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Cambridge Audio Melomania 1 - recensione

Auricolari true-wireless premium per audiofili con qualche riserva.

Cambridge Audio è un marchio ben noto nel campo dell'audio professionale. Se può risultare nuovo ai consumatori giovani e casual o a chi cerca prodotti commerciali, chi invece punta da sempre sulla qualità prima di tutto sa bene che si tratta di un'azienda prestigiosa che si è affermata ben presto dopo la sua nascita negli anni '60 a Cambridge, città inglese che ha dato appunto il nome alla società.

Il mercato dell'audio sta velocemente cambiando. Tutti siamo sempre più in movimento (fatta eccezione per questo periodo pandemico) e vogliamo ascoltare la nostra musica e i nostri contenuti multimediali in giro per strada, sui mezzi e in aereo. E vogliamo farlo sempre più senza compromessi in termini di qualità, ergonomia o longevità. Non per nulla proliferano ormai sempre più cuffie e auricolari wireless di qualità premium. Apple ha un po' lanciato la moda di questo fenomeno con gli AirPods, fissando nuovi standard a cui tutti i produttori si sono dovuti più o meno affiancare per evitare di rimanere tagliati fuori da un mercato molto ricco di clienti e potenziali guadagni.

E così, forse un pochettino in ritardo, anche Cambridge Audio si è lanciata nel mercato degli auricolari true-wireless con Melomania 1. Si tratta di un prodotto premium che si va a posizionare nella fascia di mercato degli Airpods, non degli AirPods Pro, da 100 euro. Tra le caratteristiche chiave del prodotto, troviamo gli ultimi standard bluetooth, una grande longevità delle batterie e una qualità dell'audio di primo livello. In questa recensione andremo ad analizzare pro e contro del prodotto, dopo aver provato gli auricolari per diverse settimane in diversi scenari di utilizzo.

La custodia è compatta e leggera e ricarica gli auricolari per altre quattro volte senza attaccarsi alla rete elettrica. Un led indica le cariche residue.

Iniziamo a parlare dalla confezione, in cui troviamo gli auricolari racchiusi nella custodia magnetica che funge anche da base di ricarica, tre coppie di gommini di varie dimensioni, di cui una in memory foam, un cavo di ricarica micro-USB-A e il manuale d'istruzione. Quest'ultimo è quanto mai necessario visto che le numerose funzioni degli auricolari si regolano con diverse combinazioni di pressione dell'unico tasto posto sulla base degli auricolari.

Estratti gli auricolari dalla loro custodia, notiamo subito la particolare forma a missile, davvero insolita per questo tipo di prodotti. Una scelta un po' bizzarra che ci ha fatto temere per fattori quali ergonomia e possibilità che scivolino, non essendo previsto alcun tipo di aggancio al padiglione auricolare, ma del resto non sono prodotti pensati per lo sport. E in effetti, è stato inizialmente difficile posizionare correttamente e saldamente gli auricolari: occorre provare svariati gommini per trovare i più adatti al nostro orecchio, ma anche trovare la posizione giusta. Una volta fatto ciò, gli auricolari stanno abbastanza fermi, anche se rimane una certa paura costante che possano scivolare via senza che ce ne accorgiamo.

Quello che stupisce subito degli auricolari è la loro leggerezza ma, nonostante ciò, le batterie integrate sono in grado di garantire ben nove ore di riproduzione, a cui si aggiungono altre trentasei ore della la carica aggiuntiva immagazzinata nelle batterie della custodia, per un totale di quarantacinque ore totali senza dover ricaricare alla presa: davvero eccellente. La custodia ricaricante è molto compatta e facile da tenere in tasca, ha degli agganci magnetici per coperchio e slot auricolari, e si ricarica con cavo micro-USB di tipo A. Peccato non sia stato inserito il più potente standard USB-C.

