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Conferenza Microsoft: missione compiuta? - editoriale

Una grande line-up di titoli, ma sarà sufficiente per far sfondare Xbox One in Europa?

La conferenza Microsoft di questa Gamescom 2015 si è appena conclusa, ed è dunque tempo di valutare quali sono i piani dell'azienda per quanto riguarda il futuro di Xbox One nel nostro continente. Pochi giorni fa avevamo scritto la nostra letterina dei desideri a Phil Spencer, provando a immaginare quali potessero essere le mosse future per rilanciare una console che sul mercato europeo ancora non ha preso il giusto passo e si trova nettamente indietro rispetto alla rivale PlayStation 4 (circa 3,5 milioni di unità vendute contro i quasi 10 piazzati dalla console di Sony).

Quello che già sapevamo è che Microsoft avrebbe presentato una line-up di titoli d'eccezione. Una promessa che Spencer ha mantenuto senza ombra di dubbio: non soltanto abbiamo avuto la conferma che le uniche esclusive "pesanti" di fine 2015 giocheranno tutte in casa Microsoft (Forza 6, Halo 5, Rise of the Tomb Raider), ma a Colonia abbiamo avuto un'interessante anticipazione anche di quello che sarà il 2016 di Xbox One, grazie alla presentazione di Quantum Break, Scalebound e Crackdown 3: un'altra tripletta di esclusive totali.

Il primo titolo della lista l'avevamo già visto in azione, ma alla Gamescom abbiamo comunque scoperto un dettaglio molto interessante: il progetto di rendere Quantum Break un'esperienza "crossover" tra videogioco e serie TV esiste ancora (abbiamo persino assistito ad un breve trailer con attori in carne ed ossa). Si tratta di un esperimento molto interessante che potrebbe rompere nuove barriere e, se ben eseguito, ha senz'altro il potenziale per lanciare una nuova forma di intrattenimento. Avere un simile titolo nel proprio parco di esclusive potrebbe risultare molto prezioso per Xbox One.

Quantum Break, Crackdown, Scalebound, Halo, Forza, Tomb Raider... non c'è dubbio che la line-up di esclusive Xbox One mostrate a questa Gamescom sia stata eccellente.

Crackdown 3, un titolo da molti considerato minore, ha invece offerto un altro spunto di interesse: a quanto pare, è proprio grazie ad esso che potremo finalmente scoprire la mirabolante "potenza della cloud", di cui ormai da anni si vocifera. Sul palco della Gamescom è stato mostrato come il mondo di gioco sia interamente distruttibile e il crollo dei giganteschi edifici sarà gestito, a livello di calcoli di CPU, in modo remoto dai server di Microsoft. Anche questa è una grossa scommessa, che porta con sé grandi interrogativi (cosa succede quando si fa crollare un edificio giocando offline?) ma anche grandi promesse.

A conti fatti, il titolo più "fiacco" del trittico è sembrato essere proprio quello Scalebound che invece in molti attendevano con ansia. Qui si entra ovviamente nel reame dei gusti personali, ma il sottoscritto è rimasto abbastanza freddo di fronte alla demo di gameplay, che sembra mostrare uno stile di gioco piuttosto manieristico e un protagonista "giovane, bello e firmato" davvero insopportabile (come e più dell'ultimo Dante visto in DmC). Ovviamente, Kamiya e soci avranno tutto il tempo necessario per smentirmi e mostrare invece tutte le qualità del loro titolo nelle prossime occasioni pubbliche.

Proseguendo sui giochi, interessanti anche le presentazioni del nuovo Homefront: Revolution (ora nelle sapienti mani di Deepsilver) e di Halo Wars 2, mentre le immancabili carrellate sul multiplayer di Halo 5, su Forza 6 e sulla valanga di titoli indie in arrivo nel prossimo futuro hanno ben completato una conferenza che, dal punto di vista dei giochi, non può che dirsi soddisfacente.

Il tastierino da agganciare sul pad Xbox One: forse fa un po' 'vintage', ma se ne sentivate il bisogno... presto sarà disponibile.

Altro elemento molto interessante della Gamescom 2015 di Microsoft è il rinnovato impegno, ribadito quasi all'eccesso, su Windows 10. Buona parte dei futuri titoli (a partire dalla stagione 3 di Killer Instinct e dal remaster HD di Gears of War) è stata presentata come in arrivo su entrambe le piattaforme, mentre a breve vedremo arrivare su Xbox One l'aggiornamento software che introdurrà nuove feature basate proprio su Windows 10, portando la fusione tra la console di Microsoft e il mondo dei PC a livelli sempre maggiori.

Una strategia che apre senz'altro scenari nuovi e affascinanti per il futuro, ma che fa anche riflettere sui potenziali rischi. In un colpo solo, la casa di Redmond rischia sia di deteriorare i rapporti con l'azienda che negli ultimi 10 anni ha fatto rinascere il gaming su PC Windows (Steam), sia di offrire un motivo in meno per comprare un'Xbox One (in fondo, se diverse delle sue esclusive arrivano anche su PC...). L'intera operazione andrà senz'altro gestita con molta prudenza.

Infine, è impossibile non notare come alla conferenza di ieri ci sia stato un assente illustre: il taglio di prezzo di Xbox One. Guardando a volo d'uccello l'attuale situazione di mercato della console Microsoft, si nota come la macchina costi 349$ in America, dove ha già ottenuto un buon margine di vendite, e presenti ancora un prezzo ufficiale di 399€ in Europa, dove invece stenta fortemente a decollare. Una tale discrepanza di prezzo sarebbe già poco comprensibile in una situazione di normalità, ma lo è ancora di più quando il prezzo più alto viene proposto nel territorio più problematico. Il fatto che nulla sia stato annunciato a riguardo ci fa domandare quali siano le valutazioni di Microsoft su questa tematica e in generale la sua strategia complessiva per il recupero di terreno in Europa.

Xbox One costa 349$ in America e 399€ in Europa: una discrepanza inspiegabile, soprattutto se si considerano le difficoltà che la console di Microsoft sta incontrando nel Vecchio Continente...

Nel complesso, comunque, non si può che applaudire Phil Spencer e soci per aver realizzato una nuova conferenza di alto livello, a meno di due mesi dall'E3 e a fronte di una concorrenza che è rimasta più o meno a guardare (né Sony né Nintendo hanno organizzato eventi comparabili). Non c'è dubbio che nell'immediato futuro sia Xbox One ad avere la line-up più interessante, grazie ad un corposo catalogo di esclusive di primo livello.

Se questo basterà o meno a spiegare ai gamer europei perché dovrebbero pagare 50€ in più rispetto ai loro colleghi americani per comprare un'Xbox One, lo scopriremo nel corso dei prossimi mesi.

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Luca Signorini

Contributor

Luca gioca e scrive da quando ha scoperto le meraviglie del pollice opponibile. È giornalista ma soprattutto appassionato; non gli toccate Metroid, Stallone, i Black Sabbath e la carbonara e sarete suoi amici per sempre.

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