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Console unica: opportunità o utopia? - articolo

Vi piacerebbe un solo standard per far girare tutto?

Dal giorno della loro nascita, i videogiochi sono sempre stati una famiglia molto numerosa. Nessun figlio unico, qualche fratello, un'infinità di cugini. Videogiochi e standard (o console unica) rappresentano un ossimoro, da sempre. Nel corso dell'intera storia dei videogiochi ricordo solo due tentativi, entrambi falliti, di creare uno standard che potesse essere replicato da diverse aziende, le quali non avrebbero fatto altro che appicciare il loro logo e dare una loro "forma" a una macchina per il resto identica a tutte le altre: MSX e 3DO.

MSX, secondo la mente del suo ideatore (Kazuhiko Nishi, che stranamente lavorava in Microsoft in Giappone) avrebbe dovuto essere per i videogiochi quello che il VHS rappresentava per i videoregistratori. Ai tempi era appena esplosa la crisi delle console (1983) e gli home computer disponibili sul mercato erano almeno una quindicina, ognuno incompatibile con gli altri. L'idea di creare uno standard venne seguita da un cospicuo numero di produttori anche importanti (Sony, Philips, Panasonic, Canon, Sanyo) ma non sfondò, se non in Giappone.

Dieci anni più tardi lo stesso giochetto provò a farlo Trip Hawkins, deus ex machina del progetto 3DO, che riuscì a immettere sul mercato una console abbastanza potente e supportata da Panasonic, Sanyo, Goldstar e Creative, che aveva anche un discreto parco titoli (oltre 200, alcuni dei quali notevolissimi) ma che venne polverizzata dall'arrivo di PlayStation.

"Non sarebbe meglio una sola console che facesse girare tutti i giochi?"

Un MSX in tutte le case! In Giappone andò quasi così, altrove... proprio no!

Sorge quindi spontanea la domanda: ma non sarebbe meglio una sola console che facesse girare tutti i giochi? Se pensate che sia il desiderio di un "mero" videogiocatore, beh, vi sbagliate, visto che anche eminenti game designer la apprezzerebbero. Ad esempio, Katsuhiro Harada, creatore della serie di Tekken, ha dichiarato che gli piacerebbe molto vedere una macchina creata da Sony, Microsoft e Nintendo. E non è certo l'unico, si pensi a David Jaffe, il creatore di God of War, che ha spesso pubblicato riflessioni sulla bontà di un'eventuale console unica.

Fra le "BIG 3" del mercato attuali, la maggiore vicinanza intercorre tra Microsoft e Sony, mentre Nintendo pare oramai decisa a percorrere una strada diversa. Col Wii e il DS, nelle sue varie incarnazioni, la scelta ha pagato. Con il Wii U, vedremo. Sono molti però quelli cui non dispiacerebbe vedere un Metroid o uno Zelda proposti su console super performanti, che di certo Nintendo non costruirà mai più. Io stesso, se penso a quanto migliori la softeca del Wii grazie al Dolphin, l'emulatore che permette di visualizzare i giochi in alta risoluzione, non sarei COSÌ dispiaciuto se la grande N mollasse la produzione di hardware e si concentrasse solo sul software.

Sony sa costruire console eccezionali sia sotto il profilo tecnologico che estetico. Per molti anni ha fatto quello che oggi sa fare Apple: vendere sogni che hanno le forme di prodotti (molto costosi). Microsoft offre il migliore servizio online, è un'azienda in piena forma, sa realizzare i migliori strumenti di sviluppo e rende molto accessibile il suo hardware. Sony ha il Blu-ray. Le terze parti farebbero i salti di gioia, anche perché i guadagni non si ottengono quasi mai con l'hardware (ok, Apple non sarebbe d'accordo ma tant'è) ma con software, giochi e servizi.

"Non molti sanno che Microsoft offrì a Sony l'opportunità di utilizzare il proprio OS su Playstation 2"

L'eredità di 3D0 è ben visibile nella PS3. No, dai, stiamo scherzando.

Non molti sanno che Microsoft offrì a Sony l'opportunità di utilizzare il proprio OS su Playstation 2 ma che questa rifiutò. Sicuramente il matrimonio non ci sarà mai, a meno che Sony non finisca a gambe all'aria nei prossimi anni, ma in quel caso Microsoft probabilmente se la papperebbe tutta. Però, come sarebbe il mondo dei videogiochi se le nozze si celebrassero e magari includessero anche Nintendo?

