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Chernobylite - recensione

Voi premereste il tasto AZ-5 del reattore 4 di Chernobyl?

Chi ha vissuto negli anni '80 ricorderà sicuramente i mesi e gli anni di angoscia e incertezza sperimentati in tutta Europa in seguito all'esplosione del reattore 4 di Chernobyl.

Una minaccia invisibile s'infiltrava subdolamente in tutti gli elementi della catena alimentare tramite le radiazioni del combustibile instabile esposto ormai all'aria, radiazioni che sapevamo bene non si sarebbero arrestate se non in milioni di anni.

In qualche modo siamo riusciti a sopravvivere alla più grande catastrofe nucleare della storia, grazie a sacrifici di vite umane, economici e politici (l'incidente fu la causa principale del crollo dell'URSS), anche se le conseguenze a lungo termine saranno sempre misteriose e non facilmente quantificabili.

A partire dagli anni '90 ci si è un po' dimenticati di quell'incidente (la mente tende a dimenticare gli eventi traumatici) ma negli ultimi tempi l'attenzione è tornata viva attorno a quel maledetto reattore. Videoludicamente parlando, l'ottima serie S.T.A.L.K.E.R ha riportato in auge l'interesse verso quel setting; nel frattempo, nel mondo reale un nuovo sarcofago da due di miliardi di dollari ha assicurato una certa tranquillità per i prossimi cento anni. Infine, la recente miniserie TV Chernobyl di HBO è diventata di tendenza, arrivando alle masse e suscitando la curiosità anche in chi non era nato all'epoca del disastro, dando vita a un vero e proprio business del turismo nella Zona di Esclusione.

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Sfruttando questa tendenza, lo studio indie polacco The Farm 51 (conosciuto già per Get Even) ha sviluppato ed edito Chernobylite, un RPG non lineare con elementi survival horror ambientato nella zona di alienazione di Chernobyl. Il gioco è stato finanziato tramite una campagna Kickstarter di successo che ha doppiato l'obiettivo preposto di $100.000, entrando nel 2019 nel programma Early Access di Steam. Oggi finalmente il titolo esce sul mercato nella sua build finale su PC e andremo a recensire questa versione. Nel corso del 2021 sono attese anche le versioni PlayStation, Xbox e Stadia.

L'avventura ci mette nei panni di Igor, un fisico che lavorava alla centrale più di 30 anni fa. La sua missione? Una disperata ricerca di Tatyana, la donna amata di cui perse completamente le tracce in seguito all'incidente. Sarà morta in seguito all'esposizione alle radiazioni? Oppure è stata evacuata e ha perso la memoria? Dovremo indagare a fondo per scoprirlo in un ambiente tremendamente ostile pieno di soldati, stalker, mostri e insidie ambientali. Sì, perché la zona di esclusione permette di girovagare solo con dei permessi speciali e l'esposizione è consentita solo per poche ore, altrimenti le radiazioni assorbite possono diventare pericolose.

Alcune zone sono più radioattive di altre, per cui dovremo controllare costantemente il nostro fido contatore Geiger perché quando i mSV salgono sopra le 10 unità si deve fare dietro-front di corsa, altrimenti le conseguenze potrebbero essere immediate o persino letali. Per questo motivo, dopo una missione all'aperto dovremo necessariamente tornare al chiuso e al sicuro prima che faccia buio.

Il nostro rifugio diventerà pian piano il nostro campo base: qui potremo realizzare strutture e attrezzature craftando le cianfrusaglie e le materie prime trovate in giro nel corso delle esplorazioni diurne. Tavoli da lavoro, macchine da taglio, generatori di energia, purificatori d'aria, mobili e quant'altro. Ogni struttura permette la produzione di oggetti ed equipaggiamento, ma occhio perché ognuna di esse ha dei benefici ma anche costi di produzione e di mantenimento in termini di energia elettrica, così come avviene negli strategici in tempo reale.

Il nuovo sarcofago da 2 miliardi che ricopre il reattore 4 è riprodotto fedelmente.

