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Cobalt - recensione

Cinque anni di sviluppo ben spesi.

Cobalt può sembrare a prima vista un action shooter 2D in stile "metroidvania" come tanti, ma sotto la superficie cela una profondità degna di nota. Basti pensare che il gioco offre ben 6 modalità tra single-player e multiplayer competitivo e cooperativo. Vanta 80 mappe e ben 67 armi tra cui scegliere, un innovativo sistema di combattimento il cui punto focale è rappresentato dalla possibilità di deflettere i colpi eseguendo capriole in bullet time, ma anche meccaniche stealth, loot, puzzle, dialoghi a scelta multipla e persino un editor di livelli. Il piccolo studio indie Oxeye ci ha lavorato per ben 5 anni, e si vede.

Il menu iniziale ci permette di scegliere tra diverse modalità offline e online. Tra queste vi è un tutorial (caldamente consigliato) che consente di prendere confidenza con il battle system che, molto complesso, richiederà del tempo per essere metabolizzato. Iniziando la modalità storia vestiremo i panni di Cobalt, un robot membro dell'Unità Spedizione Boreale, inviato su un pianeta sconosciuto alla ricerca delle origini della sua specie. Questa modalità si potrà affrontare in solitario o in multiplayer locale. Se ne avete la possibilità, consigliamo questa seconda opzione: ne conseguirà un divertimento più che raddoppiato.

Nel corso del suo cammino Cobalt incontrerà svariati nemici che tenteranno di ostacolarlo con ogni tipo di arma. Per contrastare tali minacce potrà contare su tre classi di armi: corpo a corpo, da fuoco e da lancio. Ogni tipologia avrà una sua chiave tattica e sarà utile avere a disposizione un arsenale vario. Per quanto concerne la difesa, la meccanica principale ruota attorno alla deflessione dei proiettili: quando un colpo letale viene lanciato si attiverà automaticamente una modalità bullet time, il tempo rallenterà e saremo chiamati a volteggiare in aria per salvarci la pelle.

Cobalt darà un nome a ogni pet che lo accompagnerà nella sua avventura.

La complessità e delicatezza di questa fase viene incrementata dal fatto che Cobalt, mentre esegue una capriola, è immune ai proiettili in tutto il corpo tranne che nei piedi, per cui ci vorrà una buona dose di abilità (e di fortuna) per non finire con le estremità rivolte verso i proiettili al momento dell'impatto. Un'ulteriore chicca tattica risiede nel fatto che l'angolazione della deflessione cambierà in base alla parte del corpo colpita: colpendo di testa, ad esempio, il colpo tornerà dritto al mittente, con i relativi vantaggi del caso.

Ma non è tutto: per la difesa si può contare anche su una speciale cintura elettrica che genera un campo magnetico protettivo, che funzionando a batterie richiederà la ricerca costante di nuove risorse energetiche tramite loot o dagli shop sparsi nei livelli. Un terzo stadio di difesa è rappresentato dagli scudi fisici che saranno presenti in varie forme e tipologie. Stesso discorso per le armi da fuoco, che oltre ad essere presenti in grande varietà e caratteristiche, saranno persino potenziabili.

Per quando riguarda le armi da lancio anche qui la scelta è vasta: ci saranno lance, pietre, granate a frammentazione e allucinogene, dinamiti, mine, molotov e persino oggetti che lanciati faranno comparire dei pet. Sì, in Cobalt ci sono anche i pet, fidi compagni che ci proteggeranno, alcuni persino cavalcabili. Capiterà anche di incontrarli strada facendo ma saranno ostili. In tal caso si potrà scegliere se sconfiggerli o addomesticarli e, una volta divenuti fedeli, Cobalt assegnerà simpaticamente loro un nomignolo. Allo stesso modo, ci si dispiacerà quando perderanno la vita, tramite un'esclamazione melodrammatica.

I boss di fine livello saranno abbastanza tosti, richiedendo diversi tentativi per avere la meglio.

Con un sistema di combattimento tanto elaborato ci vorrà un bel po' di tempo per acquisire confidenza e padronanza e se a questo uniamo un livello di difficoltà piuttosto alto, ci saranno dei momenti in cui le morti si susseguiranno a raffica e verrà voglia di tirare via il joypad. Fortunatamente i checkpoint sono frequenti e verremo ripagati da un gameplay assolutamente gratificante. Man mano che andremo avanti, infatti, acquisiremo sempre più conoscenza di nuove tecniche e strategie, cosa che ci invoglierà a giocare sempre di più. Un valido e ben strutturato sistema di achievement restituirà inoltre ulteriore soddisfazione al giocatore.

