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Bravely Default II - recensione

Il classico non passa mai di moda.

A due settimane dalla nostra prova di Bravely Default II, eccoci qui pronti al giudizio finale. Come passa velocemente il tempo quando siamo in giro a fare la vita dell'eroe predestinato e inconsapevole, vero? Nel frattempo avete seguito il nostro consiglio di scaricare la demo dal Nintendo eShop? Bene, se non lo avete fatto avete ancora qualche giorno a disposizione.

Dunque... avevamo lasciato il nostro amico Seth all'inizio della sua nuova vita da Eroe della Luce dopo essere stato ritrovato incosciente in seguito ad un naufragio. Nelle successive ore il suo destino non è cambiato ma al suo fianco si sono avvicendati una miriade di personaggi, che lo hanno supportato e aiutato per poco tempo o che sono rimasti con lui fino alla fine. Tutti uniti verso una sola causa, come si conviene agli eroi, in particolare a quelli della Luce.

C'è una sorta di messaggio "ecologista" dentro Bravely Default II. Si parla dell'avidità umana che spezza gli equilibri della natura, del bene di pochi che viene sovrapposto senza umanità alcuna a quello di molti. Fortunatamente si parla anche tanto di amicizia, di legami che vengono forgiati e messi alla prova dalle difficoltà, di redenzione e di pentimento.

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Sappiamo cosa state pensando: questi sono temi classicissimi nei JRPG e non possiamo darvi torto, ma Bravely Default II non fa nulla per nascondere la sua natura classica, anzi la svela fin da subito per mettere a proprio agio chi questo genere di giochi li adora dai tempi di Chrono Trigger o forse anche prima. Fatta eccezione per un paio di meccaniche nei combattimenti che hanno contraddistinto la serie fin dall'inizio e di cui riparleremo a breve, ciò che vi apprestate ad iniziare è un'avventura che possiede tutti gli elementi tipici del genere, sia in termini narrativi che ludici. Tornarci sopra è un po' come trovarsi di fronte il proprio piatto preferito: si sa già cosa aspettarsi ma si sa già che piacerà.

Gli ingredienti sono semplici: una trama un po' scontata ma ricca di dialoghi che vi aiuteranno ad approfondire la conoscenza dei suoi protagonisti, il cui look vagamente deformed ricorda molto le loro controparti 3DS. Sono abbastanza stereotipati ma anche loro rappresentano parte del viaggio a ritroso nel tempo e imparerete come sempre ad affezionarvi in particolare ad un paio di essi, che inevitabilmente finirete con il prediligere quando si tratterà di assegnare armi, equipaggiamenti e abilità. A tal proposito, anche questo Bravely Default ruota attorno alla differenziazione delle classi, che possono essere assegnate ad ogni membro senza schemi troppo rigidi differenziandole tra primaria e secondarie. Ognuna porta con sé una personalizzazione sia estetica che funzionale, che finisce per concedere poteri unici al suo possessore.

Inizialmente si va un po' a caso e la tentazione di sperimentare è fortissima. Va benissimo. La cosa migliore consiste proprio nel provare varie soluzioni, soprattutto nelle prime ore. Occhio però perché la curva di difficoltà tende ad innalzarsi abbastanza velocemente. Per non farvi trovare impreparati dovrete mettere insieme un gruppo abbastanza vario in grado di fronteggiare numerose situazioni sia in attacco che in difesa. A tale scopo è opportuno inserire classi "pesanti" come il Fante Corazzato, uno dei migliori in termini di difesa, il Monaco (bravo e veloce anche a mani nude) o il Berzerker che non ha bisogno di tante spiegazioni.

Seth inizia come Tuttofare, classe assegnata ai personaggi con un ruolo iniziale non preciso. È buona in tutto ma non concede abilità speciali.

