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BioShock 2

Vale ancora la pena investire nei Big Daddy?

È ormai passato più di un anno dalla pubblicazione di Bioshock 2 e nel mentre il mercato degli FPS ha continuato la sua folle corsa con l'arrivo di molti altri FPS. Tuttavia, anche se pubblicato all'inizio del 2010, Bioshock 2 rappresenta indubbiamente uno dei migliori titoli della passata stagione.

Del resto era il seguito di uno dei giochi più ispirati dell'ultimo decennio, forte di un'ambientazione tra le migliori mai concepite per un titolo moderno e caratterizzato da una storia rubata alla fantasia di uno sceneggiatore hollywoodiano specializzato in fantascienza.

Le aspettative per il secondo capitolo erano altissime non solo per il single player, che prometteva svariate ore di gioco, ma anche per quanto riguardava il multiplayer. Nelle intenzioni di 2K Games avrebbe dovuto insediarsi ai piani alti della categoria, soprattutto pensando all'impegno profuso da Digital Extremes (Unreal Tournament 2003/2004, Dark Sector, Homefront tra i tanti) nel realizzare una sezione multigiocatore credibile che riuscisse a spostare l'interesse dall'ottimo single player ai server online.

Le battaglie in multiplayer sono tra fazioni di ricombinanti. Riuscirà la casalinga a fare secco l'avvocato?

Fin dalle prime battute il lavoro svolto dai DE è sembrato di ottima qualità per come ha saputo prendere i tratti salienti del gameplay originale, fatto di armi convenzionali e plasmidi, e trasporlo in un contesto online. Non solo la giocabilità era assolutamente inedita nel panorama moderno ma soprattutto il multiplayer stesso raccontava un pezzo della storia di Rapture.

La rielaborazione delle ambientazioni ricalcava i livelli del primo episodio e si poneva come una ricostruzione degli eventi che hanno fatto precipitare la città sottomarina di John Sinclair nella guerra civile. Si trattava di rigiocare gli scontri del capodanno 1959 utilizzando ben sei diverse modalità, alcune inedite, altre ispirate ai classici del multiplayer moderno.

Il multi di Bioshock 2 è stato quindi un lavoro assolutamente ben fatto per reinterpretazione del gameplay e la sua coerenza col single player, che tuttavia non ha riscosso il successo sperato. Dopo l'iniziale successo, dovuto alle vendite del gioco, la perdita di utenti è stata praticamente inarrestabile e nel giro di pochi mesi ha portato la comunità multigiocatore a estinguersi quasi totalmente.

L'ambientazione di Bioshock 1 e 2 è unanimemente riconosciuta come una tra le meglio concepite nella storia del videogioco moderno.

Anche alcuni problemi avuti inizialmente con la gestione dei server multiplayer non hanno giovato alla causa, sebbene dopo i primi mesi di assestamento il tutto si sia attestato su livelli discreti per quanto riguardava la funzionalità dei server e la qualità della connessione.

2K Games era consapevole che senza un supporto continuativo non sarebbe riuscita a mantenere la spinta iniziale, soprattutto se pensiamo al fatto che Bioshock 2 è stato pubblicato pochi mesi dopo l'arrivo di quel blockbuster che è stato (ed è tuttora) Modern Warfare 2.

In quel periodo la "COD-mania" ha fatto piazza pulita di tutto quello che le girava intorno e sicuramente Bioshock 2 è stata una delle vittime sacrificate sull'altare di Activision. La strategia di 2K Games è andata quindi nella direzione di proporre una valanga di contenuti (alcuni gratuiti, altri a pagamento) che potessero arricchire ulteriormente l'offerta, convincendo così sia gli scettici, sia coloro che volessero qualcosa di più consistente da mettere sotto i denti.

Ecco com'è BioShock 2 in multiplayer.