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Call of Duty: Black Ops 2 - Reloaded

I Treyarch meritano ancora i nostri risparmi?

Dopo quell'ottimo reboot che era stato il primo Modern Warfare, seguito dallo splendido Modern Warfare 2, il susseguirsi di continue iterazioni della serie ha portato all'abuso di una formula di successo. Le ben note vicende che hanno portato alla dipartita di West e Zampella hanno avuto conseguenze sulla qualità dei successivi Call of Duty di Infinity Ward, come Modern Warfare 3 e il recente Ghosts, ma anche di riflesso sui Black Ops targati Treyarch.

Quest'anno tocca all'analisi a posteriori di Call of Duty: Black Ops 2, l'ultima fatica dei Treyarch che la scorsa stagione natalizia aveva avuto vita facile nel accaparrarsi il trono di sparatutto (e gioco) più venduto di fine anno: Battlefield 3 era ormai giunto alla fine dei suoi DLC e nessun altro gli ha conteso la palma di miglior shooter natalizio.

In tale contesto, e forte di un background preparato dai titoli precedenti, Call of Duty: Black Ops 2 non ha avuto alcun problema nell'affermarsi ancora una volta ai massimi livelli in termini di successo del multiplayer e di copie vendute più in generale. Come da tradizione di Treyarch fin dai tempi di World at War, l'offerta si è concentrata su tre elementi base: la breve ma spettacolare campagna singleplayer, il multiplayer che tutti ormai conosciamo da tempo (mappe relativamente piccole, gameplay frenetico, milioni di armi e perk da sbloccare) e la consueta modalità cooperativa basata su ondate di zombie che i fan ormai chiedono a gran voce a ogni nuova uscita targata Treyarch.

Il motore grafico è una versione pesantemente evoluta dell'Id Tech 3. Una scelta obbligata per permettere i 60 FPS su PS3 e Xbox 360, ma ormai giunta al capolinea dal punto di vista tecnico.

Il lancio come da tradizione è stato fatto in pompa magna, e l'immediato successo del gioco non solo ha fatto sorridere le casse di Activision per i 500 milioni di dollari incassati al day one ma ha anche creato qualche grattacapo agli utenti che, a prescindere dalle piattaforme su cui il gioco è stato pubblicato, è stato affetto da numerosi bachi di sistema.

"La versione PC è stata quella che più delle altre ha visto arrivare delle patch, vista la facilità con cui è possibile installare cheat"

Nulla di particolarmente grave ma sicuramente si è trattato di un lancio leggermente più tribolato di quelli precedenti, a causa di bug in quantità presenti un po' in tutti i settori del gioco, anche se il multiplayer ha ovviamente fatto la parte del leone. Immediatamente Treyarch si è messa all'opera e già nei primi mesi del 2013 i problemi di maggiore entità sono stati risolti tramite una serie di patch che hanno reso Call of Duty: Black Ops 2 molto stabile su tutte le piattaforme coinvolte, in particolare le due console più importanti e più vendute, Xbox 360 e PS3.

La versione PC, sicuramente la migliore dal punto di vista estetico, è anche quella che più delle altre ha visto arrivare delle patch, vista anche la facilità con cui è possibile installare cheat che sono arrivati a comprendere addirittura pacchetti completi come wallhack, aimbot, prestigio, invisibilità, god mode, munizioni infinite. Vi viene in mente qualcosa d'illecito? Il risultato è che il multiplayer della versione PC è stato molto meno appetibile di quanto avrebbe potuto essere, nonostante il milione di copie vendute in tutto il mondo.

Una comparazione delle versioni console di Black Ops 2.

La presenza di ben tre anticheat integrati ha fatto da deterrente ma la sensazione diffusa è che il problema non sia mai stato sradicato del tutto fino alla fine e che a tutt'oggi molti stiano ancora usando trucchetti di vario genere per arrivare in cima al tabellone dei punteggi o livellare più velocemente. Un vero peccato, anche se è abbastanza chiaro che l'attenzione di Activision si è concentrata fin dall'inizio sulle edizioni console, notoriamente più impermeabili a questo genere di problematiche.

