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Battlefield 1 - Reloaded

Una Prima Guerra Mondiale da ricaricare alla baionetta.

Per anni gli appassionati di sparatutto si sono chiesti quando Electronic Arts avrebbe deciso di commissionare a DICE un FPS massivo dedicato al primo conflitto mondiale. Dopo Battlefield 1942, tutti i titoli pubblicati in seguito si erano concentrati su ambientazioni moderne e la voglia di battaglie con tanti giocatori, magari in una trincea piena di cadaveri, fango e reticolati, aveva allettato moltissimi. Con l'annuncio di Battlefield 1 a fine 2015, l'attesa per la pubblicazione, nell'ottobre del 2016 era stata parecchia.

Sono ormai passati due anni e Battlefield V è ormai arrivato sul mercato, tuttavia senza convincere pienamente gli appassionati, perlomeno non quanto aveva fatto proprio Battlefield 1 al momento del lancio. È per questo che, vista la penuria di sparatutto multiplayer in arrivo questo Natale, ad eccezione dell'onnipresente Call of Duty, questa potrebbe essere l'occasione giusta per riprendere in mano un gioco capace di riscuotere un grande successo di pubblico e cambiare in modo tangibile, anche se non radicale, il gameplay della serie.

Uscito per Xbox One, PS4 e PC, Battlefield 1 è stato fatto oggetto di una consistente campagna di aggiornamento, che come da tradizione DICE ha previsto una massiccia opera di bilanciamento di classi, mappe e modalità, insieme alla pubblicazione di una serie di DLC da consumare singolarmente o in concomitanza con l'acquisto del Season Pass. Il lancio non è stato particolarmente complicato visto che il gioco condivideva l'infrastruttura di Battlefield 4, così come il motore grafico e buona parte del netcode ottimizzato in anni di esperienza, con server dedicati capaci di ospitare fino a 64 giocatori.

La Prima Guerra Mondiale da rivivere, per fortuna, in versione digitale.Guarda su YouTube

La memoria del lancio tribolato di Battlefield 4 era ancora viva nelle menti degli appassionati, in particolare quelli PC; DICE è stata molto attenta a non replicare quella situazione facendo precedere il lancio da una consistente fase di Alpha e Beta. Ovviamente la perfezione è impossibile da ottenere con un software così complesso in termini di infrastruttura multigiocatore, ma il postvendita horror di BF4 è stato ampiamente evitato. Come al solito, le magagne maggiori sono state su PC, soprattutto con problemi di mancato avvio di solito dovuti alla presenza del client Origin di EA per la distribuzione dei suoi contenuti online.

Su console la situazione si è confermata decisamente più stabile e il primo aggiornamento autunnale del novembre 2016 si è preoccupato di risolvere i problemi di gameplay riportati dalla community, in particolare il bilanciamento tra attaccanti e difensori a sfavore dei primi, corretto con una più equa distribuzione dei ticket, dei punti di cattura, più una lunghissima serie di bugfix, e modifiche alle modalità e alle dinamiche di gioco. A dicembre è stata la volta del primo aggiornamento con contenuti gratuiti per tutti: una nuova mappa e una serie di modifiche alle armi, al movimento dei giocatori delle varie classi e all'efficacia dei medikit, oltre all'introduzione dei modificatori per le partite personalizzate.

A proposito di partite personalizzate, Dice ha introdotto spesso nel corso delle prime fasi di vita del gioco dei mutator alle partite multiplayer con lo scopo di alterare il gameplay di base per una o più classi. La prima è stata Linea di Tiro, seguito da Faccia a Faccia, Importante è stata anche l'introduzione della modalità spettatore che ha dato a tutti la possibilità di muoversi per la mappa in pieno scontro per osservare l'andamento della partita.

Apocalypse è stato l'ultimo DLC ad essere stato pubblicato: mega campi di battaglia, per gli scontri più sanguinosi della guerra. C'è anche la nostra Caporetto.Guarda su YouTube

La situazione sul fronte orientale è rimasta tranquilla per tutte le feste fino al febbraio 2017 con l'arrivo del terzo aggiornamento ufficiale: nuovi nastri, ma soprattutto un revamp delle opzioni dei server dedicati per dare agli admin maggiore controllo del gioco, il voto della mappa successiva e il ban diretto per i giocatori sgraditi. Degno di nota anche l'aumento del level cap da 10 a 50, visto che nel giro di due mesi molti giocatori avevano già bruciato completamente tutti i livelli di esperienza delle classi. Anche marzo 2017 ha visto l'arrivo di un update con notevoli implicazioni sul gameplay: l'introduzione della funzione di leader del gruppo, modifiche importanti all'effetto delle granate, l'introduzione di nuove armi corpo a corpo e consistenti aggiornamenti dell'interfaccia utente.

