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Battlefield Play4Free

EA rischia il fuoco amico?

Ovviamente la stessa cosa vale anche per le armi utilizzabili: per equipaggiarsi a dovere non è necessario spendere per forza pecunia contante visto che i Battlefunds acquisiti con l'esperienza possono essere convertiti in crediti da utilizzare nello store del gioco per comprare armi più efficaci di quelle standard.

L'acquisto può comunque avvenire in due modalità: a titolo temporaneo o definitivo. Nel primo caso si può comprare praticamente di tutto, anche se giocando con accanimento nel giro di qualche settimana si può sbloccare tutta l'armeria presente nel gioco.

L'acquisto a titolo definitivo è invece un altro paio di maniche e per il numero di crediti coinvolti, è prerogativa di chi vuole effettivamente mettere in moto la carta di credito.

Uno degli annosi problemi di questa scelta riguarda l'effettivo bilanciamento del gameplay tra chi decide di investire sonanti verdoni nell'acquisto di armi e bagagli e chi preferisce guadagnarseli sudando kill su kill e trascorrendo il proprio tempo sui server.

È chiaro che durante un periodo di beta test come questo diventa difficile valutare quale sarà l'impatto di chi vuole puntare sulla carta di credito piuttosto che sulla perseveranza ma l'impressione che abbiamo avuto è che EA stia cercando di raggiungere lo stesso bilanciamento ottenuto con Battlefield Heroes, un gioco in cui guerrafondai accaniti e soldati casuali tutto sommato convivono abbastanza felicemente.

A conferma di questo troviamo il fatto che le abilità da distribuire a seconda del proprio stile di gioco, oltre alla presenza delle varie classi, sono un ottimo modo per variare il gameplay e rendere meno importante l'eventuale vantaggio dato dal singolo bonus nell'uno contro uno. A questo è da aggiungere il fatto che Battlefield Play4free è sicuramente un gioco più basato di Heroes sulla supremazia veicolare, un aspetto capace di contribuire ad ammortizzare ulteriormente l'impatto del giocatore pagante rispetto a quello occasionale.

A fronte di queste scelte di modello di business in apparenza azzeccate e di un gameplay collaudato, troviamo anche qualche magagna dovuta essenzialmente alla natura del gioco che, in vista del lancio definitivo, speriamo possa trovare felice soluzione.

Il motore del gioco è il Refractor Engine, una versione alleggerita ed evoluta di quello di Battlefield.
La collaborazione è come sempre essenziale. Mai sottovalutare l'importanza di medici e unità di supporto anticarro.

Il difetto più evidente riguarda la limitazione delle classi e l'impossibilità di cambiare la propria in corsa per sopperire alle esigenze della squadra in cui ci si trova a giocare. Capita spesso, infatti, di avere la sfortuna di finire in team mal organizzati con troppi medici e pochi assaltatori o con un'eccessiva componente di supporto o di recon.

In questo senso si sente la mancanza di un sistema di lobby automatizzato che inserisca il giocatore in squadre non solo consone al proprio livello di abilità ma anche ben amalgamate in relazione alle classi presenti.

Il secondo difetto riguarda gli effettivi contenuti presenti nella versione finale del gioco: al momento non è ancora certo il numero di mappe presenti sui server (si parla di tre) ma è sull'unica modalità di gioco disponibile che nutriamo qualche dubbio.

Non perché sia brutta ma proprio perché un gioco gratuito come questo potrebbe attirare nuovi fan, e potrebbe effettivamente essere il caso di pensare all'aggiunta di qualche modalità pescata tra quelle classiche, così da permettere una maggiore varietà di scelta agli appassionati.

A parte queste due annotazioni negative, rivolte a un gioco in beta che sicuramente con il passare del tempo potrebbe mostrare ampi margini di miglioramento, l'impressione iniziale è stata tutto sommato più che positiva e i presupposti per andare oltre il discreto successo di Battlefield Heroes ci sono tutti, visto l'enorme bacino di utenti che il brand Battlefield è in grado di catalizzare in termini di attenzione.

Non resta che attendere la recensione finale con un occhio di riguardo a Battlefield 3, il cui potenziale potrebbe avere sul mercato degli FPS online lo stesso effetto di un una bomba laser guidata, in grado di spazzare via i nemici a pagamento ma anche, come fuoco amico, pure i fratelli minori gratuiti...

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Matteo Lorenzetti

Contributor

Dopo dieci anni di The Games Machine, approda finalmente alla redazione di Eurogamer.it. Onnivoro per quanto riguarda i generi, predilige sparatutto, giochi di guida ed RTS.

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