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Cosa dovreste fare ora che avete finito di vedere The Witcher su Netflix - articolo

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Un vento furioso ulula in distanza mentre la pioggia battente bagna i dirupi segnati dalle intemperie. In lontananza, lupi banchettano sulle carcasse di animali meno fortunati, mentre contadini, nel caldo di una taverna, si siedono per la cena, trangugiando boccali di Campione di Vizima, mentre scommettono anche i propri stivali cercando di non perdere tutto a Gwent.

Lontano da tutto questo, in cima ad una collina isolata, Geralt di Rivia attende pazientemente l'alba, dopo aver completato un contratto. Il mondo è tranquillo qui: "Chiudo gli occhi e il mondo intero sparisce", così Sylvia Plath scrive nella sua "Mad Girl's Love Song". "Apro gli occhi e tutto sembra nascere, di nuovo". Un po' come accade in The Witcher 3.

Se avete finito recentemente The Witcher su Netflix, che celebra la saga di Andrzej Sapkowski con un adattamento gloriosamente kitsch, vi chiederete cosa fare adesso. Una seconda stagione per Witcher era stata già commissionata prima ancora che la prima andasse in onda, ma molto probabilmente si dovrà aspettare almeno un anno prima di vederla. Ma voi, voi siete già affamati... cosa vi sfamerà in queste notti invernali?

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Come è stata adattato The Witcher su Netflix rispetto ai libri?

Fortunatamente, avete molte opzioni. La prima stagione di The Witcher si basa principalmente sul libro Il Guardiano degli Innocenti, una raccolta di storie brevi della saga scritta da Sapkowski, almeno cronologicamente. La Spada Del Destino, pubblicato prima de Il Guardiano degli Innocenti, fu scritto con l'intenzione di creare un prequel. Come risultato, quest'ultimo è il libro che chi approccia la saga usa come punto di partenza prima di affrontare La Spada Del Destino e le 5 novelle che seguono (in realtà c'è anche una sesta storia, La Stagione delle Tempeste, ma si posiziona nel mezzo delle storie de Il Guardiano degli Innocenti, ma contiene spoiler su ciò che accade nel futuro della serie, quindi probabilmente non è saggio leggere quest'ultima rispettando la cronologia!).

La prima stagione di The Witcher ha adattato alcune delle storie da Il Guardiano degli Innocenti. Per esempio: Geralt che ottiene il nome di Macellaio di Blaviken, il combattimento con la striga, e il desiderio espresso con il Genio di legare il proprio destino a Yennefer. Tuttavia, la stagione inaugurale prende spunto in egual misura da La Spada Del Destino e Il Guardiano degli Innocenti (almeno in termini di storie adattate alla lettera, una di queste è stata cambiata in maniera drastica ma funzionale).

La ricerca di Villentretenmerth, o Tre Taccole, appare nella prima storia de La Spada del Destino, e costituisce il sesto episodio della serie TV. Allo stesso modo, l'incontro con Ciri e Yurga, il mercante salvato nell'ultimo episodio della prima stagione, vengono entrambi dalla seconda raccolta. Quindi per quelli che si chiedono se la seconda stagione si baserà su La Spada del Destino: la prima stagione lo ha, almeno in parte, già fatto, quindi molto probabilmente dovremo aspettare la terza stagione per vedere le storie della saga. (Anche se spero vivamente in un adattamento di Una scheggia di ghiaccio!)

Dove si colloca la serie TV nella timeline di The Witcher 3?

Qui non parliamo necessariamente dei libri, ma di cosa fare una volta finita la serie Netflix. Sicuramente The Witcher 3 è un ottimo seguito alla serie, ma ci sono dei punti sicuramente da discutere. Prima di tutto, il videogioco è ambientato parecchi anni dopo l'ultimo libro, La Signora del Lago, e pertanto potrebbe contenere molti spoilers sia per i libri che per le stagioni a venire. In aggiunta, è pur sempre il terzo capitolo di una trilogia. Questo però non ha di certo fermato il recente successo di questo gioco, dimostrando che è perfettamente giocabile anche come titolo a sé stante, con il più alto numero di giocatori simultanei rispetto al lancio anni fa.

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Molti sono i motivi per cui The Witcher 3 sembra essere il passo successivo da intraprendere per rimanere in questo mondo dopo la fine della serie. Prima di tutto, è veramente eccellente. In secondo luogo, potreste giocare per centinaia di ore prima di esaurire l'intero contenuto del mondo, che è incredibilmente ricco di curiosità trovate solo nell'universo di The Witcher (studiare queste stranezze vi darà ovviamente un aiuto incredibile per quando la seconda serie sarà a nostra disposizione). E come terzo punto, nonostante The Witcher 3 sia ambientato nel futuro, è ovviamente ricco di spoiler su come alcune vicende vanno a finire, o su come ci siano personaggi che forse sono già morti nella serie ma non nel gioco o vice versa. Con questo concetto in mente possiamo approcciare il gioco tenendo a mente che non è necessariamente come le cose andranno nella serie TV, e le modifiche alla storia spesso sono innocue. Giudicando come la serie Netflix ha adattato fin'ora il materiale originale, possiamo concludere che Witcher 3 utilizza la storia in maniera diversa, senza stravolgerla.

