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Call of Duty: Black Ops 4 - prova

Kill confirmed.

Los Angeles - Qualche settimana dopo l'annuncio e qualche settimana prima del reveal dell'attesissima modalità battle royale Blackout, siamo tornati a giocare a Call of Duty: Black Ops 4, tanto per confermare le buone impressioni ricavate dal nostro primissimo hands on.

Questo perchè quei furboni di Treyarch, prima di sganciare la bomba, hanno intenzione di mostrare in lungo e in largo il loro cavallo di battaglia: la modalità multigiocatore. La cosa ci ha sorpreso relativamente. Un po' perché nonostante il grande successo di Zombie e la grande curiosità che circonda Blackout, il multiplayer è il motivo per il quale i fan di Call of Duty attendono con assoluto fervore il nuovo Black Ops. Un po' perché, all'interno di una struttura apparentemente classica, lo sviluppatore californiano ha inserito tutta una serie di novità in grado di dare all'esperienza un sapore nuovo, tutto da scoprire.

Innanzitutto c'è un rinnovato interesse per il gioco di squadra. Le nuove abilità degli specialisti, infatti, non servono solo per cercare di dare ai giocatori dei vecchi episodi un modo per mitigare la transizione verso il nuovo gameplay, ma danno ad ogni giocatore delle abilità che gli consentono anche di aiutare i compagni, come la possibilità di curare più velocemente e la capacità di avere una migliore mappatura della mappa.

Cover image for YouTube videoOfficial Call of Duty®: Black Ops 4 — Power in Numbers Cinematic

Questo perché una nebbia della guerra coprirà tutta la mappa, fatto salvo per ciò che è a portata di vista. In questo modo solo i nemici evidenziati dall'UAV o dai compagni potranno comparire all'esterno del proprio cono visivo, rendendoci quindi molto più vulnerabili alle imboscate. Certo, nulla che si avvicini alle interazioni necessarie in Battlefield V o Overwatch, ma si tratta sicuramente di un aspetto interessante, soprattutto in vista della stagione competitiva dove team affiatati potranno sfoggiare interessanti strategie oltre all'abilità con il fucile virtuale.

Anche il sistema di salute è profondamente cambiato. Innanzitutto questa non sarà più automaticamente rimpinguata, ma dovrà essere recuperata manualmente attraverso una cura, a sua volta gestita da un sistema di cooldown. Inoltre sulla testa di ogni giocatore comparirà una barra della vita che mostrerà chiaramente lo stato di salute nemico. Gli effetti di questo cambio sono principalmente due: il primo è che ci vorranno più colpi per essere abbattuti.

Il time-to-kill, infatti, è sensibilmente più ampio che in passato e questo darà tempo, ai giocatori più abili, di provare a mettere in atto delle strategie difensive prima di morire. Il secondo è che durante la partita occorrerà spezzare il ritmo dell'azione per trovare qualche secondo per curarsi e recuperare le energie. A meno di voler perdere uno scontro per via di un colpo di striscio.

Ogni specialista non solo ha un background ben definito, ma garantisce l'accesso ad una serie di abilità specifiche.

L'altra novità, perlomeno rispetto a Black Ops 3, è il ritorno dei "boots on the ground". In altre parole i soldati non potranno più fare doppi salti, correre sui muri e cose simili, ma dovranno stare coi piedi per terra o al massimo sfruttare delle abilità specifiche di qualche operatore per utilizzare un rampino o accelerare i movimenti.

Il risultato finale è piuttosto convincente, dato che Treyarch sembra essere stata in grado di trovare un buon bilanciamento tra la frenesia e i ritmi indiavolati di Call of Duty con alcune delle tendenze emerse recentemente che premiano maggiormente il gioco di squadra rispetto a quello individualista.

La libertà concessa nella costruzione del proprio soldato, attraverso un classico Pick 10, dovrebbe inoltre garantire quella flessibilità necessaria in modo che chiunque riesca ad adattare il gameplay al proprio stile di gioco, consentendo anche a coloro che non sono dei veri e propri assi dello shooting di trovare un modo per partecipare alla vittoria della propria squadra conquistando obiettivi e aiutando i compagni.

Il motore grafico corr già a 60 fotogrammi al secondo piuttosto granitici e garantisce un livello di dettaglio superiore al passato.

Per questo motivo sarà importante che le mappe e le modalità a disposizione continuino a sposare questo cambiamento. A Los Angeles Treyarch ha fatto provare Dominio, Control e Harpoint. La prima è una modalità classica di Call of Duty. Sulla mappa compariranno tre punti di controllo che andranno conquistati e difesi. Più punti di conquisteranno e maggiore sarà il punteggio ottenuto ogni 5 secondi.

Alla fine del round vincerà la squadra col punteggio più alto. In Control la squadra in attacco dovrà conquistare due posizioni prefisse sulla mappa. ma avrà un numero limitato di rientri per farlo. In Hardpoint il punto da controllare sarà uno solo, ma si sposterà ad intervalli regolari sulla mappa. La squadra che collezionerà il numero maggiore di punti vincerà il round.

Le modalità presentate finora, quindi, rispondono alle esigenze del gioco di squadra, nonostante siano anche esperienze nelle quali un lupo solitario in cerca di kill può, comunque, dare un suo contributo alla causa.

Il sistema della salute è completamente nuovo e consente di vedere quanta energia abbiano compagni e nemici.

La dimensione delle mappe sembra al momento piuttosto contenuta. Le arene sono articolate e ben disegnate, con punti nei quali sono maggiormente adatte alcune armi ed altri più adatti ad altre, ma sembra mancare per il momento la varietà stilistica e concettuale presente, per esempio, in Advanced Warfare.

Per il resto il motore di gioco sembra già pronto per l'uscita. 60 frame al secondo granitici, un buon livello di dettaglio e una pulizia superiore al normale per quanto riguarda animazioni ed effetti speciali. Sarà interessante vedere come Activision risponderà a EA e alla sua volontà di rinunciare ad ogni forma di Season Pass per Battlefield.

Le notizie circolanti in queste ore parlano di un piano che prevede un arrivo più dei contenuti omogeneo nel tempo. Le ipotesi dicono che ci sarà solo un season pass "obbligatorio" per avere accesso alle nuove mappe e che non sarà possibile acquistare i singoli contenuti a tronconi come in passato. Sarà una mossa vincente?

Call of Duty: Black Ops 4 sembra essere già pronto per il 12 ottobre, quando il gioco arriverà nei negozi su PlayStation 4, Xbox One e PC. Il bilanciamento delle armi e delle modalità di gioco, infatti, sembra già ad ottimo punto e l'impressione è che manchino solamente alcuni dettagli prima della chiusura dei lavori.

Questo darà modo a Treyarch di concentrarsi sulle diverse esperienze zombie promesse, ma soprattutto su Blackout, una modalità che porterà la serie di Call of Duty in un territorio inesplorato: i combattimenti su larga scala della modalità battle royale. Eurogamer sarà sempre in prima linea per tutte le novità sul gioco, quindi rimanete con noi.

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Call of Duty: Black Ops 4

PS4, Xbox One, PC

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Luca Forte

Contributor

Luca si divide tra la gestione del ruspante VG247.it e l'infestare Eurogamer con i suoi giudizi sui giochi sportivi, Civilization, Fire Emblem, Persona e Football Manager. Inviato d'assalto, si diverte a rovinare le anteprime video dei concorrenti di tutto il mondo in modo da fare sembrare le sue più belle.

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