"Call of Duty: Black Ops 2 ha pagato la scelta del "more of the same" nel multiplayer"

E infatti il successo immediato ha confermato che, almeno per Call of Duty: Black Ops 2, ha pagato la scelta del "more of the same" nel multiplayer, per quanto impreziosito dall'introduzione di gadget ancora più tecnologici di quelli presenti nei precedenti capitoli, creando un altro titolo in grado di generare server multigiocatore pieni su entrambe le console maggiori. Certo, chi ne aveva avuto già abbastanza ai tempi di Modern Warfare III probabilmente ha lasciato perdere, ma si è trattato di una minoranza visto che Call of Duty: Black Ops 2 si è confermato lo sparatutto online più giocato di fine 2012 e inizio 2013 su Xbox 360 e PlayStation 3.

Anche oggi si difende molto bene nei confronti di Ghosts. La versione PC si è comportata in modo meno entusiasmante in virtù del minor numero di copie vendute e del cheating diffuso ma tuttora presenta parecchi server pieni in cui dare libero sfogo ai propri istinti da guerrafondai. Molto meno rosea è la situazione per Wii U: la combinazione tra l'esiguo parco console installato e le poche copie piazzate è stata letale per la diffusione del gioco sulla piattaforma di Nintendo.

La modalità cooperativa ha sempre avuto un certo successo tra gli amanti degli zombie fin dai tempi di World at War.

Al solito, oltre alla quindicina di patch pubblicate a cadenze regolari dal giorno della pubblicazione fino allo scorso mese di novembre, sugli scaffali virtuali sono arrivati anche quattro DLC ufficiali che hanno proposto tutta una serie di contenuti inediti a partire dall'arrivo del Season Pass che apriva l'accesso a tutti i contenuti extra in arrivo per il 2013, in concomitanza con una mappa inedita.

"Le versioni da privilegiare sono chiaramente quelle per Xbox 360 e PS3"

Il primo DLC s'intitolava Revolution ed è stato pubblicato a fine gennaio comprendendo quattro mappe multiplayer e due nuove modalità per lo zombie coop. Uprising e Vengeance sono stati lanciati a maggio e settembre, e hanno proposto fondamentalmente due tranche di contenuti identici: una mappa per il multiplayer cooperativo, tre mappe inedite e un remake di una mappa multiplayer presentata due anni fa dai Treyarch nell'originale Black Ops.

Le ostilità sono terminate alla fine di agosto con l'arrivo di Apocalypse che ha presentato cinque mappe: una per il coop e quattro per il multiplayer competitivo, di cui due inedite e due riciclate. È interessante notare che tutti i DLC pubblicati sono stati lanciati quasi simultaneamente per Xbox 360, PS3 e PC: la Wii U è stata esclusa dal lotto, probabilmente a causa dello scarso numero di copie vendute.

Il trailer del Revolution map pack.

Alla luce di tutto questo, il consiglio per gli acquisti è semplice: le versioni da privilegiare sono chiaramente quelle per Xbox 360 e PS3, visto che a tutt'oggi garantiscono ancora un anno abbondante di gameplay online senza timore di restare appiedati. Questo nonostante la parabola discendente di una serie che, per quanto ancora spettacolare da vedere, necessita assolutamente di un nuovo motore grafico che sfrutti il potenziale delle nuove console e di un modello di gameplay evoluto per contrastare la serie Battlefield.

Un assunto confermato dal fatto che mentre Call of Duty: Black Ops 2 rimane un titolo complessivamente di alto livello, Call of Duty: Ghosts è lo specchio della parabola discendente intrapresa da Infinity Ward già con Modern Warfare 3. Ciononostante, Black Ops 2, acquistato oggi al prezzo di 29 euro per Xbox 360 o PS3, resta un buon investimento per come riesce a coniugare singleplayer, multiplayer e coop in un'unica soluzione.