Inoltre non dimentichiamoci che ci sono 2 DLC enormi, e che sono assolutamente eccellenti. Personalmente, la mia introduzione a The Witcher fu il secondo capitolo, Assassins of Kings. Ho giocato poi a Witcher 3, Hearts of Stone e Blood and Wine, prima di leggere i libri. E li ho divorati successivamente, rimanendo ancora più affamato di The Witcher.

Certo, in alcuni casi la mia conoscenza della storia in certi archi narrativi mi ha anticipato il finale. Non farò nessuno spoiler, ma alcuni momenti chiave e fondamentali, sono stati rovinati un po', sapendo esattamente cosa sarebbe successo dopo, e hanno perso di conseguenza un po' di mordente. Questi momenti sono veramente pochi e molto distanti fra di loro, e la bellezza di Witcher è spesso ammirata in quei momenti, molto particolari e quasi catartici, che sono allo stesso modo magnificenti e, stranamente, comuni, in netta opposizione a giochi basati su un susseguirsi di cliffhanger senza sosta. Ci sono tantissime vicende nei libri che non vengono nemmeno toccate nei vari giochi, garantendo pertanto una ricchezza di contenuti sempre fresca e nuova.

Anche se potessi tornare indietro e leggere i libri come prima esperienza, non sono sicuro che lo farei. Sebbene abbia cominciato con The Witcher 2 - che ho adorato! - The Witcher 3 è il gioco che mi ha impressionato così tanto da voler conoscere e approfondire di più il mondo di Sapkowski. Quest'unico testo mi ha convinto, facendomi pensare "wow, questo gioco è davvero qualcosa di speciale". (Nel caso ve lo stiate chiedendo, ho giocato a The Witcher, il gioco originale, per ultimo. È un po' ballerino in alcuni punti, ma si è mantenuto decisamente bene, specialmente se come me avete letto e giocato già tutto il resto. Ma, sì, è veramente bello!)

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Quindi, cosa fare dopo avere visto The Witcher su Netflix?

La serie Netflix si è conclusa, le emozioni sono forti, i titoli di coda scorrono e rimanete lì a guardare lo schermo pensando, "E ora?". La cosa migliore è fare ciò che tutti stanno facendo al momento, ovvero comprare The Witcher 3 e, sia che siate un nuovo giocatore o un veterano, indossare l'amuleto del lupo, buttarsi nella mischia a uccidere creature grottesche. È un gioco incredibilmente denso, allo stesso tempo enorme e immersivo, che invita il giocatore a guardarsi attorno con un sublime senso della scoperta che altri titoli fantasy farebbero fatica a replicare.

È un mondo vivo, pulsante di vita: i vari cittadini dei numerosi villaggi parlano, litigano fra di loro, con o senza il nostro intervento attivo, e i mostri attaccheranno i vari sfortunati mercanti che decidono di non usare le strade principali per risparmiare tempo. Potreste rimanere fermi immobili e il mondo attorno a voi continuerebbe ad andare avanti, con tutte le anomalie che lo contraddistinguono sempre lì per voi da scoprire e comprendere, e più lo esplorate questo mondo, più diventerà familiare.

Certo, capiterà di imbattersi in qualche spoiler per il futuro (distante) della serie Netflix, ma conoscere The Witcher 3 vi darà un vantaggio incredibile per quanto riguarda la conoscenza del mondo. Questo è importante: in molti si sono lamentati che la serie sottintende una conoscenza di base da parte dello spettatore, rendendo i primi episodi un po' confusi (soprattutto per via delle diverse linee temporali, che non sono state separate esplicitamente l'una dall'altra fino al quarto episodio). Ma investire tempo in The Witcher 3, vi darà molto di più un'idea di chi sono i vari protagonisti, come funziona questo mondo e soprattutto vi permetterà di capire i temi principali di The Witcher, senza fornirvi spoiler sui libri, che potete usare per riempire la seconda metà di quest'anno d'attesa.

E, cosa più importante, Lauren S. Hissrich ha affermato in più di un'occasione che la serie Netflix non si baserà sui videogiochi e pertanto, non ci sono rischi di rovinarvi The Witcher 3, visto che non sarà trasposto sul piccolo schermo. In realtà giocherete un titolo e vivrete una storia che non farà mai parte della serie TV, ma che incredibilmente vi educherà su ciò che invece potrete gustare in poltrona.

E per finire, i primi due giochi sono così diversi e indipendenti che potrete tranquillamente giocarli dopo The Witcher 3 senza problemi di spoiler (The Witcher 2 ha uno dei personaggi meglio riusciti dell'intera saga). Buon "witchering"!