Nel campo base potremo quindi gestire il nostro fortino e farlo crescere per dotare il nostro team di armi ed equipaggiamenti sempre più efficaci, ma dovremo anche curarci della salute fisica e psichica dei soldati, razionando il cibo trovato o cucinato tramite i fornelli e curando le ferite. A seconda di come tratteremo il team, ci saranno ripercussioni sul morale e sull'efficienza in battaglia e di conseguenza sulle missioni. A ogni membro si può infatti assegnare una missione specifica secondaria che svolgerà parallelamente a quella giocata dal nostro alter-ego e trascurando troppo i nostri uomini si può pure rischiare di farli morire di fame o di stenti.

I dialoghi sono ben sviluppati e completi di risposte multiple e di doppiaggio. Si può scegliere tra l'audio russo (decisamente consigliato) o inglese, ma la buona notizia è che ci sono i sottotitoli italiani per menu e dialoghi. I nostri alleati avranno sempre proposte e consigli da darci e là fuori troveremo anche tanti NPC con storie da raccontarci o affari da proporci.

Alcune materie prime sono infatti molto difficili da trovare e sono indispensabili per far crescere la struttura della base. Con questi mercanti avremo la possibilità di scambiare provviste, equipaggiamenti o munizioni in cambio di materie infiammabili o componenti elettronici. Non ci sono soldi, del resto siamo a Chernobyl, mica nel mondo evoluto.

Completando le missioni principali e secondarie ed esplorando le varie zone otterremo punti abilità, che potremo spendere per sbloccare dei perk per Igor e per i suoi alleati, sempre con l'obiettivo di diventare più forti o di eseguire nuove azioni necessarie in alcune zone. Il sistema ci è parso ben congegnato perché stimola il giocatore a lanciarsi nelle missioni opzionali e persino di ripeterle più volte, se possibile.

L'hub delle missioni ci dà anche una suggestiva vista della zona e della mega antenna Duga.

Per quanto riguarda l'approccio al gameplay, c'è molta libertà lasciata all'utente. Ci si può muovere furtivamente in cerca di atterramenti stealth o affrontare a viso aperto il nemico in concitati scontri a fuoco. I soldati avversari entrano in allerta non appena sentono rumori o vedono movimenti sospetti, fino ad aprire il fuoco in caso di un avvistamento certo. L'IA è buona ma non ottima: i soldati inseguono il bersaglio anche a centinaia di metri, e se non ci trovano segue una fase di ricerca prima che ritornino alla loro postazione di sentinella.

Qualche piccola frustrazione può risultare dal fatto che dopo un'uccisione silenziosa i gruppi di nemici entrano in allarme anche se non siamo nel campo visivo, ma questo è un difetto comune a molti giochi stealth. Inoltre, l'aming risulta a volte impreciso, mentre i soldati nemici sono capaci di headshottarci da decine di metri con facilità. Questo in generale scoraggia gli scontri alla Rambo.

Le scelte multiple e la possibilità di ingaggiare diversi alleati aprono la strada a plot twist e playthrough ogni volta differenti. Gli alleati hanno ognuno una storia da raccontare, un'opinione diversa su come affrontare le varie missioni e ogni scelta andrà a modificare gli eventi del gioco o persino la radioattività delle zone.

Quindi, da questo punto di vista, il gioco offre una certa rigiocabilità, spinta anche dalla volontà di sbloccare tutte le attrezzature per la base e le armi migliori, nonché le abilità dei personaggi. Quest'ultima feature dipende da che tipo di giocatori siete. Se amate The Sims, ci sarà di che sbizzarrirsi, trasformando il covo in un piccolo resort, ma d'altro canto questo potrebbe risultare un aspetto noioso ai più. Il sistema di loot non è invece particolarmente avanzato.

Incontreremo spaventose creature infuse della misteriosa sostanza Chernobylite.

Le materie prime non sono moltissime e i funghi sono richiesti praticamente per craftare tutto, persino i letti: chi l'avrebbe mai detto? Inoltre, c'è un sistema di scanning che permette di vedere gli oggetti da raccogliere persino attraverso muri multipli, non una gran cosa per favorire l'esplorazione.