Cover image for YouTube videoIntroducing Melomania 1

L'accoppiamento con i nostri dispositivi è risultato molto facile e grazie allo standard BT 5.0 che garantisce una riproduzione senza intoppi anche attraverso diversi muri. Troviamo anche il supporto ai più aggiornati protocolli audio come aptX, SBC e AAC . Particolarmente importante è lo standard aptX che permette uno streaming dell'audio di maggior qualità, ad alto bit-rate. Se accoppiato con uno smartphone che lo supporta, dovrebbe andare in automatico, ma si può sempre disattivare e passando dall'uno all'altro si percepisce immediatamente la differenza di qualità. Specialmente con musica jazz, classica o rock con molti strumenti ci si accorge che solo con questo standard si riesce a cogliere il singolo strumento. Il rovescio della medaglia è che questo protocollo può subire interferenze in zone residenziali con molti segnali wi-fi attivi, quindi è gradita la possibilità di passare al protocollo normale.

La qualità dell'audio è davvero eccellente quindi, ben all'altezza del marchio Cambridge. Facendo delle prove di confronto ascoltando gli stessi brani in sequenza con altri auricolari di pari fascia la differenza di qualità sonora è davvero abissale, in certi casi imbarazzante. Melomania 1 farà impallidire i vostri auricolari che fino a poco prima ritenevate eccellenti. Tuttavia, ci sono anche dei punti deboli, come ad esempio il volume. Quest'ultimo non è molto alto, anche se impostato al massimo, ma almeno non distorce mai. E se a questo sommiamo che la conformazione di questi auricolari non garantisce un totale isolamento acustico dall'esterno, potrebbe essere non sufficiente in mezzo al traffico di popolose metropoli, o se passiamo vicino a un cantiere. Anche i bassi non sono particolarmente potenti, e si sente la mancanza di un app per smartphone di controllo ed equalizzazione che invece è disponibile su prodotti di altri brand.

Il tasto alla base regola tutte le funzioni.

La qualità dell'audio quindi è ai massimi livelli e non si discute, ma per quanto riguarda l'ergonomia? Il design in-ear privo di supporti all'orecchio e il generoso volume degli auricolari rendono un po' scomodo l'ascolto per lunghe sessioni e potrebbe non adattarsi a tutte le orecchie. Inutile girarci attorno, gli auricolari sono grossi. Inoltre, pur avendo la certificazione IPX5 a prova di sudore e schizzi, sono assolutamente sconsigliati per l'utilizzo durante l'allenamento perché è altamente probabile che scivolino dalle orecchie.

Altra cosa che potrebbe non piacere a tutti è la gestione dei comandi, unicamente gestita dalla pressione di un tasto posto alla base dell'auricolare che va pigiato verso l'interno dell'orecchio. Tutti i comandi si gestiscono così, con pressioni multiple o prolungate nel tempo, e alla lunga potrebbe dare fastidio all'orecchio, per cui converrà spingere con l'indice mentre con le altre due dita tenete l'auricolare dai lati. Insomma, non proprio il massimo sul fronte usabilità. Avremmo preferito comandi a sfioramento o tastini posti sui lati.

I microfoni sono posti sui lati. Funzionano bene anche se non sono al top come l'audio.

Infine, un paio di parole sul microfono, che è risultato nella media. Supporta tutti gli assistenti vocali e ha una tecnologia di cancellazione dei rumori di fondo. Non è tra i migliori mai visti, ma questi sono auricolari pensati per l'ascolto della musica e con un certo standard qualitativo, non certo per lunghe e frequenti conversazioni. Insomma, per qualche chiamata breve e saltuaria e per i comandi vocali è più che adeguato.

In conclusione, gli auricolari true-wireless Cambridge Audio Melomania 1 sono un prodotto eccellente per quanto riguarda la qualità dell'audio: sono decisamente tra i migliori mai provati su questa fascia di prezzo. Longevità della batteria, leggerezza e portabilità sono tra i punti forti, mentre tra i punti deboli dobbiamo citare ergonomia e gestione dei comandi. A nostro modo di vedere non è un prodotto pensato per la routine di tutti i giorni o per fare sport, rischiereste di perderle. Il target è piuttosto l'utente che ama la musica ad alta fedeltà, da ascoltare in casa o in ambienti comodi e che non vuole l'impiccio di voluminose cuffie o che non voglia disturbare il vicinato con potenti impianti hi-fi. A 100 euro circa, sono probabilmente il prodotto che suona meglio sul mercato, ma non pensate di comprarli per andarci a correre o in bici o sul monopattino, limitatevi alle tranquille passeggiate.

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Marco Procida

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