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Borderlands 3 (Stadia) - recensione

Non per tutti.

Uno dei titoli più attesi del 2019 è stato senza alcun dubbio Borderlands 3, quarto capitolo della saga che, volendo escludere il Pre-sequel, è arrivato ben sette anni e una generazione dopo il suo predecessore.

Per la sorpresa di molti, il titolo di Gearbox è stato presentato e pubblicato nell'arco di soli sei mesi. Sfortunatamente però, verrà anche ricordato come uno dei più controversi perché nel giro di questi mesi è stato protagonista di molteplici discussioni. Citandone giusto alcune, l'esclusività temporanea per l'Epic Games Store non ha certamente giovato all'immagine e tutte le polemiche sulle copie stampa, distribuite a discrezione dal publisher qualche settimana prima della release, hanno contribuito a creare un'atmosfera pesante.

Il titolo però è arrivato e, senza infamia e senza lode, ha saputo offrire un'esperienza divertente che, per quanto non particolarmente rivoluzionaria, nell'ambito di quello che può offrire un titolo come Borderlands, si può considerare valida. Al momento del lancio Borderlands 3 era disponibile su Xbox One, PS4 e, in esclusività temporale, sull'Epic Game Store, con l'arrivo previsto su Steam nella successiva primavera. In attesa però di liberarsi da queste catene, nel mese di dicembre il gioco è stato ufficialmente introdotto nel catalogo di Google Stadia.

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Borderlands 3 è un titolo insolito da recensire, perché dà quasi la sensazione di non avere mezze misure. Se sul fronte tecnico c'è davvero poco di cui discutere, potendo apprezzare lo stile artistico tipico del brand sempre di ottima qualità e senza risentire particolarmente dell'input lag, in altri aspetti si possono individuare diversi nei. Innanzitutto la gestione delle patch e dei contenuti aggiuntivi, non offre alcuna sicurezza.

Quando il gioco è stato aggiunto al catalogo, utilizzava una build vecchia di un paio di mesi e il primo DLC non è stato pubblicato insieme alle altre versioni e piattaforme. Gli sviluppatori affermarono che sarebbe arrivato in un secondo momento. È dunque lecito chiedersi se un destino simile possa venir riservato pure agli eventi a tema, il che non sarebbe particolarmente gradevole.

Nel momento in cui stiamo digitando queste parole, la versione Stadia è completamente in pari con le controparti PC e console. Tre DLC sono già usciti, il quarto arriverà presumibilmente in autunno e, sebbene sarebbe illogico aspettarsi dei ritardi, visti i precedenti non si riesce comunque a sentirsi completamente sicuri.

La magica formula di Borderlands è stata ulteriormente espansa in questo terzo capitolo della saga principale.

Oltre a queste incertezze, la versione per la piattaforma di Google possiede un altro grosso difetto, ossia l'assenza dei salvataggi locali dedicati ai personaggi. Parlando di una piattaforma di streaming si potrebbe considerare fuori luogo un'osservazione di questo tipo ma forse alcuni non sanno che in Borderlands 3, esattamente come in Borderlands 2, è possibile importare ed esportare il proprio personaggio semplicemente copiando il file di gioco.

Questa comoda funzionalità, disponibile sia su PC che su console, ha consentito a molti giocatori di poter caricare altri personaggi già al livello massimo senza dover completare nuovamente tutta la storia e annesse missioni. Questi salvataggi inoltre possono anche essere condivisi con amici per sperimentare nuove build, o scaricati direttamente da siti dedicati in cui i membri più attivi della community possono liberamente confrontarsi.

Parliamo chiaramente di una funzionalità marginale, che solo una nicchia di giocatori sfrutterebbe. Detto questo, però, sebbene non sia un limite imposto dagli sviluppatori ma una conseguenza della natura della piattaforma, automaticamente questa versione potrebbe non venir presa in considerazione dai giocatori che intendessero sfruttarla.

Il terzo DLC, Taglia di Sangue: Per Un Pugno di Redenzione, è stato recentemente pubblicato e porta i giocatori in un'ambientazione western.

Inoltre il funzionamento di Stadia nelle diverse configurazioni pone dei limiti che almeno per il momento non si possono risolvere. Borderlands è sempre stata una saga che si sposa bene con il gioco cooperativo, sia esso online o in locale con più controller connessi alla stessa macchina. Con Stadia, quando si gioca tramite browser è possibile usare una qualsiasi periferica di input ma se si prova a utilizzare il Chromecast attaccato a un monitor, è possibile usare solo i controller di Stadia connessi al telefono.

Quindi, diversamente dall'utilizzo su PC, eventuali controller Dualshock o Xbox sono inutilizzabili ed è altamente improbabile possedere due controller Stadia o sperare che un eventuale amico ne possieda uno. Google ha detto che ciò cambierà, ma almeno per il momento questo rappresenta un limite al gioco cooperativo locale per la versione Stadia di Borderlands 3.

Quest'ultimo punto verrà sicuramente eliminato una volta che verrà abilitata la totale compatibilità con le periferiche di input in tutte le configurazioni, ma per quanto riguarda gli altri cavilli di questa versione non c'è molto che si possa fare.

Borderlands 3 resta comunque una bella esperienza, sia essa affrontata in single player o in cooperativa, a patto di utilizzare le giuste configurazioni. Ci sentiamo però di sconsigliarlo su Stadia a quei giocatori che intendano godere di un'esperienza senza alcuna limitazione.

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Manuel Santangelo

Contributor

Manuel inizia in tenera età sulla prima Playstation, per poi spostarsi su PS2 e Xbox. Appassionato di sparatutto, s'affeziona a titoli quali Halo e Metal Gear Solid. Apprezza quasi ogni genere e negli ultimi anni inizia a creare contenuti su YouTube, anche per Eurogamer.it.

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