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Core, il futuro dei videogiochi? - articolo

Un'unica piattaforma per sviluppare, distribuire, streammare e giocare.

L'inizio della nostra chiacchierata con Frederic Descamps è caratterizzato da una chiara passione per l'Italia. Il numero di esempi contenenti la parola "Italia" o "italiano" che ci snocciola davanti è decisamente alto, fino a sospettare di un legame particolare del personaggio con la nostra nazione. Poi però, piuttosto velocemente, ci rendiamo conto che Frederic non ha una particolare passione per l'Italia, ma per la globalità, l'assenza di barriere e, in generale, l'apertura delle frontiere declinata nel mondo videoludico.

La visione di Frederic Descamps è quella di Core, la sua creatura a cui, in qualità di CEO di Manticore sta pian piano dando vita, e si tratta di un progetto potenzialmente di una tale portata da entrare nella vita non solo di tutti i giocatori, ma anche di ogni singola persona che lavora nel settore, qualunque sia il suo ruolo.

Entriamo nello specifico: Core è una piattaforma di sviluppo, di distribuzione, di streaming, di creazione di contenuti, di gioco. Pensiamo, per metterla semplice, a una piattaforma in grado di unire Steam, Unity, Twitch, YouTube e di raccogliere sotto lo stesso tetto developer, giocatori, influencer e publisher.

Cover image for YouTube videoCore Open Alpha Trailer: Welcome to the Multiverse

Innanzitutto Core è un software di sviluppo che permette a chiunque di creare giochi attraverso un'interfaccia estremamente semplificata che poggia sulla tecnologia del motore Unreal. Durante la nostra intervista abbiamo avuto modo di vedere un product manager di Manticore mettere insieme un livello per un FPS online nel giro di cinque minuti netti utilizzando asset precostituiti di ottima qualità, sia per quanto riguarda lo scenario che per quanto riguarda gli avatar. Dopodiché, il gioco è stato lanciato in una manciata di secondi e il suddetto manager ha iniziato a misurarsi in sparatorie con i colleghi degli uffici confinanti.

Se la cosa può sembrare non esattamente innovativa (se non per l'estrema velocità e semplicità del tutto) bisogna pensare al fatto che Core dispone di librerie di asset qualitativamente ottime e aperte ai contributi della community. Ma non solo, nessuna esperienza di coding è necessaria per creare giochi e la componente online (solitamente la più rognosa per i developer) è già inclusa e standardizzata in Core. Proprio grazie a questi aspetti abbiamo potuto vedere questo FPS messo insieme in una manciata di minuti mentre chiacchieravamo con Frederic.

Ma c'è di più, ogni creazione può essere facilmente modificabile nel giro di pochi secondi e giocata online. Questo vuol dire che, insieme ai nostri amici, potremo giocare ciò che abbiamo creato e passare da una creazione all'altra nel giro di pochi secondi. La parola "multiverse" è stata pronunciata un paio di volte durante l'intervista, e senza voler esagerare evocando scenari futuristici, dobbiamo ammettere che vedere una transizione così veloce e fluida tra un'esperienza di gioco e un'altra, insieme ad altri giocatori online, ci ha decisamente impressionato e fatto pensare a quanto i videogiochi sono cambiati in quarant'anni e a cosa ci attende nel futuro immediato.

Il sistema di creazione degli Avatar implementato da Core ha un forte sapore mass market.

Core è un progetto che include anche la distribuzione, perché tutte le creazioni saranno disponibili online in un portale che assomiglia tanto alle attuali piattaforme di distribuzione digitale. E l'idea di base è che l'unione dell'esperienza di gioco e di sviluppo dia vita a una grande comunità in cui i servizi per i giocatori e quelli per i developer siano completamente gratuiti. Questo vuol dire che le produzioni indie si avvarranno di un software di sviluppo gratuito e comprendente sia la parte di coding backend e frontend, sia la parte di modellazione 3D; la visione di Core è quella di mettere tutto sotto una grande suite software.

Il progetto è entrato in fase Open Alpha (accessibile a chiunque) in questi giorni. Al momento Core è stato accolto con entusiasmo da diversi sviluppatori indie, mentre il prossimo passo che il team si è ripromesso di intraprendere è quello di avere a bordo studi più grandi che inizino a provare il software e, eventualmente, a popolare la piattaforma di prodotti di alta qualità. Ma l'idea di base dietro a Core è quella della democratizzazione dello sviluppo di videogiochi. Chiunque deve poter creare, distribuire e provare le proprie creazioni in un ambiente di sviluppo libero, gratuito, performante ed estremamente accessibile.

Quanto visto finora ci ha francamente impressionato per fluidità, semplicità e visione generale. Va però specificato che portare un prodotto così potenzialmente "disruptive" per il settore, la concorrenza o semplicemente le abitudini di giocatori e sviluppatori può rivelarsi estremamente complesso, soprattutto se non si parte con qualche grosso player già a bordo. E in questo particolare ambito Core è ancora indietro e Frederic Descamps ha esso stesso etichettato questa necessità come la priorità numero uno per la prossima fase. Staremo a vedere ma, se questo è quello che ci aspetta in futuro, possiamo iniziare a sognare.

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A proposito dell'autore
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Davide Pessach

Contributor

Studia, scrive, videogioca da tanto, tanto tempo. Quando si annoia rimescola le carte e sposta le priorità, ma i tre ingredienti principali rimangono quelli . Obiettivi? Solo due: curiosità e divertimento.

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