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Blizzard Arcade Collection - recensione

Blizzard ci propone una vera e propria operazione nostalgia.

Gli spettatori della recente Blizzconline 2021 hanno ricevuto una sorpresa inaspettata quando Blizzard Arcade Collection è stato annunciato per celebrare i 30 anni d'attività del colosso di Irvine.

Tanta acqua è passata sotto i ponti, con giochi che tutt'ora vantano milioni di utenti, ma in molti non si sono dimenticati delle origini di Blizzard, ben lontane da MMO, FPS e dai giochi di strategia che conosciamo oggi.

Blizzard Arcade arriva così per ricordarci come tutto è cominciato, con una compilation di titoli che si discostano talmente tanto dallo stile Blizzard noto a tutti, che sembrano essere stati creati da uno studio completamente diverso.

I tre giochi scelti, ossia Lost Vikings, Blackthorne e Rock N Roll Racing, coprono una varietà di generi mai più utilizzati nei titoli creati in seguito da Blizzard, e dunque senza legami apparenti con il presente.

Cover image for YouTube videoBlizzard Arcade Collection Trailer

In Lost Vikings vestiamo i panni di tre vichinghi, Eric, Baleog e Olaf. Rapiti dagli alieni, devono cercare di fuggire verso la libertà in un puzzle platform game che ai tempi dell'uscita fu assai innovativo come concept. Ognuno dei tre protagonisti è dotato di una abilità speciale: Eric può correre e saltare, Baleog può combattere e Olaf difende con il suo scudo.

Noi controlliamo uno solo di questi vichinghi alla volta, alternando le loro abilità speciali a seconda delle necessità, per cercare di completare i vari puzzle presenti nel livello. Per fare un esempio possiamo posizionare Olaf con il suo scudo per deflettere il laser di un robot, mentre Baelog usa il suo arco per attivare un pulsante che disabilita una trappola laser permettendo ad Eric di saltare su una piattaforma e raccogliere oggetti necessari in seguito.

La morte di uno dei tre vichinghi ci costringe a ricominciare il livello, quindi un uso sapiente dei tre nerboruti nordici richiede numerosi tentativi per essere perfetto. Lost Vikings ci viene presentato in tre versioni diverse (SNES, Sega Genesis e Definitive) con l'ultima a racchiudere un mix delle prime due e ad aggiungere anche una versione co-op che di certo aiuta a risolvere i vari puzzle, a tratti davvero ostici.

In Lost Vikings è richiesta la cooperazione fra i tre vichinghi per risolvere i puzzle di ogni livello.

Blackthorne è forse il più "vecchio" dei tre titoli nella compilation per concept, controlli e giocabilità, e sebbene sia un altro gioco storico per Blizzard è invecchiato davvero male. Nei panni di Kyle la nostra missione è semplice: liberare la nostra gente dal pianeta Tuul armati solo con uno shotgun e le nostri doti atletiche, in un action-platform di stile Metroid ma con ammiccamenti ai più riusciti Another World e Flashback.

Se sulla carta sembra essere un titolo interessante, Blackthorne purtroppo non riesce a catturare l'attenzione per più di 10 minuti, il tempo necessario a far volare via il pad dopo che l'ennesimo orco ci fa capire quanto si siano allenati ai duelli del Far West. Il nostro shotgun è di una lentezza infinita se comparato ai riflessi dei nostri nemici, che semplicemente ci sparano da qualunque distanza e con tempi di reazione nell'ordine dei millesimi di secondo.

Lo shotgun che deve poi essere estratto manualmente in caso di combattimento, in quanto il nostro Kyle non può correre, saltare o aprire porte se l'arma prima non è messa da parte. Di certo un titolo leggendario quando uscì nel 1994, maapprezzare Blackthorne nel 2021 risulta assai era difficile; sebbene sia dotato di un sistema di salvataggio a password, l'input lag (specialmente per i salti) vi farà presto dimenticare i bei ricordi che forse avevate, e di certo cadrà nel dimenticatoio se siete delle nuove leve. Come per Lost Vikings, Blackthorne arriva in 3 versioni, con l'edizione definitiva che aggiunge alcune feature tra cui la minimappa.

Riuscirà il nostro eroe a superare la doppia barriera in Blackthorne? Cercare le bombe sparse per i livelli di certo aiuterà Kyle a farsi strada!

Fra i tre presentati, Rock N Roll Racing è forse il titolo che ha mantenuto freschezza e giocabilità attraverso tutti questi anni. È un'incredibile hit del momento che ancora oggi vanta controlli assai responsivi e precisi, e un gameplay semplice ma dannatamente divertente.

Pensate a Mario Kart, cambiate la visuale dalla terza persona alla visuale isometrica, e dipingete il colorato mondo di Mario con tinte futuristiche e cyberpunk: avrete ottenuto Rock N Roll Racing. A bordo di un veicolo armato fino ai denti con missili e bombe, dobbiamo cimentarci in corse all'ultimo respiro per accumulare più soldi possibili e migliorare la nostra macchina, così da passare di categoria per affrontare piloti sempre più agguerriti e affamati.

Il vero punto di forza del titolo è però la colonna sonora, con canzoni di Judas Priest, Deep Purple e Black Sabbath ad aggiungere adrenalina e divertimento. La versione Definitive di RNRR permette una visualizzazione a tutto schermo, anche se la grafica non si discosta molto dalla versione originale per SNES e offre inoltre un'opzione multiplayer fino a quattro giocatori, sebbene solo in locale.

Una fase avanzata di Rock N Roll Racing. Vincere più gare possibile permette di sbloccare nuovi veicoli e potenziarli in seguito.

Blizzard Arcade Collection offre inoltre opzioni aggiuntive per i tre giochi, come ad esempio un sistema di salvataggio, attivabile però solo per le versioni non Definitive, scelta questa discutibile specialmente per un gioco come Blackthorne, ancora basato su password. Ognuno dei tre titoli inoltre può essere giocato via pad (consigliato) o tastiera, con la possibilità di mappare a piacimento i vari comandi.

Questa compilation arriva forse al momento sbagliato per Blizzard, con milioni di fan desiderosi di vedere titoli ed IP nuove, più che di remaster. Blizzard Arcade fa pieno punteggio nel compartimento nostalgia, facendovi spendere forse un paio d'ore sulla via dei ricordi. Ma diventa presto come uno di quei soprammobili finiscono per prendere polvere.

7 / 10

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Alberto Naso

Contributor

Appassionato di videogiochi fin dall'infanzia, non sembra voler smettere da adulto. Streaming, articoli e la gestione di un negozio di giochi riempiono le sue giornate, col desiderio di giocare sempre un'altra partita. Potreste incontrarlo molto probabilmente nelle vaste terre di Azeroth.

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