L'aggiornamento di maggio 2017 ha rivisto pesantemente punti di forza e di debolezza dei veicoli, modificato i valori di punteggio di cattura delle bandiere in Conquest e la percentuale di contributo alla cattura stessa. Grosse modifiche anche a netcode, interfaccia, gameplay e sistema di matchmaking A partire dall'estate 2017 gli aggiornamenti sono passati da quelli corposi a cadenza bi-trimestrale a cadenza mensile in concomitanza con la pubblicazione di nuove mappe. È però diminuita nettamente la frequenza e il numero dei bugfix in occasione dei rilasci e soprattutto è terminato il supporto sul fronte delle modifiche alle dinamiche del gameplay, segno che, con l'update di maggio 2017, EA e DICE hanno decretato il gioco come maturo per essere consegnato ai giocatori nella sua incarnazione definitiva.

Sono anche aumentati gli eventi a tempo come le missioni dedicate alle classi per specializzarsi nel loro utilizzo, weekend gratuiti o promozioni del gioco completo o dei DLC pubblicati fino a quel momento. Battlefield 1 non ha avuto la pletora di DLC che invece erano stati lanciati per BF4: solo quattro, ma comunque di buona qualità. Il primo (marzo 2017) è stato They Shall Not Pass e ha introdotto la fazione francese insieme a quattro mappe ambientate a Verdun e Marna insieme a nuove armi. Stessi contenuti anche per In the Name of the Tsar dedicato alla fazione Russa.

La fazione Russa è tutta da giocare nell'espansione In the Name of the Tsar.Guarda su YouTube

Turning Tides è stato il DLC natalizio 2017 ed è stato concentrato sugli scontri anfibi ambientati nella campagna di Gallipoli. La sua pubblicazione è avvenuta in due parti: prima un'infornata di nuove armi, con due mappe e l'introduzione di una nuova classe, l'Infiltrato, insieme alla modalità Conquest Assault già vista nei precedenti Battlefield. A inizio 2018 è arrivata la fazione dei Royal Marines inglesi con altre due mappe e un aereo da combattimento.

L'ultimo DLC è stato Apocalypse: niente nuove fazioni, ma tre mappe più complesse ed elaborate pubblicate per il gioco ambientate nelle più sanguinose e decisive battaglie della guerra: la nostra Caporetto, Passchendale e La Somme. A queste se ne sono aggiunte altre due dedicate all'aviazione con aerei da combattimento e Zeppelin, in concomitanza con una modalità extra intitolata appunto Air Assault.

Complessivamente il supporto di DICE è stato di alto livello: la lezione di Battlefield 4 è stata sicuramente imparata, ma è chiaro che la conoscenza del motore grafico e dei sistemi a livello server-client già messa a punto qualche anno prima su tutte e tre le piattaforme, ha giocato un ruolo cruciale nel rendere questa iterazione del franchise molto più solida, soprattutto su PC. La build Windows dal punto di vista tecnico si conferma la piattaforma più performante su cui giocare, ma a patto di possedere l'hardware adatto per spingere al massimo il Frostbite sulle mappe di grandi dimensioni con 64 giocatori.

Storicamente la community di Battlefield è sempre stata molto attiva e anche nonostante il mezzo passo falso di Hardline, Battlefield 1 è riuscito nell'impresa di confermare la bontà del franchise nonostante il cambio di ambientazione e le licenze prese dagli sviluppatori nell'orientarsi verso un gameplay più tecnologico di quella che fu la realtà della Prima Guerra Mondiale fatta di fucili ad azione singola, reticolati, trincee, cecchini e mitragliatrici.

