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Bodycount

"Voi non siete il martello. Siete il chiodo".

Il protagonista del gioco è tale John Doe, e Black lo descrive fantasiosamente dicendo: “È il figlio bastardo di Steve McQueen, Lady Gaga (omioddio…) e JJ Abrams.” Le atmosfere saranno quelle dei thriller moderni, e non sono poche le serie di riferimento note al pubblico. Parliamo quindi di True Blood o di Lost, e tutto dovrebbe confluire in un’ambientazione sofisticatissima ma ancora una volta divergente da altri titoli simili.

“Al giorno d’oggi i giochi offrono atmosfere deprimenti” sostiene Black. “Ti ritrovi sempre a impersonare un uomo disperato in un mondo crudele, mentre io voglio darvi la possibilità di fuggire verso un mondo di fantasia, il che non accade spesso”. Nei panni di John, ci troveremo invece a combattere non da soli, ma con l’ausilio di tre “colleghe”, tutte ovviamente sexy, che ci guideranno a distanza tra una missione e l’altra.

Proprio come i famosi serial tv citati prima, il titolo sarà strutturato a episodi (ben 13) della durata di circa 45 minuti ciascuno, proprio come le puntate di un telefilm. Il team prevede pertanto una modalità in singolo di 10 ore, e ovviamente le scelte fatte andranno a incidere sullo sviluppo del gioco, a seconda delle preferenze verso una delle tre bellezze che ci coadiuveranno nelle azioni sul campo.

Schegge impazzite e corpi che volano via. L’Ego engine si dimostra ancora una volta estremamente versatile.

In termini di trama Bodycount dovrebbe essere estremamente lineare (anche se i dettagli sono ancora pochissimi), ma avrete comunque la possibilità di ignorare i consigli tattici inviati ai vostri auricolari dalle tre signorine, e agire esattamente come più vi piace. Black non ha voluto rivelare le conseguenze di un simile comportamento, limitandosi ad affermare: “più che il martello, voi avrete la parte del chiodo”. Definizione alquanto criptica, ne converrete. La speranza è di non finire con la testa conficcata su di un muro…

Ai tempi di Black (il gioco) non fu possibile implementare la modalità multiplayer online a causa della fisica. Oggi questo tipo di problema tecnico è stato finalmente superato grazie ai nuovi hardware disponibili, ed è per tale motivo che il versante online può essere confermato a tutti gli effetti. Black (il designer) ci informa di deathmach fino a 12 giocatori, e di una modalità cooperativa per due giocatori in rete. “Ma potrebbe anche essere quattro”, rivela infine.

Inizialmente il gioco doveva essere basato sulla modalità cooperativa ma, per esigenze di plot, si è scelta poi la comune impostazione in singolo. Alcuni momenti chiave della storia infatti mal si accordavano con la presenza di due giocatori in simultanea intenti a chiacchierare tra loro. Si è deciso perciò di utilizzare tale modalità per narrare eventi precedenti o successivi alla storia narrata nella campagna principale, ampliando al tempo stesso il background narrativo.

Nella modalità in singolo l’intera storia viene vissuta attraverso lo sguardo del personaggio protagonista, e il giocatore conosce soltanto le informazioni acquisite sul campo. L’idea della co-op si è pertanto rivelata un ingegnoso espediente per fornire tutti quei dettagli sulla vicenda che altrimenti sarebbero andato sprecati.

Ogni cosa sembra destinata a finire in cenere. Ci chiediamo cosa resterà degli scenari dopo ogni deatmatch.

Anche nelle modalità online gli ambienti saranno interamente distruttibili. Il giocatore si troverà all’inizio in scenari immacolati, e dopo qualche match avrà già assistito al caos totale, il quale avrà mutato profondamente molteplici aspetti delle location. Dove prima c’erano muri e stanze, adesso potranno esserci solo detriti e macerie, e sarà sempre più difficile trovare ripari e coperture.

Tutto ciò sarà possibile grazie all’EGO engine, motore grafico proprietario estremamente flessibile che va ad aggiungersi agli ottimi ingredienti gettati nel calderone da Codemasters. È ancora presto per discutere le prestazioni del gioco a livello tecnico, ma per quello ci sarà sempre il nostro Diogital Foundry non appena ci sarà abbastanza materiale da analizzare.

Bodycount presenta al momento le carte in regola per divenire un gran gioco. “Non ci aspettiamo che tutti lo amino ma vogliamo quantomeno riuscire a raggiungere la più vasta platea di giocatori possibile. Dobbiamo creare un prodotto di qualità, e non c’è davvero alcuna scusante per non raggiungere tale obiettivo.” Ebbene, se ciò non dovesse tramutarsi in realtà, sappiamo già a chi dare la colpa.

Bodycount uscirà su PS3 e Xbox 360 nei primi mesi del 2011.

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Bodycount

PS3, Xbox 360

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Dario Tomaselli

Contributor

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