Allo stesso modo è NECESSARIO non prescindere dalla presenza di un Mago Bianco per le cure o Nero per gli incantesimi di attacco. Ne esiste anche un terzo, quello Rosso, che può padroneggiare entrambe anche se con meno efficacia. Volendo variare un po' per dare potrete assegnare ai personaggi di supporto le classi Giocatore d'Azzardo, le cui abilità sono affidate al caso al punto da potersi addirittura ritorcere contro il party, o il Pittomante, specializzato in magie che indeboliscono gli avversari.

Quelle che abbiamo nominato sono solo una parte delle Classi sbloccabili e spaziare dall'una all'altra scoprendone i pregi, adattandoli poi alle situazioni, è una delle parti più importanti, profonde e divertenti del gioco. Il loro utilizzo abbinato al sistema "Brave e Default" tipico di questa serie farà la felicità di chi ama sperimentare per trovare le soluzioni più efficaci e bizzarre. I combattimenti, neanche a dirlo, sono a turni e non esistono scontri casuali. I nemici sono visibili sia nei dungeon che sulla mappa generale e reagiranno in modo diverso al vostro passaggio. Quelli di livello nettamente superiore proveranno a sorprendervi correndovi incontro mentre quelli più deboli scapperanno in preda al panico, spetta a voi decidere quanti affrontarne per aumentare l'esperienza del vostro party.

Una volta dentro avrete di fronte la classica schermata con i membri del parte da un lato e i nemici dall'altro. Da qui in poi tutto andrà come vi aspettate:, ovvero scegliendo le opzioni di attacco e difesa nel menù di ogni personaggio e il relativo bersaglio su cui dirigere le "attenzioni". La variante sul tema è rappresentata dal già citato sistema Brave e Default.

Fin da subito è abbastanza chiaro chi è chi, ma il gioco delle parti riserva qualche piccola sorpresa.

All'inizio di ogni combattimento qualsiasi personaggio inizia con un Punto Brave o anche più, in casi speciali. Questi possono essere usati per aumentare il numero di azioni (Attacco, Abilità, Fuga e anche Oggetti) selezionabili in un solo turno, siano esse un attacco, abilità, l'utilizzo di un oggetto o anche un tentativo di fuga. Si possono usare anche dei PB che non si posseggono, ma ciò lascerà indifeso il personaggio nei turni successivi.

Scegliendo il comando Default invece vi chiuderete in difesa, subendo meno danno e mettendo da parte un PB per il turno successivo o recuperando uno di quelli spesi con il Default precedente. Per chi non ha mai giocato un Bravely Default questo sistema basato sul connubio "rischio/ricompensa" può sembrare complicato, in realtà necessita unicamente di pratica e specialmente nei combattimenti con i boss può davvero fare la differenza.

Esteticamente Bravely Default II ricorda da vicino i suoi predecessori ma l'arrivo su una console di maggior potenza ha permesso al team di sviluppo di aumentare la risoluzione facendoci godere di alcune location davvero deliziose. I personaggi hanno il tipico testone dello stile Chibi e le loro espressioni sono spesso esagerate per dare enfasi a ciò che dicono... a proposito, la localizzazione italiana dei dialoghi è di ottimo livello.

Nella prima città avrete la possibilità di mandare in spedizione una nave mentre la console è in modalità riposo. Al risveglio otterrete un resoconto del viaggio e il relativo loot.

I menù sono deliziosamente disegnati e ricchi di dettagli, forse anche troppi... in alcuni casi infatti le generose descrizioni tendono a coprire il testo sottostante, rendendo la lettura un po' difficoltosa. Ci farete comunque l'abitudine, anche perché già dopo qualche ora la gestione di inventario, poteri, classi e abilità diventerà quasi automatica.

Come dicevamo all'inizio della recensione, Bravely Default II è come un comfort food sul quale si torna con piacere pur conoscendolo alla perfezione (o forse proprio per quello) sapendo già che ci soddisferà. Se state cercando un JRPG che tenti voli pindarici o si inoltri in meccaniche mai viste prim, dovrete aspettare il prossimo treno, con il rischio però che vi porti dove non volete. Se deciderete di salire su questo convoglio, invece, la destinazione sarà già nota ma il viaggio sarà confortevole.

8 / 10