapping ci aveva in un primo momento illuso di poter affrontare in modo tecnico e ragionato i combattimenti di Babylon's Fall. Il gioco propone la rodata alternanza tra attacco leggero e attacco pesante, ma anche le abilità Dynamis, grazie alle quali il personaggio può utilizzare il potere del Gideon Coffin per colpire i nemici con le due armi riposte sulla sua schiena, senza che abbia le mani impegnate.

Il gameplay sembra profondo e abbastanza ricco di opzioni ma dopo qualche ora avrete già imparato a memoria ogni singola combo.

Nonostante questa apparente molteplicità di opzioni, nel corso dei combattimenti ci siamo trovati sempre e comunque a premere in modo molto frenetico i pulsanti d'attacco, cercando solamente di evitare con una schivata al momento giusto i fendenti nemici in arrivo. Questo avviene anche perché Babylon's Fall è un action basato sul loot, quindi l'efficacia del personaggio sarà sempre accordata con il valore delle armi e degli equipaggiamenti in dotazione, piuttosto che sulle abilità del giocatore.

A dire il vero, basta ogni volta equipaggiare il loot dal punteggio più alto per non avere pressoché alcuna difficoltà durante la missione, quindi si è raramente portati a gestire con attenzione lo scontro mentre l'impulso primario è sempre quello di gettarsi contro ogni nemico senza nemmeno porre poi tanta attenzione nel deviare i suoi colpi. La difficoltà di una missione scala in base al numero di giocatori che vi partecipano, ma sembra che il bilanciamento non sia stato aggiustato a sufficienza e il risultato è che giocando insieme ad altri 3 alleati, ogni partita di Babylon's Fall si trasforma in una disordinata zuffa nella quale ogni Sentinella si preoccupa solamente di abbattere il più in fretta possibile i nemici, siccome è molto difficile incappare in un game over.

Questione diversa per i boss unici, che sono forse l'unico vero ostacolo per la nostra sentinella nell'intero corso dell'avventura: sono rari e si contano sulle dita di una mano, ma rappresentano senz'alcun dubbio uno dei pochissimi elementi riusciti dell'opera di Platinum Games, essendo supportati da meccaniche uniche e totalmente inaspettate.

Tra i pochi elementi positivi della produzione di Platinum Games ci sono sicuramente i boss alla fine delle missioni.

Malgrado un bel colpo di scena sul finale capace di rimescolarne le carte, la trama di Babylon's Fall fatica costantemente a decollare, e ci siamo ben presto trovati alla fine della storia senza esserne mai stati davvero coinvolti. In termini di meri contenuti, il nuovo titolo di Babylon's Fall potrà potenzialmente impegnarvi per svariate decine di ore grazie a una campagna che comprende oltre 30 missioni principali e tantissime altre attività endgame come le partite Skirmish (utili a racimolare materiali per il crafting) e gli Assedi (playlist impegnativa che saprà mettervi alla prova), ma la reiterazione di situazioni e combattimenti sempre identici riuscirà a scoraggiare anche il più accanito dei fan di Platinum Games.

Come se la situazione descritta fino a questo momento non fosse già abbastanza critica, è doveroso sottolineare come Babylon's Fall, tanto su PS4 che su PS5, sia supportato da un comparto tecnico semplicemente anacronistico, che non trova alcuna giustificazione nello stile grafico che lo studio ha voluto adottare per il gioco. La sensazione è infatti quella che la volontà di replicare lo stile pittorico dei quadri del diciannovesimo secolo sia solo un espediente per coprire le gravi lacune tecniche di Babylon's Fall, capaci di rendere letteralmente ingiocabile in alcuni frangenti il titolo pubblicato da Square Enix.

Al netto di un frame rate incollato ai 60 FPS, texture e modelli poligonali sono indietro di due generazioni, le animazioni sono spesso legnose e l'impatto visivo è generalmente terribile, anche a causa di scelte inspiegabili del team di sviluppo. Lo schermo è infatti disseminato di artefatti che dovrebbero riprodurre l'effetto di una pennellata, ma l'unico esito è che la scena risulta spesso insopportabilmente sfocata e capita spesso di dover fare una pausa dopo nemmeno un'ora di gioco.

La trama è dimenticabile e colma di personaggi poco caratterizzati.

Se fosse stato accompagnato da un comparto tecnico all'avanguardia, Babylon's Fall avrebbe comunque fatto enorme fatica a ritagliarsi un posto nel tempo libero dei giocatori, anche se rimaniamo convinti del fatto che i fan di Platinum avrebbero potuto vedere del buono, nell'esperimento dello studio giapponese. In queste condizioni, purtroppo, il titolo pubblicato da Square Enix non riesce a rivolgersi davvero a nessuno, ed è un enorme peccato.

5 / 10