Ma il combattimento, come dicevamo poc'anzi, non è l'unico aspetto chiave del gioco. Ci saranno puzzle da risolvere, generatori e ascensori da attivare, casseforti e porte da forzare, ostaggi da mettere in salvo, computer da hackerare e segreti da scoprire. Il tutto condito da un'attenzione ai dettagli davvero ammirevole. Cobalt potrà anche dialogare con gli NPC, in vari casi anche tramite un sistema di risposte multiple, e alcune di esse saranno intrise di umorismo.

La modalità storia si presenta quindi discretamente profonda e terrà impegnati per una quindicina di ore, ma i tempi potrebbero allungarsi se non si acquisirà in fretta dimestichezza col sistema di combattimento. Oltre alla storia, il gioco offre delle sfide single-player, suddivise in combattimento e velocità, con queste ultime che si basano sulla capacità di attraversare un'area nel minor tempo possibile.

Le modalità multiplayer garantiscono un alto tasso di divertimento, specialmente in compagnia di amici.

Le capriole, infatti, non solo permettono di deflettere i proiettili ma anche, in combinazione col salto (se usato con il giusto tempismo), di accelerare sempre più e lanciarsi a folli velocità, in maniera simile al famoso Sonic the Hedgehog. Per trovare il percorso più scorrevole e veloce saranno spesso necessari più e più tentativi, ma una volta riusciti nell'impresa proveremo una sensazione di appagamento eccezionale. I risultati ottenuti saranno inseriti nella leaderboard online, dandoci la possibilità di confrontarvi coi vostri amici e imporvi a livello mondiale.

Cobalt però offre di più di questo, molto di più. Tra le altre modalità figurano Deathmatch, Team Strike, Plug Slam e Survival. La prima offre un classico brawler free-for-all simile al format utilizzato da Super Smash Bros. in cui vince chi arriva prima a un numero prestabilito di uccisioni; in Team Strike si combatte a squadre senza possibilità di respawn prima della fine del round, mentre in Plug Slam due squadre si affrontano in una sorta di partita a calcio in stile Rocket League. Infine la modalità survival vi lancia contro ondate di nemici via via sempre più agguerrite. Il fulcro del divertimento di Cobalt risiede proprio in queste modalità multiplayer che, specialmente se giocate in compagnia di amici, garantiscono ore ed ore di sfide adrenaliniche. Con 80 mappe (più quelle create dagli utenti,) sarà difficile riuscire ad annoiarsi.

Lo stile grafico è semplice ma non per questo trascurato. Il tocco stilistico dei personaggi è simile a quello di Minecraft Story Mode, cosa che non sorprende dato che Cobalt è il secondo titolo pubblicato da Mojang in seguito all'acquisizione da parte di Microsoft. La colonna sonora ha un sound che rimanda a quello dei sintetizzatori elettronici degli anni '80, caratterizzato da un'impronta molto dark, che personalmente ho trovato molto calzante e piacevole.

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Concludendo, Cobalt è un titolo che piacerà moltissimo ai nostalgici degli action platform anni '80 e '90. Prende spunto dalle meccaniche di Metroid, Castlevania e Wonder Boy, fondendole perfettamente e implementando un sistema di combattimento innovativo che, unito a tutti gli altri aspetti del gioco, a volte genera quasi assuefazione. Grazie alla presenza di tante modalità di gioco, inoltre, Cobalt è consigliato anche ai non esperti del genere. Le modalità multiplayer sono poi pregne d'azione, immediate e divertenti.

Se la comunità si rivelerà consistente potrebbe diventare un nuovo fenomeno multiplayer, proprio come successo a Rocket League. Ma se ciò non dovesse succedere, appare comunque vincente la presenza delle modalità competitive e cooperative in locale. Se dobbiamo trovare un neo in Cobalt, la modalità storia è a volte un pelo troppo difficile anche per i giocatori più abili, ma questo potrebbe non essere uno svantaggio in un'epoca in cui i titoli si vanno uniformando su un livello di difficoltà abbastanza basso.

8 / 10