Una presentazione delle armi incluse in Battlefield 1.Guarda su YouTube

Non ci sono dati certi ma è stato abbastanza facile rendersi conto, dai report finanziari di EA in tempi diversi e in base al numero di account creati, che il gioco è stato un grande successo. A marzo 2017, i tre miliardi di dollari incassati dalle revenue digitali di EA hanno indicato una base giocante di 19 milioni di account, un valore aumentato a 25 a inizio 2018 e probabilmente cresciuto negli ultimi mesi in proporzione. Account non significa copie vendute visto che includono il ricircolo delle copie fisiche usate su console e soprattutto i frequenti fine settimana gratuiti con cui EA ha spinto il gioco su Origin e sugli store digitali di Sony e Microsoft. Una stima sui 15-20 milioni di copie fisiche e digitali piazzate è comunque più che attendibile e rende l'idea del Battlefield di maggior successo di sempre.

I rilevamenti di VGChartz sono utili per dare un'idea della proporzione del venduto tra le varie piattaforme: PS4 in vantaggio su Xbox One (ma nemmeno più di tanto), con il PC nettamente distanziato, anche se è lecito pensare che su Origin, la piattaforma proprietaria di EA, il gioco abbia venduto piuttosto bene e quindi non faccia temere per problematiche di server deserti da qui ad almeno dodici mesi. Per quanto riguarda la copia in nostro possesso, possiamo confermare che giocando su PS4 i tempi di attesa sono più che ragionevoli, considerata la sofisticazione con cui il sistema di matchmaking cerca di creare partite equilibrate a ping il più bassi possibile.

Le incursioni sono il tentativo di Dice di rendere Battlefield 1 appetibile in ambito esportivo. Ben fatte, ma l'obiettivo non è stato raggiunto.Guarda su YouTube

Per i possessori delle varianti Midgen di Xbox One e PS4 ci sono ovviamente buone notizie: il gioco è uscito nativamente supportando PS4 PRO, mentre una patch ha aggiunto il supporto alla nuova console Microsoft. In entrambi i casi non si tratta di un 4K reale, anche se l'Xbox One ci si avvicina tantissimo mentre la PS4 si ferma al 1440p. In entrambi i casi, il Frostbite si appoggia a soluzioni di scaling dinamico della risoluzione per mantenere elevato il frame rate e su entrambe le piattaforme Battlefield 1 si conferma un vero spettacolo per gli occhi, con una nota di merito per quella Xbox. I livelli di dettaglio Ultra su PC sono inarrivabili, anche se per girare a 60 fps stabili in 4K servono configurazioni CPU/GPU di fascia piuttosto alta.

Giunti ai consigli per gli acquisti, considerato supporto e nuovi contenuti, non c'è molto da aggiungere se non di suggerirvi di acquistare Battlefield 1 a scatola praticamente chiusa. La versione standard PC del gioco è disponibile su Origin a 7 euro, mentre l'edizione Revolution, comprensiva di Premium pass con tutti i DLC è proposta al prezzaccio di 24 Euro. Un investimento praticamente indispensabile se non volete restare fuori da buona parte dei server di gioco su cui si è frantumata tutta la community.

DICE ha ben supportato il gioco, tenendo la community sempre ben informata degli sviluppi di novità in lavorazione e dei correttivi in preparazione.Guarda su YouTube

Il prezzo è al momento ancora più ridicolo su PS4 con 10 euro per portarsi a casa la stessa versione: sembrerebbe trattarsi di un'offerta natalizia, quindi meglio sbrigarsi se quest'articolo vi ha fatto venire l'acquolina in bocca. Ci si potrebbe aspettare lo stesso trattamento su Xbox One e invece Microsoft propone ancora il gioco, non si capisce il perché, il prezzo pieno.

È anche vero che BF1 oggi vale assolutamente quello che costa in full price comprensivo di tutti i DLC (se lo avete comprato full price appena uscito due anni fa, comprendiamo l'irritazione), ma visto l'andazzo sulle altre piattaforme. non dovrebbe volerci molto a veder scendere la versione Premium su livelli di prezzo più accessibili per un gioco che sicuramente resterà sulla cresta dell'onda per tutto il 2019 e probabilmente anche oltre. L'unico appunto da fare è di non essere riuscito a sfondare nel mondo degli Esports, in virtù della sua struttura legata alle dimensioni delle mappe e al numero di giocatori coinvolti che rende difficile seguire un match e creare squadre di livello competitivo. EA e DICE, ben consce di questo, hanno fatto un tentativo con la modalità Incursione, senza però riuscire a portare l'attenzione di community competitive e media sullo stesso livello degli FPS più affermati come Call of Duty e Rainbow Six Siege.