Da un lato, probabilmente, lo sviluppo dell'hardware verrebbe rallentato ma, che diamine, questa gen è durata quasi dieci anni, a questo punto non farebbe davvero molta differenza. Molta gente, i "casualoni", verrebbe attratta dal poter scegliere un unico standard, un po' come capita con la musica o i film. I costi di produzione si abbatterebbero: basti pensare a quanti milioni, se non miliardi di dollari, Microsoft ha speso a causa della sua incapacità di realizzare hardware resistenti o Sony per non essere riuscita a creare un'infrastruttura online appena decente. Ci si potrebbe concentrare sulla "spremitura" della macchina ed effettuare crossover incredibili (chessò... Drake, Mario e Master Chief contro Dracula e i mostri o Forza Gran Turismo & Kart, o una cosa del genere). Affascinante sulla carta, ma i problemi non mancherebbero.

Tanto per cominciare: chi dovrebbe decidere lo standard da utilizzare? Tre galli in un pollaio fanno molto rumore. Chi avrebbe i soldi per farlo? Microsoft e Nintendo paiono in salute, ma se oggi penso ad una società che ha davvero TANTI dollari in cassa penso a Apple o Samsung, che dei videogiochi se ne sono sempre fregate (almeno parlando di console "da casa"). Sicuramente si verrebbe a perdere una certa identità ludica, anche se oramai questa pare più che altro un retaggio del passato (come faceva i giochi SEGA, nessuno...). Più problematico sarebbe il discorso sui prezzi: 3DO fallì (anche) perché costava uno sproposito. E se le tre BIG 3 prezzassero una loro console unica a 599 dollari? La acquisteremmo lo stesso?

"La console unica porrebbe poi fine ad un altro fenomeno, vecchio come il videogioco: la console war"

Un matrimonio del genere sarebbe stato impensabile fino a pochi anni fa, eppure...

La console unica porrebbe poi fine ad un altro fenomeno, vecchio come il videogioco: la console war. Atari vs Intellivision, Commodore 64 vs Spectrum, SEGA vs Nintendo, Microsoft vs Sony: i contrasti tra utenti di diverse macchine caratterizzano il mondo dei games da trent'anni. Poi sui forum di che si parlerebbe? Intendiamoci, se sparissero i troll e i polemisti di professione sarei pure felice, ma senza tifo non c'è sostanza... o no?

Al recente CES, molto a sorpresa, sono state presentate nuove console: Project Shield, Edge, un prototipo di Steam Box, senza dimenticare Ouya e le altre macchine finanziate con Kickstarter. La sensazione è quindi che il mercato stia andando in direzione diametralmente opposta ad una supposta unificazione, anche se il dato non è certo una novità (volete ridere? Tra il 1993 e il 1995 vennero commercializzate VENTI diverse console).

Gabe Newell in particolare ha solleticato la curiosità di molti, parlando di una futura Steam Box capace di fungere da server, basata su controlli biometrici e dall'architettura open. Una cosa è certa: alcune aziende da un po' di tempo non dormono sonni tranquilli. Pensate a GameStop: se i prezzi di tutti i videogiochi venissero ribassati di un 30%, come accade su Steam, da un sistema che bypassa la filiera di produzione e distribuzione, cosa ne sarebbe dell'usato? Nascerebbe l'usato anche dei prodotti in digital delivery? Come cambierebbe il mercato della pubblicità? Il PC, una volta spostato dalla scrivania al salotto, diventerebbe davvero la "console unica"?

"Il caos attuale è frutto anche dell'attesa e del conseguente "vuoto comunicativo" dei tradizionali protagonisti"

Il futuro dei videogiochi? Chissà...

I prossimi mesi faranno chiarezza. Detto questo, secondo me il caos attuale è frutto anche dell'attesa e del conseguente "vuoto comunicativo" dei tradizionali protagonisti. Basterebbe che Sony e/o Microsoft annunciassero ufficialmente i successori di PS3 e 360 (magari con un paio di immagini, una manciata di esclusive e qualche specifica tecnica "uber"), per far venire giù il mondo dei videogiochi, far volare l'hype nella stratosfera e ridurre tutti questi nuovi progetti a device per ultranicchie.

Console unica? No, mi sa che i tempi sono ancora lontani....

Andrea Chirichelli è co-founder ed editor di Players Magazine, un progetto editoriale che mira a discutere di intrattenimento in maniera matura e indipendente, coinvolgendo un pubblico smaliziato e vagamente geek.

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A proposito dell'autore
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Andrea Chirichelli

Contributor

Nasce circa 40 anni fa in una domenica buia e tempestosa. Negli ultimi anni ha offerto il suo discutibile talento a riviste quali Wired, Metro, Capital, Traveller, Jack, Colonne Sonore, Game Republic. Odia apparire in foto.

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