Per quanto riguarda l'aspetto tecnico, Chernobylite è decisamente ben fatto. L'area di esclusione è stata completamente scansionata in 3D con una copertura di oltre 1000 miglia quadri attorno al reattore, e in più sono esplorabili anche la cittadina di Pripyat con i suoi alti palazzi abbandonati e la suggestiva ruota panoramica divenuta iconica tanto quanto inquietante.

Il mondo di gioco è denso di vegetazione che si muove realisticamente sia col vento sia con il nostro passaggio. Ci sono poi effetti atmosferici variabili come pioggia e nebbia che influiscono sul gameplay in termini di velocità di movimento e capacità di avvistamento dei nemici. Questo implica che potremo sfruttare il meteo anche a nostro vantaggio.

Nelle zone più radioattive gli effetti particellari ed il blur sono ben impiegati per simulare le ceneri radioattive. Sarà realistico? Chi lo sa? Del resto, chi c'è stato 30 anni fa non ha potuto certo raccontarlo. In ogni caso questa scelta tecnica rende bene l'idea. Alle ambientazioni reali si alternano quelle virtuali di una realtà parallela distopica, un po' simile a quanto visto in titoli come Darksiders o Astral Chain.

La sala di controlla riprodotta nel dettaglio. E voi avreste premuto il tasto AZ-5

Queste ambientazioni sono ben sfruttate per veicolare le inquietudini interiori miste ad allucinazioni del protagonista. La materia soprannaturale Chernobylite invade il mondo reale, cresce attorno a ogni edificio e permette di creare whormhole per teletrasportarsi alla base o in realtà parallele, a noi così come ai mostri, che possono quindi spuntarci alle spalle all'improvviso.

I modelli dei personaggi sono convincenti e le animazioni abbastanza fluide, anche se il sistema fisico non ci è parso molto avanzato, sicuramente non all'altezza delle produzioni tripla A, ma sarebbe fuori luogo aspettarsi livelli simili da una produzione di questo budget. La colonna sonora si sposa bene con l'atmosfera e aiuta nell'immedesimazione, magari non la ricorderete, ma questo è generalmente un buon segno in un gioco simile perché significa che non distrae. I momenti di thriller/horror sono comunque sempre ben accompagnati per aumentare il coinvolgimento.

Abbiamo testato il titolo su una piattaforma costituita da Ryzen 2700x, 16GB DDR4 3000MHz, SSD Crucial P1 1TB e Nvidia GeForce RTX 3060 Ti. Questa configurazione è ben al di sopra dei requisiti consigliati e ci ha permesso di impostare tutto a ultra e di mantenere i 60fps. Disattivando il V-sync si superano i 100fps anche all'esterno con la densa vegetazione, mentre attivando il DLSS, che è supportato, si può salire di risoluzione mantenendo gli stessi livelli di frame-rate.

Abbiamo provato anche a lanciare il gioco da hard disk, nello specifico un Barracuda Compute da 4TB, ma sconsigliamo questa opzione in quanto i caricamenti sono lenti all'avvio del gioco e i salvataggi automatici generano pesanti rallentamenti al frame-rate che potrebbero minare l'esperienza.

Nel campo base possiamo costruire numerose strutture per realizzare vari oggetti ed equipaggiamento.

Tirando le somme, Chernobylite è un gioco che ci ha convinti e appassionati. Il setting è decisamente suggestivo e riprodotto fedelmente, e praticamente permette di fare un viaggio realistico nella Zona di Esclusione senza correre il rischio di assorbire pericolose radiazioni.

Il gameplay mischia sapientemente elementi RPG, stealth, gestionali, e da survival horror psicologico, anche se bisogna ammettere che salvo alcuni momenti, il gioco non è poi così spaventoso, probabilmente non ai livelli di Stalker.

Con tante dinamiche così differenti in un solo gioco, però, il rischio di fare tutto male c'era ma gli sviluppatori sono invece riusciti nell'impresa di creare un gioco bilanciato, non troppo complesso ma nemmeno troppo banale. Non possiamo che consigliarlo agli amanti di titoli come Stalker, Metro 2033 e Fallout.

8 / 10

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Chernobylite

PS5, Xbox Series X/S, PC

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Marco Procida

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