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Bound - prova

Una delicata ma potente esperienza sperimentale .

Uno dei titoli più interessanti che abbiamo potuto apprezzare durante la nostra recente trasferta a Londra è stato sicuramente Bound, esperienza creata dai Plastic, un team polacco già responsabile di esperimenti affascinanti come l'onirico Lingers in Shadows e Datura.

Con questo nuovo lavoro gli sviluppatori si confermano ancora una volta coraggiosi e avidi di sperimentazione, più interessati alla creazione di esperienze capaci di lasciare il segno stimolando i sentimenti degli utenti, che alla giocabilità vera e propria.

Bound è un titolo atipico, un tentativo di descrivere i dubbi, le paure, le incertezze e le sensazioni di una donna incinta. Un sogno a metà tra il surreale e l'inquietante, in cui una leggiadra ballerina volteggia con eleganza in un mondo in pieno decadimento.

Improvvisi sprazzi di colore animano ambientazioni normalmente monocromatiche, contribuendo ad arricchire quanto accade su schermo.

Il tema scelto dagli sviluppatori non è certo dei più semplici, soprattutto considerando che si tratta di sensazioni che solo le donne sono in grado di vivere personalmente. Proprio per questo abbiamo trovato affascinante la direzione presa dallo studio nello sviluppo di Bound.

L'inserimento di una ballerina all'interno di un mondo in continuo mutamento riesce in parte a far immaginare le difficoltà che s'incontrano di fronte agli enormi cambiamenti fisici e psicologici causati dalla gravidanza, cercando di tradurre il tutto in gameplay.

Il concetto di base è quello di un platform esplorativo, ma a colpire chi impugna il joypad non sono certo le sequenze di capriole e salti leggiadri, ma piuttosto un quadro generale che unisce una curiosa caratterizzazione grafica e una colonna sonora in perfetta armonia con ciò che accade su schermo.

Le movenze della protagonista sono estremamente curate e creano un piacevole contrasto con il resto del gioco.

Le movenze della protagonista sono estremamente curate e accompagnano con delicatezza anche le fasi più brusche e repentine dell'azione. E mentre la ballerina danza, il mondo attorno a lei crolla ed esplode in milioni di frammenti poligonali, meravigliando il giocatore con una visione stilistica originale ed efficace.

Tutto ciò che appare sullo schermo è generato in modo procedurale e accompagnato da una telecamera sempre morbida e in grado di seguire con coerenza le azioni della ballerina controllata dal giocatore, in un trionfo di sensazioni visive e sonore di una potenza dirompente.

Di sicuro il lancio di Bound non sarà una passeggiata, vista la natura così atipica dell'esperienza, ma se c'è una cosa che abbiamo imparato nel corso degli anni è che il mercato digitale tende a premiare esperimenti di questo tipo, a patto che siano realizzati con cognizione di causa. Esattamente come ThatGameCompany, anche Plastic è uno studio che ha più volte dimostrato di poter convogliare le emozioni degli utenti lungo sentieri affascinanti, portando alla scoperta di nuovi modi di vivere e assaporare i videogiochi.

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Non è chiaro se con Bound gli sviluppatori riusciranno nel difficile compito di offrire un'esperienza adatta sia a chi cerca una trama interessante e ricca di spunti profondi, che a coloro per cui il gameplay è al centro di tutto. La nostra esperienza con il titolo del team polacco è stata breve ma in pochi minuti Bound ha sparato nel nostro cervello una quantità tale di emozioni da convincerci delle sue enormi potenzialità. Pur essendo incompleta, infatti, la build di Bound mostrata all'evento londinese di Sony ha lasciato il segno, convincendoci ad attendere con trepidazione la versione finale del gioco.

Purtroppo al momento non è ancora stata annunciata una data d'uscita effettiva ma si sa con certezza che il titolo di Plastic si affaccerà sul PlayStation Store nel corso del 2016, per cercare di raggiungere il cuore del maggior numero possibile di giocatori.